Sesto centro per Herbst; ottavo Giorgio Rocca
Non poteva che essere uno che di cognome fa Herbst, cioè “autunno”, a vincere il primo slalom di coppa che si corre in terra di Lapponia, proprio nella stagione delle caldarroste e delle foglie cadenti. Scherzi a parte, l’austriaco Reinfried Herbst si è aggiudicato meritevolmente, con una sciata molto efficace, lo slalom speciale di Levi precedendo, di soli 28 centesimi, un mai domo Ivica Kostelic e il vincitore della passata stagione, il francese Jean Baptiste Grange, staccato di 53 centesimi. Per l’austriaco, dominatore degli slalom del gennaio scorso, si tratta del sesto centro in carriera tra le porte strette. Quello sulla pista Black è stato uno slalom che però ha riservato qualche sorpresa. Dopo la prima manche – infatti - il podio virtuale vedeva sul gradino più alto lo svedese Myhrer, uno che aveva trionfato una sola volta in carriera, con alle spalle il francese Lizeroux e Grange. Nella seconda manche le cose per i primi due non sono però andate come forse speravano, complice un punto del tracciato, prima del muro, che ha giocato un brutto scherzo ad entrambi. Il solo Grange, nonostante un paio di toccate con lo scarpone sempre sul muro, è stato, invece, capace di conservare il podio. Myhrer e Lizeroux, invece, a causa di due gravi errori hanno poi concluso rispettivamente undicesimo e quinto. In chiave coppa del mondo generale positiva la prova di Benjamin Raich, sesto, che ha approfittato così dell’assenza di Svindal e della giornata no di Miller, fuori nella seconda manche dopo che aveva chiuso la prima con il 29/o tempo, per raggranellare punti preziosi per la sfera di cristallo.
Giornata sotto tono, dopo quella di ieri tra le donne, invece, per i ragazzi di Claudio Ravetto. A tenere in piedi la pattuglia degli azzurri è stato il “vecchietto”, dall’alto dei suoi 34 anni, Giorgio Rocca. Il carabiniere di Livigno, alla sua ultima stagione agonistica ha svolto bene il suo compitino, chiudendo ottavo (+1.06), una posizione in meno della prima prova. Oltre al livignasco in graduatoria troviamo solo Patrick Thaler (21/o a -2.67): molto preciso, ma sceso con il freno a mano un po’ troppo tirato. Giornata da dimenticare, invece, per Manfred Moelgg. Dodicesimo dopo una prima manche non esaltante e nonostante il pettorale numero 1, il finanziere di San Vigilio di Marebbe, nella seconda discesa, nonostante la giusta determinazione, in una doppia ha trovato un paletto che gli ha regalato la più classica delle inforcate. Peccato, invece, per Giuliano Razzoli, che proprio mentre il cronometro faceva segnare un ottimo riscontro (-80 centesimi su Gini, quest’ultimo finito poi tra i dieci), si è sbilanciato all’indietro "sparandosi" letteralmente fuori dal tracciato. Nella prima manche era finito fuori dai trenta per soli tre decimi (37/o) il trentino Christian Deville, mentre il giovane Stefano Gross, pettorale 74, quando viaggiava su buoni tempi si è irrigidito troppo inclinandosi e uscendo quindi dal tracciato. Non si è qualificato Christof Innerhofer. Prossimi appuntamenti per gli uomini: tra due settimane in Canada, a Lake Louise, con una discesa ed un super-g.
(domenica 15 novembre 2009)
(domenica 15 novembre 2009)