Poutiainen regina a Solden, Karbon terza ma...
Tutto finisce con Tanja Poutiainen a gioire per la nona vittoria in carriera in Coppa del Mondo, maturata con solo un centesimo di margine sulla padrona di casa Kathrin Zettel e l'altoatesina Denise Karbon a completare il podio di giornata. Il gigante inaugurale di Solden che sembrava potersi tingere di chiare tinte azzurre ha poi riservato nella seconda manche qualche boccone amaro. Amaro come il commento del tecnico azzurro Stefano Costazza che non esita a rammaricarsi per aver "buttato via" una vittoria che, per quanto visto nella prima manche sembrava sacrosanta, oltre che meritata. Perchè in mattinata Denise Karbon e Manuela Moelgg erano state di gran lunga le migliori in pista, con forse solo la svedesina Maria Pietilae Holmner a mantenere una sciata qualitativamente all'altezza delle azzurre. Qualche imprecisione in più per le altre big aveva dunque consentito di trovare in vetta alla graduatoria parziale la premiata coppia Denise & Manu, più precisa e fluida la prima, grintosa e maggiormente bilanciata rispetto al recente passato la seconda. Una doppietta seguita dalla positiva prova di squadra in cui si era messa in mostra soprattutto la giovane figlia d'arte Federica Brignone, 20ima e seguita a breve distanza da Camilla Alfieri (23ima), da Daniela Merighetti (eccezionale 24imo posto con il pettorale 67) e da Giulia Gianesini (26ima).
La seconda frazione ha poi scombinato le carte. Bene Gianesini e Alfieri, capace quest'ultima di risalire fino alla decima posizione, accorta e attenta la Brignone, coscienzosa nell'inseguire e raggiungere i primi punti di coppa (21imo posto finale), sfortunata Dada Merighetti, uscita nel muro finale nel tentativo di ribadire l'ottima prima manche; insomma, un andamento sicuramente positivo che sembrava poter dare il là alla festa finale. Ad aprire la sfida tra le big è stata Anja Paerson, decisamente più brillante della prima manche e capace di impensierire le maggiori pretendenti per il podio, chiudendo sesta preceduta dalla connazionale Pietilae-Holmner e dalla slovena Tina Maze. Zettel e Poutiainen riuscendo a mantenere le rispettive posizioni lasciano di fatto tutto nelle mani delle due azzurre. A cominciare da Manuela che al solito non lesina energie per cercare di guadagnare la prima vittoria in carriera, finendo però lunga e distesa al termine di una curva verso destra, complice una buca (il fondo della pista del Rettenbach ha risentito notevolmente dei passaggi, in entrambe le manche) che le ha fatto deragliare lo sci interno. Stesso elemento che poi determinerà il terzo posto di Denise: sugli scalini ghiacciati la fatina di Castelrotto non è riuscita a trovare gli stessi equilibri della mattina, palesando forse una condizione (fisica e mentale) non ancora ottimale, come già confidato alla vigilia. La pista liscia della prima frazione le aveva forse consentito di mascherare il deficit di preparazione, ma le sensazioni regalate restano indubbiamente quelle giuste, quelle della miglior sciatrice del lotto quando si tratta di scendere tra le porte larghe del gigante.
Finisce quindi con la Poutiainen a sancire l'ottimo feeling con la pista del Rettenbach (anche se non vi aveva ancora vinto) e con i colori austriaci in grado di consolarsi tramite il secondo posto della Zettel del nuovo infortunio rimediato da Nicole Hosp, dolorante al ginocchio destro e trasferita immediatamente all'ospedale di Innsbruck per ulteriori esami. Ma in fondo può e deve sorridere anche la squadra azzurra: non è arrivata la vittoria, si è "fatto un regalo alle altre" (per dirla alla Costazza), ma la condizione media è decisamente buona e le giovani Brignone e Lisa Agerer dimostrano di aver già il piglio delle "grandi". Ed iniziare con un podio, in fondo, è sempre piacevole.
(sabato 24 ottobre 2009)
La seconda frazione ha poi scombinato le carte. Bene Gianesini e Alfieri, capace quest'ultima di risalire fino alla decima posizione, accorta e attenta la Brignone, coscienzosa nell'inseguire e raggiungere i primi punti di coppa (21imo posto finale), sfortunata Dada Merighetti, uscita nel muro finale nel tentativo di ribadire l'ottima prima manche; insomma, un andamento sicuramente positivo che sembrava poter dare il là alla festa finale. Ad aprire la sfida tra le big è stata Anja Paerson, decisamente più brillante della prima manche e capace di impensierire le maggiori pretendenti per il podio, chiudendo sesta preceduta dalla connazionale Pietilae-Holmner e dalla slovena Tina Maze. Zettel e Poutiainen riuscendo a mantenere le rispettive posizioni lasciano di fatto tutto nelle mani delle due azzurre. A cominciare da Manuela che al solito non lesina energie per cercare di guadagnare la prima vittoria in carriera, finendo però lunga e distesa al termine di una curva verso destra, complice una buca (il fondo della pista del Rettenbach ha risentito notevolmente dei passaggi, in entrambe le manche) che le ha fatto deragliare lo sci interno. Stesso elemento che poi determinerà il terzo posto di Denise: sugli scalini ghiacciati la fatina di Castelrotto non è riuscita a trovare gli stessi equilibri della mattina, palesando forse una condizione (fisica e mentale) non ancora ottimale, come già confidato alla vigilia. La pista liscia della prima frazione le aveva forse consentito di mascherare il deficit di preparazione, ma le sensazioni regalate restano indubbiamente quelle giuste, quelle della miglior sciatrice del lotto quando si tratta di scendere tra le porte larghe del gigante.
Finisce quindi con la Poutiainen a sancire l'ottimo feeling con la pista del Rettenbach (anche se non vi aveva ancora vinto) e con i colori austriaci in grado di consolarsi tramite il secondo posto della Zettel del nuovo infortunio rimediato da Nicole Hosp, dolorante al ginocchio destro e trasferita immediatamente all'ospedale di Innsbruck per ulteriori esami. Ma in fondo può e deve sorridere anche la squadra azzurra: non è arrivata la vittoria, si è "fatto un regalo alle altre" (per dirla alla Costazza), ma la condizione media è decisamente buona e le giovani Brignone e Lisa Agerer dimostrano di aver già il piglio delle "grandi". Ed iniziare con un podio, in fondo, è sempre piacevole.
(sabato 24 ottobre 2009)