Primo oro iridato alla Vonn, male le azzurre
LIVE DA VAL D'ISERE
Il primo oro del mondiale va alla grande favorita della vigilia: Lindsey Vonn. Su questo c'è poco da discutere. Ma che gara strana è stata questa sulla Rhone-Alpes sul Massif de Solaise. A determinare il podio di questa gara d'esordio del mondiale è stato purtroppo il fattore meteo. La visibilità ha, infatti, condizionato la prova di quasi tutte le favorite della vigilia compresa la nostra Nadia Fanchini. Le aspiranti al titolo iridato hanno dovuto fare i conti con l'assenza, pressoché totale, del sole per tutta la gara e i pochi raggi di luce che filtravano tra le nuvole hanno regalato l'argento alla sorprendente francesina Marie Marchand-Arvier e il bronzo all'austriaca Andrea Fischbacher. Sono state, infatti, solamente queste ultime due atlete a godere di quel poco di luce sufficiente per seguire le giuste tracce che le hanno portate sul podio iridato. Le altre, ad iniziare dalla svedese Paerson detentrice del titolo e uscita quando viaggiava quasi sul secondo di ritardo dalla francese, sono state tutte messe ko da una pista particolarmente insidiosa, soprattutto nella parte centrale, in quella "esse" che culminava con una parabolica, denominata “Virage Russi” che non ha risparmiato nessuno, compresa la tedesca Riesch, l'austriaca Goergl e la svedese Lindell-Vikarby. La Vonn, invece, seppur in difficoltà per la visibilità ha fatto subito capire che oggi i conti si dovevano fare solo con lei. La 24enne di Park City ha pennellato la prima parte riuscendo a stare davanti per pochi decimi alla 23enne francese di Les Contamines, mentre in quella centrale, quella più tecnica e contraddistinta da due “esse” particolarmente insidiose, si è ritrovata ad inseguire. Poi, quando ormai i giochi sembravano fatti per i padroni di casa con la conquista di un insperato oro, la doccia fredda. La Vonn sfruttava le sue doti di sci volatrice e nello schuss finale racimolava quei decimi necessari per spegnere inesorabilmente il sorriso sul volto della Marchand-Arvier. Oro mondiale dunque per la statunitense, il primo della carriera in questa specialità dopo l'argento di Aare 2007, che fanno ora di lei la favorita numero uno anche per la prova di discesa. Giornata nera, e da dimenticare sotto tutti i punti di vista, invece, per le azzurre. Due sole quelle giunte al traguardo: Fanchini (9/a) e Siorpaes (21/a), mentre Merighetti e Recchia hanno dovuto abbandonare anzitempo la prova. Per la Fanchini una giornata da dimenticare, lei che di ambizioni di medaglia ne covava diverse, visto che arrivava a questa gara con il pettorale rosso di leader di coppa del mondo della specialità. Che non fosse la sua giornata lo si è però capito subito: troppi curvoni e poco visibilità sono due ingredienti che ci sono sembrati poco graditi alla bresciana che alla fine ha chiuso con un nono posto a oltre due secondi dalla vincitrice che la lascia con l'amaro in bocca. Lei però smentisce in parte questa disamina. “Ho sbagliato subito e mi sono lasciata andare – il commento della Fanchini a fine gara – è questo il succo della mia gara: la testa non c'era più. Il super-g è andato, ora bisogna pensare alla discesa”. Senza voto, invece, la prova di Dada Merighetti, uscita alla terza porta per una internata e Lucia Recchia, che non ha voluto forzare e a metà tracciato a preferito fermarsi. Ora le donne da domani si concentrano sulla discesa libera in programma domenica 8 febbraio. Domani prima prova cronometrata con in pista Nadia Fanchini, Daniela Merighetti, Wendy Siorpaes e per il quarto posto duello tra Lucia Recchia e Verena Stuffer.
(martedì 3 febbraio 2009)
Il primo oro del mondiale va alla grande favorita della vigilia: Lindsey Vonn. Su questo c'è poco da discutere. Ma che gara strana è stata questa sulla Rhone-Alpes sul Massif de Solaise. A determinare il podio di questa gara d'esordio del mondiale è stato purtroppo il fattore meteo. La visibilità ha, infatti, condizionato la prova di quasi tutte le favorite della vigilia compresa la nostra Nadia Fanchini. Le aspiranti al titolo iridato hanno dovuto fare i conti con l'assenza, pressoché totale, del sole per tutta la gara e i pochi raggi di luce che filtravano tra le nuvole hanno regalato l'argento alla sorprendente francesina Marie Marchand-Arvier e il bronzo all'austriaca Andrea Fischbacher. Sono state, infatti, solamente queste ultime due atlete a godere di quel poco di luce sufficiente per seguire le giuste tracce che le hanno portate sul podio iridato. Le altre, ad iniziare dalla svedese Paerson detentrice del titolo e uscita quando viaggiava quasi sul secondo di ritardo dalla francese, sono state tutte messe ko da una pista particolarmente insidiosa, soprattutto nella parte centrale, in quella "esse" che culminava con una parabolica, denominata “Virage Russi” che non ha risparmiato nessuno, compresa la tedesca Riesch, l'austriaca Goergl e la svedese Lindell-Vikarby. La Vonn, invece, seppur in difficoltà per la visibilità ha fatto subito capire che oggi i conti si dovevano fare solo con lei. La 24enne di Park City ha pennellato la prima parte riuscendo a stare davanti per pochi decimi alla 23enne francese di Les Contamines, mentre in quella centrale, quella più tecnica e contraddistinta da due “esse” particolarmente insidiose, si è ritrovata ad inseguire. Poi, quando ormai i giochi sembravano fatti per i padroni di casa con la conquista di un insperato oro, la doccia fredda. La Vonn sfruttava le sue doti di sci volatrice e nello schuss finale racimolava quei decimi necessari per spegnere inesorabilmente il sorriso sul volto della Marchand-Arvier. Oro mondiale dunque per la statunitense, il primo della carriera in questa specialità dopo l'argento di Aare 2007, che fanno ora di lei la favorita numero uno anche per la prova di discesa. Giornata nera, e da dimenticare sotto tutti i punti di vista, invece, per le azzurre. Due sole quelle giunte al traguardo: Fanchini (9/a) e Siorpaes (21/a), mentre Merighetti e Recchia hanno dovuto abbandonare anzitempo la prova. Per la Fanchini una giornata da dimenticare, lei che di ambizioni di medaglia ne covava diverse, visto che arrivava a questa gara con il pettorale rosso di leader di coppa del mondo della specialità. Che non fosse la sua giornata lo si è però capito subito: troppi curvoni e poco visibilità sono due ingredienti che ci sono sembrati poco graditi alla bresciana che alla fine ha chiuso con un nono posto a oltre due secondi dalla vincitrice che la lascia con l'amaro in bocca. Lei però smentisce in parte questa disamina. “Ho sbagliato subito e mi sono lasciata andare – il commento della Fanchini a fine gara – è questo il succo della mia gara: la testa non c'era più. Il super-g è andato, ora bisogna pensare alla discesa”. Senza voto, invece, la prova di Dada Merighetti, uscita alla terza porta per una internata e Lucia Recchia, che non ha voluto forzare e a metà tracciato a preferito fermarsi. Ora le donne da domani si concentrano sulla discesa libera in programma domenica 8 febbraio. Domani prima prova cronometrata con in pista Nadia Fanchini, Daniela Merighetti, Wendy Siorpaes e per il quarto posto duello tra Lucia Recchia e Verena Stuffer.
(martedì 3 febbraio 2009)