Moelgg e Rocca: sinfonia azzurra a Garmisch!
L'ultimo acuto prima dei Mondiali è tutto di marca azzurra, con uno strepitoso Manfred Moelgg a firmare lo slalom di Garmisch Partenkirchen, seguito a ruota da un sensazionale Giorgio Rocca, tornato per un giorno il fulmine del 2006. E' grand'Italia in Baviera, capace di placare il volo di Reinfried Herbst, inchinatosi allo strapotere azzurro e chiamato a completare il podio di giornata. Un'autentica festa per i Carca's boys, cui partecipano anche Giuliano Razzoli, il migliore nella seconda manche e ottimo ottavo, e il fassano Stefano Gross, eroico nell'ottenere la qualificazione con il pettorale 62 e poi difendere il 25imo posto.
Non poteva davvero iniziare in maniera migliore, questo febbraio iridato per la squadra azzurra che proprio in prossimità della trasferta in Val d'Isere ha saputo sistemare tutti i vari pezzi e regalarsi una giornata speciale, viatico ideale per riempire di serenità e fiducia la valigia mondiale. E così le nevi bavaresi che già l'anno passato avevano regalato sorrisi azzurri, oggi hanno fatto da cornice al secondo successo in carriera di Manni Moelgg, ottimo nella prima frazione a stare in scia ad Herbst, esemplare nella seconda disegnata dallo stesso Carca. Una danza sfrenata tra i rapid gates, quella del marebbano: velocità e precisione, la giusta dose di irruenza e la freddezza necessaria per non arenarsi nel pianoro finale, reso un pelo meno indigesto dal tracciato del tecnico azzurro. Giocando un po' di metafora, si potrebbe quasi dire che il celebre trampolino bavarese possa rappresentare l'ideale rampa di lancio per il ventiseienne che ha sicuramente dimostrato di aver trovato la quadratura del cerchio, almeno in slalom. E stando a quanto dicono i tecnici, anche tra le porte larghe le movenze di Manni sono ormai simili a quelle dello scorso anno: insomma la strada verso la Francia sembra quanto mai in discesa, non resta che attenderli alla riprova della seconda settimana iridata.
Ed accanto al successo di Moelgg, ecco il ritorno sul podio di Giorgione Rocca ad oltre due anni di distanza dal terzo posto di Levi, nel novembre 2006. Se per l'altoatesino il successo sa di liberazione, per il valtellinese la seconda piazza è un'autentica rinascita, dopo i problemi fisici suoi ed i problemi di salute del terzogenito: tanto stress in queste settimane, ed è forse per quello che l'esultanza del Giorgione nazionale è stata tuttosommato contenuta. Aveva bisogno di gioire dentro di sè, il campione di Livigno, prima ancora che all'esterno. Entusiasmo che invece sprizzava da tutti i pori di Giuliano Razzoli, supremo interprete della seconda manche che gli ha permesso di ritrovare le movenze di qualche settimana fa, rilanciando con irruenza le sue quotazioni di giovane dalle belle speranze: 14imo a metà gara, ottavo alla fine, separato dagli altri due azzurri da diversi pezzi grossi: Herbst terzo, Grange e Pranger ai piedi del podio, Miller sesto e Lizeroux settimo.
Le stesse belle speranze che in fondo animano Stefano "Sabo" Gross, ventiduenne di Pozza di Fassa che alla terza gara in Coppa del Mondo ha trovato lo spunto per centrare la qualificazione e poi difendere a denti stretti il 25imo posto, sciando con ottimo profitto sul ripido ed arrancando un po' troppo nel piano: ma il tempo per migliorare tale aspetto c'è tutto; intanto i buoni piazzamenti in Coppa Europa hanno trovato ottima concretizzazione, anche se il suo exploit è coinciso con l'esclusione del co-valligiano Cristian Deville, rimasto fuori dalla seconda per un piccolo centesimo che ha significato il definitivo addio ai sogni mondiali del fassano di Moena. Ma con un ginocchio dolorante come il suo, è già tanto che sia riuscito ad ottenere quanto fatto fin qui in questa stagione. E conoscendolo, sarà il primo a lanciare la festa azzurra, in questa Garmisch indimenticabile.
(domenica 1 febbraio 2009)
Non poteva davvero iniziare in maniera migliore, questo febbraio iridato per la squadra azzurra che proprio in prossimità della trasferta in Val d'Isere ha saputo sistemare tutti i vari pezzi e regalarsi una giornata speciale, viatico ideale per riempire di serenità e fiducia la valigia mondiale. E così le nevi bavaresi che già l'anno passato avevano regalato sorrisi azzurri, oggi hanno fatto da cornice al secondo successo in carriera di Manni Moelgg, ottimo nella prima frazione a stare in scia ad Herbst, esemplare nella seconda disegnata dallo stesso Carca. Una danza sfrenata tra i rapid gates, quella del marebbano: velocità e precisione, la giusta dose di irruenza e la freddezza necessaria per non arenarsi nel pianoro finale, reso un pelo meno indigesto dal tracciato del tecnico azzurro. Giocando un po' di metafora, si potrebbe quasi dire che il celebre trampolino bavarese possa rappresentare l'ideale rampa di lancio per il ventiseienne che ha sicuramente dimostrato di aver trovato la quadratura del cerchio, almeno in slalom. E stando a quanto dicono i tecnici, anche tra le porte larghe le movenze di Manni sono ormai simili a quelle dello scorso anno: insomma la strada verso la Francia sembra quanto mai in discesa, non resta che attenderli alla riprova della seconda settimana iridata.
Ed accanto al successo di Moelgg, ecco il ritorno sul podio di Giorgione Rocca ad oltre due anni di distanza dal terzo posto di Levi, nel novembre 2006. Se per l'altoatesino il successo sa di liberazione, per il valtellinese la seconda piazza è un'autentica rinascita, dopo i problemi fisici suoi ed i problemi di salute del terzogenito: tanto stress in queste settimane, ed è forse per quello che l'esultanza del Giorgione nazionale è stata tuttosommato contenuta. Aveva bisogno di gioire dentro di sè, il campione di Livigno, prima ancora che all'esterno. Entusiasmo che invece sprizzava da tutti i pori di Giuliano Razzoli, supremo interprete della seconda manche che gli ha permesso di ritrovare le movenze di qualche settimana fa, rilanciando con irruenza le sue quotazioni di giovane dalle belle speranze: 14imo a metà gara, ottavo alla fine, separato dagli altri due azzurri da diversi pezzi grossi: Herbst terzo, Grange e Pranger ai piedi del podio, Miller sesto e Lizeroux settimo.
Le stesse belle speranze che in fondo animano Stefano "Sabo" Gross, ventiduenne di Pozza di Fassa che alla terza gara in Coppa del Mondo ha trovato lo spunto per centrare la qualificazione e poi difendere a denti stretti il 25imo posto, sciando con ottimo profitto sul ripido ed arrancando un po' troppo nel piano: ma il tempo per migliorare tale aspetto c'è tutto; intanto i buoni piazzamenti in Coppa Europa hanno trovato ottima concretizzazione, anche se il suo exploit è coinciso con l'esclusione del co-valligiano Cristian Deville, rimasto fuori dalla seconda per un piccolo centesimo che ha significato il definitivo addio ai sogni mondiali del fassano di Moena. Ma con un ginocchio dolorante come il suo, è già tanto che sia riuscito ad ottenere quanto fatto fin qui in questa stagione. E conoscendolo, sarà il primo a lanciare la festa azzurra, in questa Garmisch indimenticabile.
(domenica 1 febbraio 2009)