Un pauroso Herbst spiana la Planai; Manni quarto
Letteralmente sulle ali dell'entusiasmo, trainato dall'unisono urlo di quasi 50 mila persone che come ogni anno hanno gremito pendio, parterre, tribune della Planai, la pista dello slalom, la piste della Gara in notturna: così Reinfried Herbst ha dominato lo slalom di Schladming, rifilando oltre un secondo di distacco (1.16 per la precisione) al compagno di squadra Manfred Pranger. E l'Austria va in delirio, ritornando regina dei paletti snodati dopo la doppietta transalpina di Kitzbuhel. Oggi la storia ha saputo regalare un capitolo diverso, con i francesi caduti nella trappola disegnata dal loro stesso allenatore in una seconda manche difficile nel tracciato, affascinante nel contesto, entusiasmante nello sviluppo e capace di innalzare ed esaltare il self-made man d'oltrebrennero, ormai tornato quello di un paio di anni fa. Due manche perfette, per Herbst, firmate da altrettanti migliori tempi parziali ma soprattutto dalla sensazione di strapotere, rinvigorita dalla difficoltà di una pista mitica, in un contesto assolutamente difficile per chi non ha i nervi quantomeno saldi. Non ha vacillato nemmeno un momento, il trentenne del salisburghese, anzi: è volato in picchiata sul traguardo, facendosi strada nella fitta nevicata, rinvigorendo curva dopo curva la sensazione di disegnare una prova perfetta. Da antologia.
Ci ha provato anche Pranger a fare altrettanto; e ci stava riuscendo ma la benzina è finita un po' troppo presto e l'ultima parte di gara si è rivelata in salita per lui: poco male, il tirolese ha ormai raggiunto una nuova dimensione, ancora più definita e brillante di quella che aveva prima dell'infortunio di tredici mesi fa. E mai terzo posto fu più dolce per Ivica Kostelic che grazie alle uscite precoci di Raich e Grange vede consolidata la sua leadership in Coppa del Mondo e può iniziare a cullare sogni di gloria, calendario alla mano...
Bisogna scendere dal podio per trovare Manfred Moelgg: quarto e convincente, come già altre volte tra i paletti snodati. Il finanziere marebbano si è spesso esaltato sotto i riflettori di Schladming, nevi su cui ha saputo imprimere alcuni dei ricordi più belli della sua carriera. Un'esaltazione che anche oggi è sembrata sul punto di decollare nel cuore della seconda frazione, per poi inciampare lievemente in un paio di imperfezioni che l'hanno relegato alle spalle di Kostelic, ma la condizione generale dell'azzurro, almeno in slalom, è pressochè ottimale e quel piccolo boccone di sicurezza e fiducia in più potrebbero lanciarlo definitivamente in orbita nelle prossime settimane, tra la ghiacciata Garmisch e l'iridata Val d'Isere. E per un Moelgg convincente c'è un Giuliano Razzoli entusiasmante e prudente. L'entusiasmo della prima manche chiusa in decima posizione ha lasciato spazio ad una maggior accortezza nella seconda frazione, non esente da errori e imperfezioni (ma il solo Herbst non ne ha commessi in questa pista da accademia) e sfociata in un dodicesimo posto di indubbio valore e utile per guadagnare fiducia e limare qualche altro pettorale di partenza. Al rientro dopo l'influenza Giorgio Rocca intasca invece un 17imo posto, da non disprezzare alla luce dei guai passati dal valtellinese in questi ultimi tempi, mentre poca fortuna hanno avuto Patrick Thaler, Stefano Gross ed un sempre debilitato Cristian Deville, frenato, quasi ancorato dal dolore al ginocchio. Ma in fondo è stata anche la serata di uno sfavillante Zurbriggen, quinto e galvanizzato dalla vittoria nella combinata di Kitz, di uno squisito Miller capace di ritrovare le migliori movenze in una difficilissima seconda manche. Un po' anche di Svindal, assente illustre (e saggio, visto il tour de force di questi tempi) e onorato del duplice regalo ricevuto da Raich e Grange.
(martedì 27 gennaio 2009)
Ci ha provato anche Pranger a fare altrettanto; e ci stava riuscendo ma la benzina è finita un po' troppo presto e l'ultima parte di gara si è rivelata in salita per lui: poco male, il tirolese ha ormai raggiunto una nuova dimensione, ancora più definita e brillante di quella che aveva prima dell'infortunio di tredici mesi fa. E mai terzo posto fu più dolce per Ivica Kostelic che grazie alle uscite precoci di Raich e Grange vede consolidata la sua leadership in Coppa del Mondo e può iniziare a cullare sogni di gloria, calendario alla mano...
Bisogna scendere dal podio per trovare Manfred Moelgg: quarto e convincente, come già altre volte tra i paletti snodati. Il finanziere marebbano si è spesso esaltato sotto i riflettori di Schladming, nevi su cui ha saputo imprimere alcuni dei ricordi più belli della sua carriera. Un'esaltazione che anche oggi è sembrata sul punto di decollare nel cuore della seconda frazione, per poi inciampare lievemente in un paio di imperfezioni che l'hanno relegato alle spalle di Kostelic, ma la condizione generale dell'azzurro, almeno in slalom, è pressochè ottimale e quel piccolo boccone di sicurezza e fiducia in più potrebbero lanciarlo definitivamente in orbita nelle prossime settimane, tra la ghiacciata Garmisch e l'iridata Val d'Isere. E per un Moelgg convincente c'è un Giuliano Razzoli entusiasmante e prudente. L'entusiasmo della prima manche chiusa in decima posizione ha lasciato spazio ad una maggior accortezza nella seconda frazione, non esente da errori e imperfezioni (ma il solo Herbst non ne ha commessi in questa pista da accademia) e sfociata in un dodicesimo posto di indubbio valore e utile per guadagnare fiducia e limare qualche altro pettorale di partenza. Al rientro dopo l'influenza Giorgio Rocca intasca invece un 17imo posto, da non disprezzare alla luce dei guai passati dal valtellinese in questi ultimi tempi, mentre poca fortuna hanno avuto Patrick Thaler, Stefano Gross ed un sempre debilitato Cristian Deville, frenato, quasi ancorato dal dolore al ginocchio. Ma in fondo è stata anche la serata di uno sfavillante Zurbriggen, quinto e galvanizzato dalla vittoria nella combinata di Kitz, di uno squisito Miller capace di ritrovare le migliori movenze in una difficilissima seconda manche. Un po' anche di Svindal, assente illustre (e saggio, visto il tour de force di questi tempi) e onorato del duplice regalo ricevuto da Raich e Grange.
(martedì 27 gennaio 2009)