Defago firma anche la Streif. Innerhofer ottimo 6°
Dopo il Lauberhorn, la Streif. E che Streif. Quella di oggi era la vera regina della Coppa del Mondo, così in forma come non la si vedeva da tempo, in tutta la sua lunghezza, con la veste ghiacciata e la luminosità del sole ad accarezzarne le asperità, i dossi, pendenze e contropendenze. A rimirarla, estasiati, quasi cinquantamila appassionati, affamati di spettacolo e festanti ad ogni discesa anche e soprattutto quella di Didier Defago che nel giro di una settimana è riuscito a dominare le due discese più mitiche del circuito, Wengen - la più lunga - e Kitzbuhel, semplicemente la più affascinante.
Per farlo lo svizzero ha deciso di usare la strada più immediata e allo stesso tempo più difficile da perseguire, quella della bravura rasente la perfezione, ammansendo tutti i punti critici della Streif, dallo Steilhang all'Hausbergkante, fino a sfrecciare sull'arrivo con oltre mezzo secondo di vantaggio sul pusterese Cristof Innerhofer, forse l'altro vero eroe di giornata, nonostante il sesto posto finale. L'azzurro, vincitore un mese fa sulla Stelvio (ecco, forse la discesa più difficile, giusto per completare il giro dei superlativi) ha dimostrato nella maniera più lampante possibile di essere ormai nel ristretto novero dei big della discesa. La sua parte iniziale è stata eccellente, quella finale forse addirittura migliore e solo le sue difficoltà nel tratto di scorrimento centrale l'hanno privato di un posto sul podio, senza azzardare discorsi di vittoria che, per quanto visto oggi, si preannunciano pronti ad essere affrontati tanto nelle prossime discese, quanto nel prossimo appuntamento con la Streif. Tra Defago e Inner, ecco tutti i più attesi, a cominciare dalla coppia di casa Michael Walchhofer e Klaus Kroell, onorati di scortare sul podio il dominatore odierno, mentre ai loro piedi si ritrovano appaiati - e non senza qualche rammarico - i due discesisti principi del Circo bianco, Didier Cuche e Bode Miller, entrambi quarti con soli due centesimi di margine sull'azzurro.
Ma non è finita qui. Perchè la Streif sa anche regalare grandi sorprese ed eccoci quindi a commentare, non senza un pizzico di stupore e gioia, l'ottavo posto di Stefan Thanei, il forestale venostano che nel giorno forse più inatteso si è tolto la più grande soddisfazione della carriera, cogliendo il primo risultato tra i top ten. Un risultato da raccontare e da incorniciare, che potrebbe rilanciare le ambizioni ed i sogni del ventissettenne di Burgusio, capace di mantenere vivo e aperto il sorriso sul volto di Gianluca Rulfi, che dopo la grande prova d'insieme di ieri, riceve dalla Streif nuovi motivi di soddisfazione. Nonostante l'opaca prova di Peter Fill - sfatto dalla fatica nel tratto finale - nonostante la sfortuna di Werner Heel - perso lo sci destro nel cuore del Steilhang: due azzurri nei 10 nel gotha della discesa è sicuramente un ottimo bottino.
Esattamente come quello di Benni Raich, sontuoso 12imo e pronto a spiccare il volo nello slalom di domani, su una pista vera che sembra intenzionata sin da ora a regalargli i 100 punti della combinata, quella vera. Domani quindi spazio ai paletti snodati sul tracciato che affianca la Streif, altro palcoscenico di grande lusso per interpreti d'eccezione tra cui non mancheranno Manni Moelgg, Razzo Razzoli, Devil Deville e Thali Thaler...
(sabato 24 gennaio 2009)
Per farlo lo svizzero ha deciso di usare la strada più immediata e allo stesso tempo più difficile da perseguire, quella della bravura rasente la perfezione, ammansendo tutti i punti critici della Streif, dallo Steilhang all'Hausbergkante, fino a sfrecciare sull'arrivo con oltre mezzo secondo di vantaggio sul pusterese Cristof Innerhofer, forse l'altro vero eroe di giornata, nonostante il sesto posto finale. L'azzurro, vincitore un mese fa sulla Stelvio (ecco, forse la discesa più difficile, giusto per completare il giro dei superlativi) ha dimostrato nella maniera più lampante possibile di essere ormai nel ristretto novero dei big della discesa. La sua parte iniziale è stata eccellente, quella finale forse addirittura migliore e solo le sue difficoltà nel tratto di scorrimento centrale l'hanno privato di un posto sul podio, senza azzardare discorsi di vittoria che, per quanto visto oggi, si preannunciano pronti ad essere affrontati tanto nelle prossime discese, quanto nel prossimo appuntamento con la Streif. Tra Defago e Inner, ecco tutti i più attesi, a cominciare dalla coppia di casa Michael Walchhofer e Klaus Kroell, onorati di scortare sul podio il dominatore odierno, mentre ai loro piedi si ritrovano appaiati - e non senza qualche rammarico - i due discesisti principi del Circo bianco, Didier Cuche e Bode Miller, entrambi quarti con soli due centesimi di margine sull'azzurro.
Ma non è finita qui. Perchè la Streif sa anche regalare grandi sorprese ed eccoci quindi a commentare, non senza un pizzico di stupore e gioia, l'ottavo posto di Stefan Thanei, il forestale venostano che nel giorno forse più inatteso si è tolto la più grande soddisfazione della carriera, cogliendo il primo risultato tra i top ten. Un risultato da raccontare e da incorniciare, che potrebbe rilanciare le ambizioni ed i sogni del ventissettenne di Burgusio, capace di mantenere vivo e aperto il sorriso sul volto di Gianluca Rulfi, che dopo la grande prova d'insieme di ieri, riceve dalla Streif nuovi motivi di soddisfazione. Nonostante l'opaca prova di Peter Fill - sfatto dalla fatica nel tratto finale - nonostante la sfortuna di Werner Heel - perso lo sci destro nel cuore del Steilhang: due azzurri nei 10 nel gotha della discesa è sicuramente un ottimo bottino.
Esattamente come quello di Benni Raich, sontuoso 12imo e pronto a spiccare il volo nello slalom di domani, su una pista vera che sembra intenzionata sin da ora a regalargli i 100 punti della combinata, quella vera. Domani quindi spazio ai paletti snodati sul tracciato che affianca la Streif, altro palcoscenico di grande lusso per interpreti d'eccezione tra cui non mancheranno Manni Moelgg, Razzo Razzoli, Devil Deville e Thali Thaler...
(sabato 24 gennaio 2009)