Razzoli sul podio di Zagabria; vince Grange
di Vittorio Savio
LIVE DA ZAGABRIA
Il “Razzo” tra i grandi dello slalom. Chi lo avrebbe mai detto, alla vigilia di questo primo slalom del 2009, che Giuliano Razzoli, ventiquattrenne di Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia, si sarebbe piazzato subito alle spalle di due grandi di questa specialità come il francese Jean Baptiste Grange ed il padrone di casa Ivica Kostelic. Partito con il pettorale 43, il giovane talento emiliano ha fatto subito capire che oggi la Befana gli avrebbe fatto il grande regalo: il primo podio della carriera. Una prima manche da manuale quella di Razzoli, su un tracciato, quello croato molto compatto che ha tenuto per tutta la durata della gara e che ha consentito anche ai pettorali alti di fare risultato. Unico neo la nebbia, che ha limitato, le prestazioni dei pettorali bassi, ma che comunque non ha poi influito molto sul risultato finale. L’azzurro ha chiuso la prima prova con il settimo tempo, in una giornata che ha visto i colori azzurri nuovamente tra i protagonisti di questo slalom corso in un’autentica bolgia di quasi 20mila scatenati croati. E si, perché al termine della prima manche oltre a Razzoli c’erano in zona podio, Patrick Thaler, terzo e Manfred Molegg, quarto. Leggermente più attardato Giorgio Rocca, 13/o, Christian Deville, 23/o e Christofer Innerhofer, 29/o. Sei azzurri tra i migliori trenta di una prima manche di slalom non è cosa da tutti giorni. Nella seconda discesa il capolavoro di Razzoli che interpreta un tracciato particolarmente angolato, disegnato dall’allenatore dei giapponesi, che ai più non è risultato molto gradito. Ma a “Razzo”, no! Oggi la giornata tanto attesa era quella giusta e dovevano essere gli altri ad inseguire. E così è stato! Chi lo precedeva inesorabilmente è finito alle spalle dell’azzurro compresi i compagni di squadra Manfred Molegg, quarto, e Patrick Thaler precipitato addirittura fino alla 13/a posizione finale, mostrando di non gradire questa seconda tracciatura. L’emiliano però nulla ha poi potuto contro lo strapotere di Grange e Kostelic. La vittoria è andata al francese, al secondo centro quest’anno, dopo quello di Levi, mentre Kostelic, vittorioso a metà dicembre in Alta Badia si è dovuto accontentare - si fa per dire - della seconda piazza, ma per soli cinque centesimi. La giornata si è chiusa bene anche per gli altri azzurri in classifica: Rocca ha terminato in 17/a posizione, Innerhofer in 26/a e Christian Deville, 28/o dopo un gravissimo errore nella seconda manche. Da segnalare la squalifica di Bode Miller da parte del responsabile delle misurazioni dei materiali della Fis per uno scarpone fuori norma. Il prossimo appuntamento con i pali stretti dello slalom è fissato per domenica prossima ad Adelboden, in un mese di gennaio che vedrà altre quattro prove di questa specialità prima dei Mondiali di Val d’Isere. In conclusione mi piace ancora soffermarmi sul primo podio in carriera di Giuliano Razzoli, ventiquattrenne emiliano, grande fan di Alberto Tomba, suo conterraneo. Vent’anni fa, quando Razzoli aveva soli quattro anni, l’Albertone nazionale iniziava la sua leggendaria carriera vincendo il suo primo slalom. Ieri a Zagabria, un suo giovane emulo si è affacciato prepotentemente alla ribalta del palcoscenico internazionale con un terzo posto che vale quanto un successo. Se il buon giorno si vede dal mattino…
(martedì 6 gennaio 2009)
Il “Razzo” tra i grandi dello slalom. Chi lo avrebbe mai detto, alla vigilia di questo primo slalom del 2009, che Giuliano Razzoli, ventiquattrenne di Villa Minozzo, in provincia di Reggio Emilia, si sarebbe piazzato subito alle spalle di due grandi di questa specialità come il francese Jean Baptiste Grange ed il padrone di casa Ivica Kostelic. Partito con il pettorale 43, il giovane talento emiliano ha fatto subito capire che oggi la Befana gli avrebbe fatto il grande regalo: il primo podio della carriera. Una prima manche da manuale quella di Razzoli, su un tracciato, quello croato molto compatto che ha tenuto per tutta la durata della gara e che ha consentito anche ai pettorali alti di fare risultato. Unico neo la nebbia, che ha limitato, le prestazioni dei pettorali bassi, ma che comunque non ha poi influito molto sul risultato finale. L’azzurro ha chiuso la prima prova con il settimo tempo, in una giornata che ha visto i colori azzurri nuovamente tra i protagonisti di questo slalom corso in un’autentica bolgia di quasi 20mila scatenati croati. E si, perché al termine della prima manche oltre a Razzoli c’erano in zona podio, Patrick Thaler, terzo e Manfred Molegg, quarto. Leggermente più attardato Giorgio Rocca, 13/o, Christian Deville, 23/o e Christofer Innerhofer, 29/o. Sei azzurri tra i migliori trenta di una prima manche di slalom non è cosa da tutti giorni. Nella seconda discesa il capolavoro di Razzoli che interpreta un tracciato particolarmente angolato, disegnato dall’allenatore dei giapponesi, che ai più non è risultato molto gradito. Ma a “Razzo”, no! Oggi la giornata tanto attesa era quella giusta e dovevano essere gli altri ad inseguire. E così è stato! Chi lo precedeva inesorabilmente è finito alle spalle dell’azzurro compresi i compagni di squadra Manfred Molegg, quarto, e Patrick Thaler precipitato addirittura fino alla 13/a posizione finale, mostrando di non gradire questa seconda tracciatura. L’emiliano però nulla ha poi potuto contro lo strapotere di Grange e Kostelic. La vittoria è andata al francese, al secondo centro quest’anno, dopo quello di Levi, mentre Kostelic, vittorioso a metà dicembre in Alta Badia si è dovuto accontentare - si fa per dire - della seconda piazza, ma per soli cinque centesimi. La giornata si è chiusa bene anche per gli altri azzurri in classifica: Rocca ha terminato in 17/a posizione, Innerhofer in 26/a e Christian Deville, 28/o dopo un gravissimo errore nella seconda manche. Da segnalare la squalifica di Bode Miller da parte del responsabile delle misurazioni dei materiali della Fis per uno scarpone fuori norma. Il prossimo appuntamento con i pali stretti dello slalom è fissato per domenica prossima ad Adelboden, in un mese di gennaio che vedrà altre quattro prove di questa specialità prima dei Mondiali di Val d’Isere. In conclusione mi piace ancora soffermarmi sul primo podio in carriera di Giuliano Razzoli, ventiquattrenne emiliano, grande fan di Alberto Tomba, suo conterraneo. Vent’anni fa, quando Razzoli aveva soli quattro anni, l’Albertone nazionale iniziava la sua leggendaria carriera vincendo il suo primo slalom. Ieri a Zagabria, un suo giovane emulo si è affacciato prepotentemente alla ribalta del palcoscenico internazionale con un terzo posto che vale quanto un successo. Se il buon giorno si vede dal mattino…
(martedì 6 gennaio 2009)