Sole pieno su Grange e Miller,azzurri nella nebbia
di Luca Perenzoni
Partire bene è importante, quasi fondamentale. Deve pensarlo il transalpino Jean Baptiste Grange, ancora scottato dal rocambolesco finale della passata stagione, quando nell'appuntamento conclusivo di Bormio si fece sfilare di mano la coppa di cristallo di slalom da Manni Moelgg. Ed allora per non rischiare di ricadere negli stessi errori, meglio darsi da fare subito, con una prova autorevole sul placido pendio finlandese di Levi che ha visto il ventiquattrenne francese vincere con decisa autorità il primo slalom della stagione. Una prova strana, marchiata dalla firma di papà Ante Kostelic che un paio di porte insidiose ha letteralmente fatto saltare il banco nella seconda discesa, costringendo al ritiro fior fiore di specialisti dei rapid gates. Ma non Grange, dominatore assoluto con un coscienzioso Bode Miller a stargli nella scia, conquistando un brillantissimo secondo posto, scortato sul podio dall'iridato Mario Matt. Quindi Zurbriggen, Kostelic figlio e lo svedese Myhrer: praticamente uno per nazione, Italia esclusa. Lontanissimi Ligety e Byggmark, fuori Raich, Herbst e gli azzurri, tutti.
Non è stata una gran giornata, per nulla. Anzi, quasi una Caporetto, pur nel contesto di una gara di inizio stagione, con tutti i ma e i se del caso. Ma la stessa classifica parziale della prima manche lasciava poco spazio ai sogni, con solo Manni Moelgg e Giorgione Rocca a centrare la qualificazione per il rotto della cuffia, prima di saltare nella seconda discesa. E passi per un pimpante Thaler o per un Deville ancora in ritardo di condizione dopo i molti problemi estivi al tendine rotuleo destro, o per un Innerhofer volitivo e concreto per mezza frazione. Le scusanti non mancano, ma era forse inevitabile aspettarsi qualcosina in più, specialmente dopo la parziale delusione del debutto di Solden. Invece anche oggi l'Italsci non sorride ed onestamente nessuno vorrebbe essere nella mente di Manni Moelgg, presentatosi con il pettorale rosso del leader di specialità ed andatosene con le pive nel sacco e nuovi, pesantissimi dubbi, sulla (obbligata?) scelta estiva di cambiare materiali. Il cammino per trovare il giusto feeling con i nuovi Rossignol è ancora lungo ma forse rincuora vedere là davanti un transalpino con gli stessi sci, evidentemente basta solo conoscerli ed il calendario dello slalom lascia tutto il tempo, vista la concentrazione di gare presente tra gennaio e i mondiali di febbraio.
Ed allora conviene mettersi subito al lavoro, per levare ulteriore ruggine e aumentare la confidenza, ricercando una forma migliore. Il Manni Moelgg di queste prime uscite è troppo brutto per essere vero e ci sentiamo di non eccedere già a novembre in catastrofismi; non ne vale davvero la pena, l'inverno deve ancora iniziare. Avanti azzurri, la strada è lunga ed in leggera salita, ma le capacità non mancano, le forze nemmeno. Il resto è solo volontà.
(domenica 16 novembre 2008)
Non è stata una gran giornata, per nulla. Anzi, quasi una Caporetto, pur nel contesto di una gara di inizio stagione, con tutti i ma e i se del caso. Ma la stessa classifica parziale della prima manche lasciava poco spazio ai sogni, con solo Manni Moelgg e Giorgione Rocca a centrare la qualificazione per il rotto della cuffia, prima di saltare nella seconda discesa. E passi per un pimpante Thaler o per un Deville ancora in ritardo di condizione dopo i molti problemi estivi al tendine rotuleo destro, o per un Innerhofer volitivo e concreto per mezza frazione. Le scusanti non mancano, ma era forse inevitabile aspettarsi qualcosina in più, specialmente dopo la parziale delusione del debutto di Solden. Invece anche oggi l'Italsci non sorride ed onestamente nessuno vorrebbe essere nella mente di Manni Moelgg, presentatosi con il pettorale rosso del leader di specialità ed andatosene con le pive nel sacco e nuovi, pesantissimi dubbi, sulla (obbligata?) scelta estiva di cambiare materiali. Il cammino per trovare il giusto feeling con i nuovi Rossignol è ancora lungo ma forse rincuora vedere là davanti un transalpino con gli stessi sci, evidentemente basta solo conoscerli ed il calendario dello slalom lascia tutto il tempo, vista la concentrazione di gare presente tra gennaio e i mondiali di febbraio.
Ed allora conviene mettersi subito al lavoro, per levare ulteriore ruggine e aumentare la confidenza, ricercando una forma migliore. Il Manni Moelgg di queste prime uscite è troppo brutto per essere vero e ci sentiamo di non eccedere già a novembre in catastrofismi; non ne vale davvero la pena, l'inverno deve ancora iniziare. Avanti azzurri, la strada è lunga ed in leggera salita, ma le capacità non mancano, le forze nemmeno. Il resto è solo volontà.
(domenica 16 novembre 2008)