Albrecht guida la carica svizzera. Italsci arranca
di Luca Perenzoni
Doppietta svizzera in apertura di stagione maschile. Il vessillo rossocrociato garrisce sollevato dal vecchio e dal giovane, dominatori pressochè incontrastati dello slalom gigante di Solden. Daniel Albrecht e l'eterno Didier Cuche hanno stroncato la resistenza: primo e terzo dopo la prima manche, nel pomeriggio tirolese hanno ingranato la sesta, occupando le posizioni più luminose dell'ordine di arrivo finale. Il veterano Cuche ha prima spianato, letteralmente, l'infido muro centrale della pista, disegnando linee inimmaginabili per gli altri che non possono contare sul mix di potenza e tecnica presenti nel bagaglio del macellaio di Les Bugnenets. Il vantaggio di oltre un secondo su Ted Ligety sembrava garantirgli la vittoria, ma il più giovane compagno di squadra ha saputo sfruttare al meglio la sua scia, con un'azione magari meno pulita e potente, ma comunque efficace e tale da consentirgli di precedere Cuche di 14 centesimi per completare la fantastica doppietta. Il terzo posto di Ligety è utile per confermare il feeling che c'è tra questa pista e lo yankee, esattamente l'opposto di Benni Raich, ancora una volta costretto a seguire la cerimonia di premiazioni ai piedi del podio, proprio sulla pista a due passi da casa. Dietro di lui un luminoso Thomas Fanara che ha ormai dimenticato l'infortunio dello scorso anno, cosa che invece non è ancora riuscita a Aksel Svindal, 13imo ma comunque contento del ritorno nel suo mondo.
Giornata da cartolina sul Rettenbach, con un caldo sole chiamato sin dalla mattina a scaldare l'aria frizzante di questa estrema appendice di estate, tanto piacevole per i turisti, quanto fastidiosa per gli atleti che hanno dovuto fare i conti con condizioni di allenamento non proprio ottimali, presentandosi all'appuntamento del Rettenbach in ritardo di condizione. Almeno, questo è il ritornello che suonava la banda azzurra, uscita con le ossa quantomeno incrinate dalla prima giornata della stagione 2008/09. Il quattordicesimo posto di Alberto Schieppati e le buone sensazioni destate nel complesso da Davide Simoncelli sono forse le uniche note positive della giornata che per altro ha dolorosamente sottolineato le attuali difficoltà di Manfred Moelgg nel costruire il giusto rapporto con i nuovi materiali. "Serve tempo, lo sapevo di non essere al massimo e di non avere ancora la fiducia necessaria per spingere a tutta" va dicendo il marebbano, diciassettesimo all'arrivo, cui fa eco Massimiliano Blardone che dal canto suo non esita a definire "discreta" la sua 21ima piazza. Inutile dire che ci si sarebbe aspettato qualcosina (per usare un eufemismo) in più. Attese che erano anche nella mente di Simoncelli, l'azzurro forse più in palla sugli sci ma a sua volta costretto a stare lontano dalla zona calda soprattutto a causa di un grave errore nel cuore della prima manche: 26imo a metà gara, il roveretano ha recuperato 8 posizioni nella seconda discesa ottenendo il miglior tempo tra i 4 alfieri azzurri qualificatosi. Soddisfazione parziale, indubbiamente: "Dopo la prima manche era onestamente difficile sperare in qualcosa di meglio..." chiosa il poliziotto di Lizzana. Piuttosto soddisfatto invece Alberto Schieppati che recrimina per un paio di decimi lasciati per strada nel finale e che gli sarebbero probabilmente valsi un posto nella top ten di giornata.
"La squadra ha patito questo ultimo mese di pochi allenamenti per il gran caldo e non eravamo pronti per sciare su un muro così difficile" recita il ritornello. Ma il caldo c'è stato in tutta Europa, Svizzera compresa e le piste si Saas Fee così simili al Rettenbach e utilissime per la preparazione non le hanno scoperte di certo gli svizzeri...
La prima è andata così, c'è ben poco da essere contenti ma non resta che guardare il bicchiere mezzo pieno pensando che in fondo la stagione inizia tra un mese e nel frattempo sembra che sia in arrivo anche il freddo.
(domenica 26 ottobre 2008)
Giornata da cartolina sul Rettenbach, con un caldo sole chiamato sin dalla mattina a scaldare l'aria frizzante di questa estrema appendice di estate, tanto piacevole per i turisti, quanto fastidiosa per gli atleti che hanno dovuto fare i conti con condizioni di allenamento non proprio ottimali, presentandosi all'appuntamento del Rettenbach in ritardo di condizione. Almeno, questo è il ritornello che suonava la banda azzurra, uscita con le ossa quantomeno incrinate dalla prima giornata della stagione 2008/09. Il quattordicesimo posto di Alberto Schieppati e le buone sensazioni destate nel complesso da Davide Simoncelli sono forse le uniche note positive della giornata che per altro ha dolorosamente sottolineato le attuali difficoltà di Manfred Moelgg nel costruire il giusto rapporto con i nuovi materiali. "Serve tempo, lo sapevo di non essere al massimo e di non avere ancora la fiducia necessaria per spingere a tutta" va dicendo il marebbano, diciassettesimo all'arrivo, cui fa eco Massimiliano Blardone che dal canto suo non esita a definire "discreta" la sua 21ima piazza. Inutile dire che ci si sarebbe aspettato qualcosina (per usare un eufemismo) in più. Attese che erano anche nella mente di Simoncelli, l'azzurro forse più in palla sugli sci ma a sua volta costretto a stare lontano dalla zona calda soprattutto a causa di un grave errore nel cuore della prima manche: 26imo a metà gara, il roveretano ha recuperato 8 posizioni nella seconda discesa ottenendo il miglior tempo tra i 4 alfieri azzurri qualificatosi. Soddisfazione parziale, indubbiamente: "Dopo la prima manche era onestamente difficile sperare in qualcosa di meglio..." chiosa il poliziotto di Lizzana. Piuttosto soddisfatto invece Alberto Schieppati che recrimina per un paio di decimi lasciati per strada nel finale e che gli sarebbero probabilmente valsi un posto nella top ten di giornata.
"La squadra ha patito questo ultimo mese di pochi allenamenti per il gran caldo e non eravamo pronti per sciare su un muro così difficile" recita il ritornello. Ma il caldo c'è stato in tutta Europa, Svizzera compresa e le piste si Saas Fee così simili al Rettenbach e utilissime per la preparazione non le hanno scoperte di certo gli svizzeri...
La prima è andata così, c'è ben poco da essere contenti ma non resta che guardare il bicchiere mezzo pieno pensando che in fondo la stagione inizia tra un mese e nel frattempo sembra che sia in arrivo anche il freddo.
(domenica 26 ottobre 2008)