Che gigante Reichelt!!! E' lui l'uomo di Vancouver
di Luca Perenzoni
Giovedì sera in superg il segnale era stato più che buono, oggi ancora migliore: Hannes Reichelt ama particolarmente le nevi canadesi e con una seconda manche d'autore ha saputo cogliere la terza vittoria in carriera, la prima in gigante dopo i due precedenti successi in super-gigante, guarda caso a poche centinaia di chilometri di distanza, sulle nevi statunitensi di Beaver Creek. Di certo non può trattarsi di coincidenze: lo stile di Reichelt, la sua tecnica sopraffina, il suo saper dare il giusto vigore agli spigoli si adatta alla meraviglia alle nevi nord americane, decisamente diverse da quanto si trova in Europa, ed i risultati si vedono. E se si pensa che tra due anni le piste di Whistler Mountain assegneranno i titoli olimpici di Vancouver, si può già iniziare a pensare che lo stesso Reichelt venderà cara la pelle, anche se la situazione di forma di alcuni big sarà presumibilmente diversa. Ma oggi il migliore in pista è stato sicuramente il ventisettenne salisburghese che ha percorso un cammino opposto rispetto al suo "capitano" Benni Raich: terzo dopo la prima manche, Reichelt ha messo la freccia per approdare sul gradino più alto del podio, lasciandosi alle spalle l'eterno Didier Cuche e un Raich apparso decisamente più brillante delle ultime uscite, soprattutto nella prima manche chiusa al comando su un tracciato decisamente più stretto, quasi sincopato, rispetto a quello della seconda frazione. Un terzo posto che comunque si rivela prezioso per il tirolese che guadagna la vetta della classifica di specialità (un Albrecht pasticcione è uscito nella seconda manche) con una ventina di punti di margine su Ted Ligety, oggi quarto, e una quarantina su Manfred Moelgg che resta quindi in lizza anche per la coppetta di gigante. E' arrivato un buon sesto posto oggi per il marebbano che nella seconda manche si è destreggiato molto bene dopo una prima frazione più difficile e comunque chiusa in una non malvagia settima piazza, proprio davanti a Davide Simoncelli, scivolato poi all'11imo posto. Bilancio positivo per entrambi, in ogni caso: l'altoatesino ha potuto confermarsi al top delle discipline tecniche, mentre il trentino ha dato gli attesi segnali di ripresa, dimostrando che l'infortunio di dodici mesi fa è ormai alle spalle. Meno positiva la prova di Massimiliano Blardone, solo tredicesimo dopo una prima manche assolutamente mal interpretata, nonostante l'assenza di errori macroscopici: atteggiamento e tattica sbagliata, chiudere a Reichelt per chiarimenti! Fuori dalla zona punti gli altri azzurri: Alberto Schieppati ha pagato i consueti problemi di schiena e la capocciata rimediata la settimana scorsa in allenamento a Pozza di Fassa, Peter Fill non ha trovato il feeling con il tracciato della British Columbia, Gufler, Eisath, Staudacher ed Innerhofer non sono riusciti a pescare il jolly.
Per quanto riguarda la classifica generale, Bode Miller (oggi settimo) resta ancora al comando, ma il vantaggio si è assotigliato a 45 punti che, calendario alla mano, potrebbero anche bastare mentre Cuche con il secondo posto odierno mantiene viva la fiammella della speranza: 105 lunghezze lo dividono dallo statunitense ed i due leader dovrebbero iniziare a guardarsi le spalle, si sa cosa dice la saggezza popolare, tra i due litiganti, il terzo gode.
(sabato 23 febbraio 2008)
Per quanto riguarda la classifica generale, Bode Miller (oggi settimo) resta ancora al comando, ma il vantaggio si è assotigliato a 45 punti che, calendario alla mano, potrebbero anche bastare mentre Cuche con il secondo posto odierno mantiene viva la fiammella della speranza: 105 lunghezze lo dividono dallo statunitense ed i due leader dovrebbero iniziare a guardarsi le spalle, si sa cosa dice la saggezza popolare, tra i due litiganti, il terzo gode.
(sabato 23 febbraio 2008)