Lettera di Alberto Tomba: favoriamo gli atleti
di Matteo Pavesi
Tomba A.
Quanto Alberto Tomba sia ancora capace di muovere le persone e solleticare i media è sotto gli occhi di tutti, ribadito ancora una volta lo scorso weekend in Val Badia: la sua presenza, le sue dichiarazioni, la sua simpatia non passano mai inosservate.Sempre pronto a dare una mano al suo ambiente Alberto ha espresso il suo pensiero sui vari circus sportivi, nell'unico intento (e non potrebbe essere diversamente) di dare una mano allo sci. Ma su "Repubblica" prima e su Tgcom poi, oltre che su altre testate, le sue parole sono diventate tutto e il contrario di tutto, per cui Alberto questa mattina ha pubblicato una lettera aperta, per puntualizzare il suo pensiero. La riportiamo integralmente:
"Oggi è il giorno del mio compleanno e come regalo ho preparato questa per tutti quelli che amano lo sci e la montagna.
Lunedì scorso su La Repubblica ho scoperto che, per l’ennesima volta, alcune dichiarazioni rilasciate per un intervista dopo la gara di Gigante in Alta Badia, sono state fraintese e strumentalizzate ai fini di creare una inutile quanto sterile polemica.
Sono proprio stufo, stufo di dedicare tempo a rilasciare interviste il cui senso viene poi distorto, in cui l’informazione esce deviata e dannosa.
Con le parole, lo sapete bene, ci ho sempre saputo fare meno che con gli sci, ma i concetti che ho sempre cercato di esprimere sono rivolti alla celebrazione dello sport, dello sci, dei suoi campioni e della montagna.
Ed è qui che dovrebbe scattare il supporto di chi invece con le parole ci sa fare, di chi, invece di puntare l’attenzione sulla battuta di spirito trasformandola in una seria dichiarazione, dovrebbe aiutare noi sportivi a comunicare, a trasmettere messaggi di sport, che inneggiano a valori fondamentali anche e soprattutto nella vita.
Purtroppo lo scorso lunedì è accaduto tutto il contrario e ne sono profondamente dispiaciuto. Per questa ragione vorrei chiarire di persona i toni ed il senso di quella intervista.
Con le mie parole volevo sottolineare le difficoltà incontrate dagli sciatori che approdano alle gare: i viaggi massacranti che li obbligano a percorrere migliaia di chilometri tra una gara e l’altra; le alzatacce alle cinque di mattina per essere in pista alle sette con gli sci, e a volte anche con qualche paletto, in spalla; la mancanza di un coordinamento che, come fanno alcuni club calcistici, faciliti gli spostamenti verso le piste di allenamento o di gara.
Un invito in generale a pensare un po’ più all’esigenze degli atleti, per ottimizzare al massimo la loro prestazione e consentirgli concentrarsi esclusivamente sulla gara ed ambire a grandi risultati.
Io sono stato fortunato: le prime importanti vittorie mi hanno permesso di creare uno staff che curava tutti gli aspetti burocratici ed organizzativi di una vita sospesa tra allenamenti, gare ed eventi promozionali. Ma non per tutti le vittorie arrivano subito e non credo che si debbano aspettare i risultati per favorire gli atleti, anzi, credo proprio il contrario, che si debbano favorire in tutti i modi gli atleti per ottenere i risultati.
Perché non dimenticate che chi si qualifica per la Coppa del Mondo, o ai Mondiali o addirittura ai Giochi Olimpici è già più di un promettente campione, è una risorsa importante per lo sport italiano.
Concludo dicendo che sono un uomo di sport prima di tutto. Lo sport che ho scelto mi ha portato ad apprezzare la montagna e la sua cultura, la sincerità di chi la abita, di chi la vive, non senza difficoltà, con grande generosità ed amore.
E sono diventato anch’io parte di questa comunità, di cui condivido la forza e la schiettezza.
E con questo ho detto tutto, il freddo è arrivato, la neve pure, buone sciate a tutti.”
Auguro un sereno Natale 2007
Alberto Tomba
(mercoledì 19 dicembre 2007)