La prima di Jean Baptiste Grange; Deville 11°
di Luca Perenzoni
E' con le note della marsigliese che cala il sipario sulla quattro giorni altoatesina di Coppa del Mondo, per via della vittoria del transalpino Jean Baptiste Grange che proprio sulle nevi della Val Badia ha trovato lo spunto per centrare la prima vittoria in Coppa della carriera. Una vittoria legittimata dal primo tempo parziale e concretizzata al termine di una seconda manche insidiosa che ha finito col tradire molti protagonisti attesi, tra cui anche l'idolo di casa Manni Moelgg, inceppatosi dopo poche porte della seconda manche e giunto al traguardo soltanto in ventesima posizione, dopo aver chiuso in sesta piazza la prova mattutina. E' quindi sfumato il sogno di prolungare l'eterna striscia di pondi consecutivi del venticinquenne di San Vigilio di Marebbe, arrivato all'appuntamento badiota stanco sia nel fisico che nella mente e voglioso di ricaricare le batterie prima di ripresentarsi ai decisivi appuntamenti di gennaio.
"Sono cose che succedono, peccato che sia successo proprio qui: sono scivolato dopo poche porte e non ho potuto far altro che arrivare in fondo. Mi dispiace ma adesso non vedo l'ora di riprendere il cammino: a gennaio arrivano anche le piste che preferisco."
Davvero un peccato, i tanti tifosi giunti dalla vicina San Vigilio ci credevano, come lo stesso Manni, ma lo slalom è anche questo, croce e delizia dei paletti snodati. Provate a chiedere a Benni Raich, a Mario Matt, a Markuss Larsson o a Jens Byggmark, giusto per citare alcuni pezzi da novanta usciti prematuramente. E con tante notevoli defezioni, sul podio sono saliti tre giovincelli di ottime speranze; un terzetto completamente griffato classe '84 con il tedesco Felix Neureuther e lo yankee Ted Ligety a seguire l'eroe di giornata Grange. Quindi il neo papà Reinfried Herbst, lo sloveno Bernard Vaijdic ed il vincitore di ieri, Kalle Palander, oggi sesto e sicuramente rinfrancato dalla due giorni altoatesina.
Con l'inconveniente occorso a Moelgg, il tricolore è stato tenuto alto da Cristian Deville, piazzatosi immediatamente a ridosso dei primi dieci nonostante due manche non proprio al fulmicotone. Non era soddisfattissimo di quanto fatto, il Devil fassano e chissà che la risalita in undicesima posizione (a metà era 18imo) non gli consenta di ritrovare il sorriso. Così vicini, così lontani i fasti di Bad Kleinkirchheim, e lo testimonia anche il dodicesimo posto di Patrick Thaler che pur senza incidere quanto in terra carinziana riesce a portare a casa punti importanti per il suo percorso di recupero. A proposito di recuperi, arriviamo al capitolo Giorgio Rocca. Nonostante il ritorno in pista, la forma non è quella dei giorni migliori, ma è forse impossibile aspettarsi miracoli dal livignasco: il fisico e la carta d'identità non mentono e ci vorranno ancora alcune settimane prima di ritrovare il solido slalomista che u paio di anni fa faceva sognare gli italiani. Per ora è ancora un lontano parente ma noi tutti lo aspettiamo con pazienza. Così come si aspetta che Giuliano Razzoli riesca a portare a termine una gara: esattamente come a Bad il reggiano è riuscito a qualificarsi (e bene) per la seconda per poi chiudere anzitempo la gara. Una disdetta a dir poco, perchè i suoi punti servono a sè stesso, ma anche alla squadra azzurra, per garantirsi un posto in più nelle starting list.
E così arriva la pausa natalizia, si riprenderà tra una dozzina di giorni, ancora dall'Italia con la Stelvio di Bormio, ma per le porte larghe e strette l'appuntamento è per il fine settimana dell'Epifania: ad attendere Moelgg e compagni sarà la Kuonigsbergli, per ricominciare il discorso interrotto a Bad.
(lunedì 17 dicembre 2007)
"Sono cose che succedono, peccato che sia successo proprio qui: sono scivolato dopo poche porte e non ho potuto far altro che arrivare in fondo. Mi dispiace ma adesso non vedo l'ora di riprendere il cammino: a gennaio arrivano anche le piste che preferisco."
Davvero un peccato, i tanti tifosi giunti dalla vicina San Vigilio ci credevano, come lo stesso Manni, ma lo slalom è anche questo, croce e delizia dei paletti snodati. Provate a chiedere a Benni Raich, a Mario Matt, a Markuss Larsson o a Jens Byggmark, giusto per citare alcuni pezzi da novanta usciti prematuramente. E con tante notevoli defezioni, sul podio sono saliti tre giovincelli di ottime speranze; un terzetto completamente griffato classe '84 con il tedesco Felix Neureuther e lo yankee Ted Ligety a seguire l'eroe di giornata Grange. Quindi il neo papà Reinfried Herbst, lo sloveno Bernard Vaijdic ed il vincitore di ieri, Kalle Palander, oggi sesto e sicuramente rinfrancato dalla due giorni altoatesina.
Con l'inconveniente occorso a Moelgg, il tricolore è stato tenuto alto da Cristian Deville, piazzatosi immediatamente a ridosso dei primi dieci nonostante due manche non proprio al fulmicotone. Non era soddisfattissimo di quanto fatto, il Devil fassano e chissà che la risalita in undicesima posizione (a metà era 18imo) non gli consenta di ritrovare il sorriso. Così vicini, così lontani i fasti di Bad Kleinkirchheim, e lo testimonia anche il dodicesimo posto di Patrick Thaler che pur senza incidere quanto in terra carinziana riesce a portare a casa punti importanti per il suo percorso di recupero. A proposito di recuperi, arriviamo al capitolo Giorgio Rocca. Nonostante il ritorno in pista, la forma non è quella dei giorni migliori, ma è forse impossibile aspettarsi miracoli dal livignasco: il fisico e la carta d'identità non mentono e ci vorranno ancora alcune settimane prima di ritrovare il solido slalomista che u paio di anni fa faceva sognare gli italiani. Per ora è ancora un lontano parente ma noi tutti lo aspettiamo con pazienza. Così come si aspetta che Giuliano Razzoli riesca a portare a termine una gara: esattamente come a Bad il reggiano è riuscito a qualificarsi (e bene) per la seconda per poi chiudere anzitempo la gara. Una disdetta a dir poco, perchè i suoi punti servono a sè stesso, ma anche alla squadra azzurra, per garantirsi un posto in più nelle starting list.
E così arriva la pausa natalizia, si riprenderà tra una dozzina di giorni, ancora dall'Italia con la Stelvio di Bormio, ma per le porte larghe e strette l'appuntamento è per il fine settimana dell'Epifania: ad attendere Moelgg e compagni sarà la Kuonigsbergli, per ricominciare il discorso interrotto a Bad.
(lunedì 17 dicembre 2007)