Sontuoso Raich, poi è grande Italia con Moelgg 3°
di Luca Perenzoni
Lo slalom di Bad Kleinkirchheim lo vince Benni Raich che conquista la prima vittoria stagionale, ma la grande protagonista della gara carinziana è la nazionale azzurra che piazza tre atleti tra i primi cinque, a cominciare dal terzo posto di Manfred Moelgg, ormai deciso a non scendere più dal podio dei rapid gates che non lascia dal febbraio scorso. E subito dietro al grande Moelgg spunta un assolutamente inatteso Patrick Thaler, quarto come non mai (e autore del miglior tempo nella seconda manche), esattamente come Christian Deville, che in quinta piazza chiude il terzetto da sogno targato Italia. Secondo Byggmark, dietro tutti gli altri; Giuliano Razzoli esce nella seconda manche, Peter Fill e Manuel Pescolderrung nella prima.
Non sono bastate le emozioni di ieri, in questo momento l'adrenalina si impenna quando gli azzurri devono affrontare le discipline tecniche. La festa che ha seguito la fantastica doppietta di ieri non ha annebbiato la mente degli slalomisti azzurri che dopo aver centrato un pregevole risultato nella prima manche (Moelgg 5°, Deville 12°, Razzoli 21° e Thaler 28°) hanno letteralmente dominato la seconda frazione, regalando altre emozioni, per certi versi ancora più vive di quelle di 24 ore prima. La pista di Bad ha fatto il suo dovere, fantastica per l'intera prima frazione permettendo la qualificazione per atleti con pettorale oltre il 60, soddisfacente nella seconda, quando umidità e temperature meno rigide hanno inevitabilmente minato la sua compattezza. Ma il suo dovere l'han fatto anche gli assi di azzurro vestito, a cominciare dal sarentinese Patrick Thaler, trentenne eterna promessa e rinfrancato dalla qualificazione mattutina. Nella seconda Thali li ha mollati a tutta, ritrovando come d'incanto personalità, tecnica, morale. La manche era appena iniziata, ma lui era già imprendibile per molti: a riportarlo sulla terra ci ha provato il fassano Deville, finalmente autore di due manche di ottimo valore, ma nove centesimi hanno decretato la superiorità dell'altoatesino. Niente da fare per tutti gli altri, inesorabilmente alle spalle della coppia azzurra che non crede ai propri occhi, nemmeno quando Manni Moelgg riesce a smuoverli dalle loro posizioni, nonostante un avvio forse un po' troppo cauto. Ma tant'è: che terzetto lì davanti! E la favola continua quando Herbst finisce di un niente dietro a Devil, quando Larsson si inceppa, quando Neureuther si arrende. Per Moelgg è ancora podio, come a Reiteralm, come ieri, come ad Are, come sempre succede da nove mesi a questa parte. Passo dopo passo il marebbano cresce sotto tutti gli aspetti, con un ritmo impressionante. E poco in realtà cambia quando Byggmark riesce a tornare grande e scalzare indietro di una piazza il tridente azzurro, nemmeno quando Benni Raich si presenta al cancelletto e ammazza la gara con una manche da manuale, da re, da campione. Il tirolese rifila 66 centesima alla concorrenza, tanto quanto il distacco che separa il secondo dall'undicesimo; giusto per dare il senso della prova del fulmine della Pitztal.
Onore a Raich quindi, ma grandi, grandissimi azzurri. Ancora una volta protagonisti di questa stagione. Protagonisti a ranghi compatti, sereni, fiduciosi. Ed ora avanti così, avanti con il lavoro, avanti con la voglia di fare bene, dopotutto l'appetito vien mangiando...
Un occhio anche alla classifica; detto dei primi cinque, in sesta piazza Herbst, poi Kostelic, Zurbriggen, Pranger e Grange, 14imo Baumann, 16imo Albrecht che cede la leadership della classifica generale a Benjamin Raich. Giusto così.
(domenica 9 dicembre 2007)
Non sono bastate le emozioni di ieri, in questo momento l'adrenalina si impenna quando gli azzurri devono affrontare le discipline tecniche. La festa che ha seguito la fantastica doppietta di ieri non ha annebbiato la mente degli slalomisti azzurri che dopo aver centrato un pregevole risultato nella prima manche (Moelgg 5°, Deville 12°, Razzoli 21° e Thaler 28°) hanno letteralmente dominato la seconda frazione, regalando altre emozioni, per certi versi ancora più vive di quelle di 24 ore prima. La pista di Bad ha fatto il suo dovere, fantastica per l'intera prima frazione permettendo la qualificazione per atleti con pettorale oltre il 60, soddisfacente nella seconda, quando umidità e temperature meno rigide hanno inevitabilmente minato la sua compattezza. Ma il suo dovere l'han fatto anche gli assi di azzurro vestito, a cominciare dal sarentinese Patrick Thaler, trentenne eterna promessa e rinfrancato dalla qualificazione mattutina. Nella seconda Thali li ha mollati a tutta, ritrovando come d'incanto personalità, tecnica, morale. La manche era appena iniziata, ma lui era già imprendibile per molti: a riportarlo sulla terra ci ha provato il fassano Deville, finalmente autore di due manche di ottimo valore, ma nove centesimi hanno decretato la superiorità dell'altoatesino. Niente da fare per tutti gli altri, inesorabilmente alle spalle della coppia azzurra che non crede ai propri occhi, nemmeno quando Manni Moelgg riesce a smuoverli dalle loro posizioni, nonostante un avvio forse un po' troppo cauto. Ma tant'è: che terzetto lì davanti! E la favola continua quando Herbst finisce di un niente dietro a Devil, quando Larsson si inceppa, quando Neureuther si arrende. Per Moelgg è ancora podio, come a Reiteralm, come ieri, come ad Are, come sempre succede da nove mesi a questa parte. Passo dopo passo il marebbano cresce sotto tutti gli aspetti, con un ritmo impressionante. E poco in realtà cambia quando Byggmark riesce a tornare grande e scalzare indietro di una piazza il tridente azzurro, nemmeno quando Benni Raich si presenta al cancelletto e ammazza la gara con una manche da manuale, da re, da campione. Il tirolese rifila 66 centesima alla concorrenza, tanto quanto il distacco che separa il secondo dall'undicesimo; giusto per dare il senso della prova del fulmine della Pitztal.
Onore a Raich quindi, ma grandi, grandissimi azzurri. Ancora una volta protagonisti di questa stagione. Protagonisti a ranghi compatti, sereni, fiduciosi. Ed ora avanti così, avanti con il lavoro, avanti con la voglia di fare bene, dopotutto l'appetito vien mangiando...
Un occhio anche alla classifica; detto dei primi cinque, in sesta piazza Herbst, poi Kostelic, Zurbriggen, Pranger e Grange, 14imo Baumann, 16imo Albrecht che cede la leadership della classifica generale a Benjamin Raich. Giusto così.
(domenica 9 dicembre 2007)