Il Colorado esalta Daniel Albrecht
di Luca Perenzoni
Con un giorno di ritardo rispetto alla tabella di marcia si è conclusa la campagna nordamericana del circo bianco. Due settimane che hanno sconvolto l'ambiente grazie soprattutto alla grave caduta di Aksel Svindal, proponendo però un nuovo personaggio che potrà rappresentare il protagonista del futuro, se non proprio del presente.
Ragazzo d'oro: Che Daniel Albrecht avesse i geni del vincente lo si era capito l'anno passato quando un po' a sorpresa seppe mettersi al collo l'oro iridato della super-combinata. Un colpo di fortuna, fu la spontanea reazione del momento; obiettivamente difficile pensare che il ventiquattrenne di Fiesch potesse nel giro di pochi mesi diventare un uomo di copertina, nonostante i tre titoli mondiali juniores (gigante, discesa e di conseguenza combinata) vinti nel 2003 a Serre Chevalier. Invece questa prima parte di nuova stagione ha proposto un atleta in netto crescendo, capace di imporsi in gigante e in super-combinata, dando buoni segnali in discesa su una Birds of Prey accorciata e sfiorando il podio in super-g. Il talento non gli manca, l'esperienza se la sta facendo e forse gli permetterà di trovare anche la costanza che al momento ancora lo separa dal top level. Per ora è in vetta alla classifica generale e già questa è una grossa sorpresa.
Vecchio volpone: Ed alle spalle di Albrecht, è ancora il rossocrociato. Alla giovinezza del vallese fa contrasto l'esperienza del macellaio di Les Bugnenets che ammicca al coppone di cristallo contando sull'innata potenza e sulla concretezza, qualità che al momento manca nel bagaglio dei principali rivali sulla carta Benni Raich e Bode Miller. Candidato a protagonista principale nelle discipline veloci, il massiccio Didier torna in Europa nella posizione giusta per sferrare l'attacco al primato e chissà che la ValGardena non possa fare al caso suo.
Azzurro sbiadito?: Non è arrivato nessun podio dal Colorado, questo è vero. Ma è altrettanto vero che i riscontri positivi non sono mancati, anche se altalenanti, proprio come il gigante di Beaver Creek. Positiva la prima, meno la seconda, un andamento che rispecchia forse lo stato di salute della truppa azzurra. Positivi senza dubbio Kurt Sulzenbacher e Christof Innerhofer, buono per tre quarti (e qualcosina in più) Max Blardone, più che discreti Moelgg, Heel e Girardi, a corrente alternata Staudacher e Fill, entrambi capaci di affiancare passaggi a vuoto a buone prestazioni: siamo ancora all'inizio e forse è normale che sia così. Azzurro sbiadito, quindi? No, forse no.
Austria in crescita: Il difficile avvio stagionale iniziava a preoccupare. Ma la Birds of Prey ha ridato linfa al Wunderteam, rivitalizzato Walchhofer e riportato in alto Reichelt. All'appello manca ancora il miglior Raich, ma oltre Brennero è tornato il sorriso e chissà che anche il tirolese non possa ritrovare la via della vittoria sulle nevi austriache di Bad Kleinkircheim, nel prossimo fine settimana.
Arrivederci Aksel: A volte ci si accorge dell'importanza di certi personaggi solo quando non ci sono. E' successo anche con Svindal: subito dopo la terribile caduta sul Golden Eagle Jump ci si voleva quasi convincere che sarebbe tornato presto sulla neve. Purtroppo il recupero si presenta decisamente più lungo, come gravi sono state le conseguenze della bruttissima caduta. Arrivederci alla prossima stagione Aksel, ci mancherai.
Leader a sorpresa: Albrecht in vetta alla generale, Gini pettorale rosso in slalom, Raich in super-g. Chi l'avrebbe mai detto? E dopo quanto visto l'anno scorso difficile anche prevedere Walchho in rosso al cancelletto della Sasslong. Le nevi americane spesso riservano delle sorprese, che sia tutto normale o che sia segno di un equilibrio davvero elevato?
(martedì 4 dicembre 2007)
Ragazzo d'oro: Che Daniel Albrecht avesse i geni del vincente lo si era capito l'anno passato quando un po' a sorpresa seppe mettersi al collo l'oro iridato della super-combinata. Un colpo di fortuna, fu la spontanea reazione del momento; obiettivamente difficile pensare che il ventiquattrenne di Fiesch potesse nel giro di pochi mesi diventare un uomo di copertina, nonostante i tre titoli mondiali juniores (gigante, discesa e di conseguenza combinata) vinti nel 2003 a Serre Chevalier. Invece questa prima parte di nuova stagione ha proposto un atleta in netto crescendo, capace di imporsi in gigante e in super-combinata, dando buoni segnali in discesa su una Birds of Prey accorciata e sfiorando il podio in super-g. Il talento non gli manca, l'esperienza se la sta facendo e forse gli permetterà di trovare anche la costanza che al momento ancora lo separa dal top level. Per ora è in vetta alla classifica generale e già questa è una grossa sorpresa.
Vecchio volpone: Ed alle spalle di Albrecht, è ancora il rossocrociato. Alla giovinezza del vallese fa contrasto l'esperienza del macellaio di Les Bugnenets che ammicca al coppone di cristallo contando sull'innata potenza e sulla concretezza, qualità che al momento manca nel bagaglio dei principali rivali sulla carta Benni Raich e Bode Miller. Candidato a protagonista principale nelle discipline veloci, il massiccio Didier torna in Europa nella posizione giusta per sferrare l'attacco al primato e chissà che la ValGardena non possa fare al caso suo.
Azzurro sbiadito?: Non è arrivato nessun podio dal Colorado, questo è vero. Ma è altrettanto vero che i riscontri positivi non sono mancati, anche se altalenanti, proprio come il gigante di Beaver Creek. Positiva la prima, meno la seconda, un andamento che rispecchia forse lo stato di salute della truppa azzurra. Positivi senza dubbio Kurt Sulzenbacher e Christof Innerhofer, buono per tre quarti (e qualcosina in più) Max Blardone, più che discreti Moelgg, Heel e Girardi, a corrente alternata Staudacher e Fill, entrambi capaci di affiancare passaggi a vuoto a buone prestazioni: siamo ancora all'inizio e forse è normale che sia così. Azzurro sbiadito, quindi? No, forse no.
Austria in crescita: Il difficile avvio stagionale iniziava a preoccupare. Ma la Birds of Prey ha ridato linfa al Wunderteam, rivitalizzato Walchhofer e riportato in alto Reichelt. All'appello manca ancora il miglior Raich, ma oltre Brennero è tornato il sorriso e chissà che anche il tirolese non possa ritrovare la via della vittoria sulle nevi austriache di Bad Kleinkircheim, nel prossimo fine settimana.
Arrivederci Aksel: A volte ci si accorge dell'importanza di certi personaggi solo quando non ci sono. E' successo anche con Svindal: subito dopo la terribile caduta sul Golden Eagle Jump ci si voleva quasi convincere che sarebbe tornato presto sulla neve. Purtroppo il recupero si presenta decisamente più lungo, come gravi sono state le conseguenze della bruttissima caduta. Arrivederci alla prossima stagione Aksel, ci mancherai.
Leader a sorpresa: Albrecht in vetta alla generale, Gini pettorale rosso in slalom, Raich in super-g. Chi l'avrebbe mai detto? E dopo quanto visto l'anno scorso difficile anche prevedere Walchho in rosso al cancelletto della Sasslong. Le nevi americane spesso riservano delle sorprese, che sia tutto normale o che sia segno di un equilibrio davvero elevato?
(martedì 4 dicembre 2007)