Albrecht fa suo anche il gigante, Blardone quarto
di Luca Perenzoni
Che giornata per la Svizzera. Che giornata per Daniel Albrecht. E' passata poco più di un'ora dalla prima vittoria in Coppa del Mondo di Martina Schild e gli appassionati della confederazione elvetica si ritrovano a festeggiare un nuovo trionfo, il quarto di questa prima parte di stagione, per merito di Daniel Albrecht, lo stesso che giovedì aveva inaugurato la quattro giorni del Colorado con il successo nella supercombinata. Tre giorni fa il ventiquattrenne di Fiesch aveva tolto il primo zero nella casella vittorie in Coppa, oggi l'ha tolto alla voce vittorie in gigante, centrando il bersaglio grosso con una rimonta sensazionale che l'ha portato a salire sul gradino più alto del podio tra le porte larghe di Beaver Creek dopo che a febbraio aveva conquistato l'argento mondiale ad Aare. Era undicesimo a metà gara, Albrecht, con oltre un secondo di ritardo dal compagno di squadra Didier Cuche che guidava davanti ad una coppia tutta azzurra formata da Max Blardone (vincitore sulla Birds of Prey la stagione passata) e Manfred Moelgg, sempre più protagonista di questo autunno 2007. Appaiato al marebbano anche Benni Raich, con Miller fuori al termine di una manche da funanbolo e ben altri 4 azzurri qualificati: Peter Fill tredicesimo, Davide Simoncelli 19imo, Alessandro Roberto 22imo e Alberto Schieppati 24imo.
Era undicesimo Albrecht, si diceva. Ma poi in una seconda manche davvero filante l'elvetico si è scatenato, stabilendo il miglior parziale ed infliggendo importanti distacchi al resto della concorrenza scesa fino a quel momento; il tutto in un contesto fatto di differenze minime, giocate sui centesimi. E' sembrata subito una grande manche, quella di Albrecht anche se poco dopo Mario Matt riusciva a mettersi nella sua scia, staccato di soli cinque centesimi e seguito a breve anche da Ted Ligety quando al via mancavano solo i quattro uomini da podio: Raich, Moelgg, Blardone e Cuche.
Si aprono i giochi ed il tirolese pur senza commettere errori non riesce ad incidere come dovuto e su una pista che inizia a patire il peso dell'usura lascia per strada parecchi centesimi fino a scendere in un'opaca (per il suo standard, sia chiaro) ottava piazza. Peggio va a Manni Moelgg, accreditato di un intermedio folle (a posteriori errato) nel cuore del muro e poi spedito al dodicesimo posto: non un piazzamento malvagio, per carità, ma le premesse lasciavano sperare in qualcosina di meglio. Ma l'Italsci ha ancora la carta Max Blardone: l'ossolano difende il congruo vantaggio per due terzi di pista, ma sull'ultimo cambio di pendenza si lascia sorprendere e perde di quel tanto i binari per finire a quindici centesimi di distanza da Albrecht, facendosi poi scalzare dal podio dallo stesso Cuche, ormai affezionato alla terza posizione in questa tournè nordamericana. Il suo piazzamento gli permette comunque di completare la giornata di gloria della truppa svizzera con la conquista della leadership della classifica generale con un punto di margine sullo sfortunato Svindal e qualcuno in più su Albrecht. Che sia proprio questo giovane talentuoso il nuovo possibile pretendete al coppone? Staremo a vedere, ma probabilmente nelle prossime settimane ci sarà da divertirsi. Da notare il primo podio in gigante per un ottimo Mario Matt, in attesa di rivederlo tra una settimana in Carinzia per la rivincita tra i rapid gates.
Scorrendo la classifica si trova Fill in 15ima posizione, a conferma che il carabiniere altoatesino nei mesi scorsi ha curato maggiormente il gigante delle discipline veloci mentre il roveretano Simoncelli chiude al limite dei primi 20 con Roberto 26imo e Schieppati in ultima piazza dopo essere caduto a pochi metri dal traguardo: il risultato di squadra è buono, ma a giochi fermi resta comunque l'amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Peccato, aspetteremo la prossima...
(domenica 2 dicembre 2007)
Era undicesimo Albrecht, si diceva. Ma poi in una seconda manche davvero filante l'elvetico si è scatenato, stabilendo il miglior parziale ed infliggendo importanti distacchi al resto della concorrenza scesa fino a quel momento; il tutto in un contesto fatto di differenze minime, giocate sui centesimi. E' sembrata subito una grande manche, quella di Albrecht anche se poco dopo Mario Matt riusciva a mettersi nella sua scia, staccato di soli cinque centesimi e seguito a breve anche da Ted Ligety quando al via mancavano solo i quattro uomini da podio: Raich, Moelgg, Blardone e Cuche.
Si aprono i giochi ed il tirolese pur senza commettere errori non riesce ad incidere come dovuto e su una pista che inizia a patire il peso dell'usura lascia per strada parecchi centesimi fino a scendere in un'opaca (per il suo standard, sia chiaro) ottava piazza. Peggio va a Manni Moelgg, accreditato di un intermedio folle (a posteriori errato) nel cuore del muro e poi spedito al dodicesimo posto: non un piazzamento malvagio, per carità, ma le premesse lasciavano sperare in qualcosina di meglio. Ma l'Italsci ha ancora la carta Max Blardone: l'ossolano difende il congruo vantaggio per due terzi di pista, ma sull'ultimo cambio di pendenza si lascia sorprendere e perde di quel tanto i binari per finire a quindici centesimi di distanza da Albrecht, facendosi poi scalzare dal podio dallo stesso Cuche, ormai affezionato alla terza posizione in questa tournè nordamericana. Il suo piazzamento gli permette comunque di completare la giornata di gloria della truppa svizzera con la conquista della leadership della classifica generale con un punto di margine sullo sfortunato Svindal e qualcuno in più su Albrecht. Che sia proprio questo giovane talentuoso il nuovo possibile pretendete al coppone? Staremo a vedere, ma probabilmente nelle prossime settimane ci sarà da divertirsi. Da notare il primo podio in gigante per un ottimo Mario Matt, in attesa di rivederlo tra una settimana in Carinzia per la rivincita tra i rapid gates.
Scorrendo la classifica si trova Fill in 15ima posizione, a conferma che il carabiniere altoatesino nei mesi scorsi ha curato maggiormente il gigante delle discipline veloci mentre il roveretano Simoncelli chiude al limite dei primi 20 con Roberto 26imo e Schieppati in ultima piazza dopo essere caduto a pochi metri dal traguardo: il risultato di squadra è buono, ma a giochi fermi resta comunque l'amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Peccato, aspetteremo la prossima...
(domenica 2 dicembre 2007)