Spunti da Lake Louise, la terra delle sorprese
di Luca Perenzoni
Con la tappa canadese dell'Alberta si è chiusa la prima fase della trasferta Nordamericana della Coppa del Mondo maschile, che sin qui ha permesso di vedere all'opera una gara per ogni disciplina, con l'eccezione della supercombinata. Il primo verdetto parla chiaro.
Svindal Re: Quattro gare e due vittorie, leader della classifica generale e pettorale rosso in gigante e super-g. E' bastato meno di un mese di stagione per ritrovare il dominatore dell'inverno passato che si ricandida con autorità al ruolo di protagonista assoluto. Nascosto dietro quel sorriso sornione il vichingo culla nuovi sogni di gloria ma Benni Raich sta lentamente crescendo e a Beaver Creek potrebbe essere un osso ancora più duro.
Sorprese canadesi: Hudec, Sullivan, Buder: un podio tutto da inventare per la prima discesa maschile della stagione. Tre storie diverse e altrettanto particolari, a cominciare dal "vagabondo" di Calgary, approdato in Canada dopo una giovinezza passata in viaggio dall'est europeo all'America. E che dire dello yankee Sullivan, tornato in gruppo dopo un serio infortunio e salito subito alla ribalta del podio? Il bronzo di Buder oltre a regalare il primo podio in ordine temporale all'Austria completa il terzetto di "personal best". Alla faccia della discesa noiosa.
Bentornato Sulze: Ma forse il Carabiniere di San Candido non se ne era mai andato. Ha dovuto sì dire addio al gruppo nazionale, ma in estate ha lavorato sodo ed al primo appuntamento ha saputo giocare al meglio le proprie carte, sfiorando un podio che manca dal dicembre 2001. Il quarto posto di Lake Louise rappresenta per il pusterese il miglior trampolino di lancio verso una stagione da protagonista: fisico e tecnica non gli mancano di certo ed il morale ritrovato potrebbe essere la carta in più.
Riprovaci Werner: Come l'anno scorso la stagione di Werner Heel parte con il piede giusto. Dodici mesi fa l'incantesimo si ruppe insieme alla mano del velocista della Val Passiria, che faticò non poco per rimettere fuori la testa. In questo autunno 2007 il venticinquenne juventino vuole riprovarci e per non farsi mancare nulla ha deciso di partire con un inatteso sesto posto, subito rafforzato dal 14imo in superg; nel giro di due giorni ha raccolto i migliori risultati di sempre in Coppa: avanti così, Werner!
Innerhofer cresce: "Sabato ero deluso per la prova in discesa, mi aspettavo qualcosa in più. Invece stavolta ho poco da recriminare, se ripasso la gara non ci sono punti dove ho perduto tanto tempo. La polivalenza rimane il mio obiettivo principale, anche perchè ci sono tante supercombinate in calendario. Voglio crescere per gradi, senza farmi prendere dalla smani di strafare." Ha le idee chiare Christof Innerhofer, miglior azzurro nel super-g di Lake Luoise e ad un passo dall'entrare nei top ten di Coppa. Inutile negare come molte delle speranze azzurre per il futuro poggino sulle spalle del ventitreenne poliziotto di Gais. Ma come dice lui, non c'è fretta: il lavoro sodo ripaga, basta avere pazienza.
Big un po' meno big: Bode Miller, Marco Buechel, Michael Walchhofer, Hermann Maier ma anche Peter Fill e Patrick Staudacher. Al termine del primo giro all'appello mancano proprio loro, gli annunciati big della velocità. Può succedere di steccare la prima, per fortuna la Birds of Prey presenta subito un terreno ideale per andare a caccia del riscatto e speriamo che i primi ad ottenerlo siano proprio i due carabinieri altoatesini, apparsi piuttosto indietro di condizione sulla pista olimpica canadese.
(lunedì 26 novembre 2007)
Svindal Re: Quattro gare e due vittorie, leader della classifica generale e pettorale rosso in gigante e super-g. E' bastato meno di un mese di stagione per ritrovare il dominatore dell'inverno passato che si ricandida con autorità al ruolo di protagonista assoluto. Nascosto dietro quel sorriso sornione il vichingo culla nuovi sogni di gloria ma Benni Raich sta lentamente crescendo e a Beaver Creek potrebbe essere un osso ancora più duro.
Sorprese canadesi: Hudec, Sullivan, Buder: un podio tutto da inventare per la prima discesa maschile della stagione. Tre storie diverse e altrettanto particolari, a cominciare dal "vagabondo" di Calgary, approdato in Canada dopo una giovinezza passata in viaggio dall'est europeo all'America. E che dire dello yankee Sullivan, tornato in gruppo dopo un serio infortunio e salito subito alla ribalta del podio? Il bronzo di Buder oltre a regalare il primo podio in ordine temporale all'Austria completa il terzetto di "personal best". Alla faccia della discesa noiosa.
Bentornato Sulze: Ma forse il Carabiniere di San Candido non se ne era mai andato. Ha dovuto sì dire addio al gruppo nazionale, ma in estate ha lavorato sodo ed al primo appuntamento ha saputo giocare al meglio le proprie carte, sfiorando un podio che manca dal dicembre 2001. Il quarto posto di Lake Louise rappresenta per il pusterese il miglior trampolino di lancio verso una stagione da protagonista: fisico e tecnica non gli mancano di certo ed il morale ritrovato potrebbe essere la carta in più.
Riprovaci Werner: Come l'anno scorso la stagione di Werner Heel parte con il piede giusto. Dodici mesi fa l'incantesimo si ruppe insieme alla mano del velocista della Val Passiria, che faticò non poco per rimettere fuori la testa. In questo autunno 2007 il venticinquenne juventino vuole riprovarci e per non farsi mancare nulla ha deciso di partire con un inatteso sesto posto, subito rafforzato dal 14imo in superg; nel giro di due giorni ha raccolto i migliori risultati di sempre in Coppa: avanti così, Werner!
Innerhofer cresce: "Sabato ero deluso per la prova in discesa, mi aspettavo qualcosa in più. Invece stavolta ho poco da recriminare, se ripasso la gara non ci sono punti dove ho perduto tanto tempo. La polivalenza rimane il mio obiettivo principale, anche perchè ci sono tante supercombinate in calendario. Voglio crescere per gradi, senza farmi prendere dalla smani di strafare." Ha le idee chiare Christof Innerhofer, miglior azzurro nel super-g di Lake Luoise e ad un passo dall'entrare nei top ten di Coppa. Inutile negare come molte delle speranze azzurre per il futuro poggino sulle spalle del ventitreenne poliziotto di Gais. Ma come dice lui, non c'è fretta: il lavoro sodo ripaga, basta avere pazienza.
Big un po' meno big: Bode Miller, Marco Buechel, Michael Walchhofer, Hermann Maier ma anche Peter Fill e Patrick Staudacher. Al termine del primo giro all'appello mancano proprio loro, gli annunciati big della velocità. Può succedere di steccare la prima, per fortuna la Birds of Prey presenta subito un terreno ideale per andare a caccia del riscatto e speriamo che i primi ad ottenerlo siano proprio i due carabinieri altoatesini, apparsi piuttosto indietro di condizione sulla pista olimpica canadese.
(lunedì 26 novembre 2007)