Mancuso & Svindal: se son rose fioriranno...
di Luca Perenzoni
Il primo ha dimostrato numeri da fuoriclasse, l'altra si è scoperta polivalente e prima donna della Coppa del Mondo. Uno la sfera di cristallo l'ha vinta, l'altra no, ma siamo sicuri che presto arriverà anche il suo momento. Uno è alto, slanciato, faccia sveglia ma apparenza di ragazzo introverso; lei altezza media, occhi furbi ed un carattere estroverso in tutti i sensi, di chi sa prendere la vita ed il successo con la giusta dose di ironia e autoironia. Aksel Lund Svindal arriva dalla gelida Norvegia, dagli stessi fiordi da cui i vichinghi partivano alla volta dell'occidente sconosciuto, costeggiando le distese ghiacciate. Julia Mancuso invece è occidentale doc; altro che America, autentico Far West: la sua Squaw Valley rappresenta ancora il rifugio al termine della stagione (o nei momenti di particolare stanchezza psico-fisica, come successo al termine dei mondiali di Aare) in una vita condotta da nomade per tre quarti dell'anno. Insomma, visti così sono due universi separati, magari, chi lo sa, due opposti che si attraggono.
"Siamo ottimi amici" afferma, sornione, il lungagnone Svindal. Niente di più facile, sono giovani ed amano divertirsi, magari anche insieme, come è successo alla vigilia del finale di Coppa del Mondo. Il sabato di Lenzerheide ha visto i due aggirarsi insieme tra le vie della Valbella; i giochi di coppa del mondo erano ormai fatti e anche senza fare le ore piccole era ormai tempo di sbollire la tensione di una stagione condotta sul filo del rasoio. Solo ottimi amici, eppure...qui gatta ci cova. Eppure c'è chi sussurra dei primi appuntamenti. Solo gossip? In un certo senso sì, ma nel caso le voci venissero confermate si andrebbe a formare una coppia che metterebbe in ombra anche gli "innamorati perfetti" Raich-Schild. Loro ovviamente smentiscono, uno continua a sostenere la tesi dell'amicizia, l'altra, in puro stile americano, preferisce appellarsi al quinto emendamento ed intanto è tornata a casa, a Squaw Valley.
E ritorna con la mente ai mesi passati. Una stagione che l'ha vista sfiorare la vittoria nella classifica generale, per raggiungere infine un terzo posto che ripete la miglior posizione per una statunitense ad oltre venti anni dalle prodezze di Tamara McKinlley. "Aveva chiuso al terzo posto nel 1983, un anno prima che nascessi io. Da giovane era il mio modello, ho mosso i primi passi sugli sci anche per seguire il suo esempio e quindi sono assolutamente soddisfatta di quanto fatto in questi mesi. Credo sia stato incredibile: i risultati ottimi, l'affetto sempre crescente di fans e tifosi, l'atmosfera generale della Coppa del Mondo che sono riuscita a vivere in modo particolare, con tanti momenti allegri." Un'allegria che in puro stile yankee ha accompagnato Julia per tutta la stagione, come lei stessa ama testimoniare attraverso gli aggiornamenti del suo personalissimo blog in cui trovano ampio spazio i giovani e meno giovani appassionati italiani che, vuoi per il nome, vuoi per le origini italiche della pimpante Julia, non hanno mai fatto mancare il sostegno e l'appoggio alla reginetta americana. Un blog nato quasi per gioco. "Sì, tutto è iniziato con uno scherzo tra me e gli allenatori: una sorta di sfida ed eccoci qua, a raccontare nel dettaglio la vita di sei mesi in giro per l'Europa. Che lunga che è, una stagione! Da settembre a marzo sempre in giro, con due valigie a farci da compagne da viaggio: nulla di più, solo due valigie...ha dell'incredibile!"
(sabato 7 aprile 2007)
"Siamo ottimi amici" afferma, sornione, il lungagnone Svindal. Niente di più facile, sono giovani ed amano divertirsi, magari anche insieme, come è successo alla vigilia del finale di Coppa del Mondo. Il sabato di Lenzerheide ha visto i due aggirarsi insieme tra le vie della Valbella; i giochi di coppa del mondo erano ormai fatti e anche senza fare le ore piccole era ormai tempo di sbollire la tensione di una stagione condotta sul filo del rasoio. Solo ottimi amici, eppure...qui gatta ci cova. Eppure c'è chi sussurra dei primi appuntamenti. Solo gossip? In un certo senso sì, ma nel caso le voci venissero confermate si andrebbe a formare una coppia che metterebbe in ombra anche gli "innamorati perfetti" Raich-Schild. Loro ovviamente smentiscono, uno continua a sostenere la tesi dell'amicizia, l'altra, in puro stile americano, preferisce appellarsi al quinto emendamento ed intanto è tornata a casa, a Squaw Valley.
E ritorna con la mente ai mesi passati. Una stagione che l'ha vista sfiorare la vittoria nella classifica generale, per raggiungere infine un terzo posto che ripete la miglior posizione per una statunitense ad oltre venti anni dalle prodezze di Tamara McKinlley. "Aveva chiuso al terzo posto nel 1983, un anno prima che nascessi io. Da giovane era il mio modello, ho mosso i primi passi sugli sci anche per seguire il suo esempio e quindi sono assolutamente soddisfatta di quanto fatto in questi mesi. Credo sia stato incredibile: i risultati ottimi, l'affetto sempre crescente di fans e tifosi, l'atmosfera generale della Coppa del Mondo che sono riuscita a vivere in modo particolare, con tanti momenti allegri." Un'allegria che in puro stile yankee ha accompagnato Julia per tutta la stagione, come lei stessa ama testimoniare attraverso gli aggiornamenti del suo personalissimo blog in cui trovano ampio spazio i giovani e meno giovani appassionati italiani che, vuoi per il nome, vuoi per le origini italiche della pimpante Julia, non hanno mai fatto mancare il sostegno e l'appoggio alla reginetta americana. Un blog nato quasi per gioco. "Sì, tutto è iniziato con uno scherzo tra me e gli allenatori: una sorta di sfida ed eccoci qua, a raccontare nel dettaglio la vita di sei mesi in giro per l'Europa. Che lunga che è, una stagione! Da settembre a marzo sempre in giro, con due valigie a farci da compagne da viaggio: nulla di più, solo due valigie...ha dell'incredibile!"
(sabato 7 aprile 2007)