En-plein della Hosp: gara e coppa; Manu Moelgg 4a
di Luca Perenzoni
"Gioco, set, partita" Avrebbe detto un arbitro di tennis. Nello sci a fare le veci dell'arbitro c'è il cronometro che ha sancito il trionfo di Nicole Hosp. Un successo a tutto tondo: gara odierna (dopo lo slalom di ieri), coppetta di gigante e soprattutto Coppa del Mondo generale in una stagione che era già riuscita a regalare alla ventiquattrenne di Bichlbach la medaglia d'oro ai mondiali di Aare. E' l'ultima azione della Coppa del Mondo 2006/07, poi le immagini sfumano sulla Hosp distesa nella neve, a gustare ad occhi chiusi un successo assolutamente meritato ma per nulla scontato. Per lei, non appariscente come la Mancuso, non arrembante come la Schild, non carismatica come la Goetschl, la vittoria della sfera di cristallo assume un sapore intenso che cancella e nobilita in un solo momento il lavoro, il sacrificio e la costanza di tanti mesi trascorsi ad inseguire in sogno divenuto realtà quando tutto ormai sembrava perduto. La gara ed i festeggiamenti odierni sono l'epilogo di una due giorni che ha rilevato il carattere forte, metallico della tenera austriaca; una ragazza che ha fatto dei modi gentili e della sempre completa disponibilità il suo stile di vita preferito che tanti attestati di stima le ha permesso di guadagnare all'interno del circo rosa. E' Nicole Hosp a succedere, quindi, a Janica Kostelic nell'Albo d'Oro della Coppa del Mondo: ad inizio anno era forse pronosticabile ed oggi che la vittoria è arrivata non possiamo che essere contenti di festeggiare questa nuova campionessa, così diversa dai titani che l'hanno preceduta sulla vetta del Mondo. Onore alla Hosp ed onore delle armi anche a Marlies Schild che tra le porte larghe oggi ha sfoderato la migliore prestazione stagionale, quasi nell'intento di scaricare sulle spalle della compagna di squadra parte della pressione che l'ha tradita ieri. Ma tra il primo posto della Hosp ed il sesto della Schild ci sono altre storie da raccontare. Quella della tedeschina tutta pepe Kathrin Hoelz, rientrata in poco tempo da un piccolo infortunio alla schiena per riportare i colori teutonici sul podio del gigante dopo i fasti di Martina Ertl: una delle migliori sorprese stagionali, quella della Hoelzl, benvenuta tra le grandi! E poco dietro spunta il sorriso ammaliante di Michaela Kirchgasser, una che circondata dalla simpatia che sa suscitare ha saputo crescere passo dopo passo, per iniziare a mantener fede alle tante aspettative basate sul suo enorme talento. E poi, ai piedi del podio, c'è Manuela. Manuela Moelgg, sempre protagonista delle finali di Coppa: l'anno scorso ad Aare ottenne il quinto posto, miglior risultato della carriera in gigante. Oggi ha progredito di un altro passo, sfiorando un podio che l'avrebbe avvicinata al fratellone, fresco terzo nello slalom che aveva preceduto il gigante femminile. Ha dato tutto, Manuela, come sempre. Anche lei come la Hosp alla fine si è accasciata; ma non per la gioia, ma per il dolore ad una schiena che non vuole saperne di lasciarla in pace. Se un giorno (e speriamo accada, perchè se lo merita) dovesse liberarsi da questo peso, il decollo "della Manu" sarà completo e consentirà alla marebbana potrà riprendere a seguire le orme del fratello. Ancora una giornata positiva anche per Nicole Gius: ottava a chiudere una stagione impensabile, incredibile. Bentornata piccola Nicole! Chiude invece lontana Karen Putzer, rallentata da una borsite all'anca. Ma la caparbia poliziotta di Nova Levante ha già lo sguardo rivolto al futuro: se finalmente riuscirà a svolgere una preparazione estiva decente l'anno prossimo sarà nuovamente a lottare con le migliori, come ai bei tempi.
Se ne va la Coppa, e con lei anche Anna Ottosson che dopo il gigante odierno attacca gli sci ai chiodi al termine di una lunga carriera, conclusa col ruolo di chioccia delle tante giovani svedesi emergenti. Arrivederci e grazie, sorridente Anna.
(domenica 18 marzo 2007)
Se ne va la Coppa, e con lei anche Anna Ottosson che dopo il gigante odierno attacca gli sci ai chiodi al termine di una lunga carriera, conclusa col ruolo di chioccia delle tante giovani svedesi emergenti. Arrivederci e grazie, sorridente Anna.
(domenica 18 marzo 2007)