Raich e soci nella lotteria dello slalom
di Luca Perenzoni
"Voglio l'oro." Non bada a scaramanzie o a giri di parole, Benjamin Raich. Scottato dalla caduta del gigante di due giorni fa, il ventinovenne della Pitztal è deciso a sfruttare tutte le sue capacità per ripinguare il suo bottino che al momento "si limita" all'argento della combinata. Non è più abituato a vincere così poco, Benni e domani darà battaglia per cercare di confermare il titolo mondiale (e olimpico) che detiene. Ma la gara di domani si preannuncia quanto meno imprevedibile. Su un tracciato tecnicamente semplice che tende ad appiattire i valori in campo, il numero di pretendenti alla vittoria si allarga ancor di più e va a comprendere praticamente una decina di atleti, dall'Austria alla Svezia. Se Raich può essere considerato favortiro, se non altro per il pettorale rosso che indosserà, non da meno sono il suo compagno di squadra Mario Matt e i tre quarti della formazione di casa che con Markus Larsson, Andre Myhrer e Jens Byggmark si possono addirittura permettere di sognare il colpaccio. Proprio il vncitore della due giorni di Kitzbuhel, nonostante la febbre che lo attanaglia da qualche giorno, sembra essere in grado di completare un'altro exploit in una stagione che l'ha visto protagonista di una crescita esponenziale. La giovane età e la scarsa esperienza potrebbero influire negativamente al primo mondiale, oltretutto se disputato davanti a migliaia di tifosi festanti; ma allo stesso tempo nelle poche gare di coppa del mondo il giovincello di Tarnaby ha messo in mostra una spregiudicatezza da manuale e l'eventualità del colpaccio, invece che intimorirlo potrebbe addirittura galvanizzarlo. Insomma, imprevedibile. Come è difficile prevedere cosa saranno in grado di fare gli azzurri. Giorgio Rocca e Manuel Moelgg sembrano continuare la personalissima lotta contro l'infermeria: il livignasco per il ginocchio destro che non vuole saperne di lasciarlo in pace. Tra un'infiltrazione e l'altra Giorgione sembra riuscito a mantenere una discreta brillantezza fisica ma forse nemmeno lui conosce appieno il suo potenziale. E non è una novità nemmeno l'associazione Moelgg - schiena. Nelle settimane in cui il problema aveva abbandonato i pensieri del marebbano era giunto il podio di Kitz e l'ottima prestazione di Schladming ma nei giorni antecedenti il gigante è tornato il dolore a tormentare l'azione del venticinquenne finanziere altoatesino. Le due punte azzurre quindi non si presentano al meglio nel giorno dell'appuntamento clou della stagione e chissà che il partire leggermente defilati rispetto ai favoriti non possa permettere di vivere con maggiore serenità l'appuntamento iridato, senza risentire di eccessive pressioni. A completare il quartetto saranno poi il trentino Cristian Deville, autore di una stagione fin qui regolare ma senza acuti (che possa essere la giornata giusta?), ed il badiota Patrick Thaler in cerca di se stesso ancor prima di un piazzamento di grido.
Quattro numeri azzurri quindi, in una gara lotteria proprio per i precari equilibri su cui si giocheranno molto presumibilmente le medaglie: citati austriaci, azzurri e svedesi vanno poi ricordati i gemelli d'Helvetia Daniel Albrecht e Marc Berthod, il sempre pericoloso Ted Ligety, il finnico Kalle Palander, il canadese Micheal Janyk, il francese Jean Baptiste Grange, il croato Ivica Kostelic. Chi più ne ha più ne metta, insomma. Tanti nomi in un mare di nebbia in cui è difficile vedere chiaro. Di certo si può dire che con tanti pretendenti, domani sarà difficile sentir parlare di sorprese.
(venerdì 16 febbraio 2007)
Quattro numeri azzurri quindi, in una gara lotteria proprio per i precari equilibri su cui si giocheranno molto presumibilmente le medaglie: citati austriaci, azzurri e svedesi vanno poi ricordati i gemelli d'Helvetia Daniel Albrecht e Marc Berthod, il sempre pericoloso Ted Ligety, il finnico Kalle Palander, il canadese Micheal Janyk, il francese Jean Baptiste Grange, il croato Ivica Kostelic. Chi più ne ha più ne metta, insomma. Tanti nomi in un mare di nebbia in cui è difficile vedere chiaro. Di certo si può dire che con tanti pretendenti, domani sarà difficile sentir parlare di sorprese.
(venerdì 16 febbraio 2007)