Jens Byggmark, chi è costui?Trionfo svedese a Kitz
di Luca Perenzoni
No, non è un Carneade. O meglio, non più. Poteva esserlo qualche mese fa a Levi quando, partendo dalle retrovie chiuse al quinto posto la prima gara dell'anno. Poteva esserlo, ma forse non lo era nemmeno allora, perchè già nella stagione precedente era riuscito a guadagnarsi un posticino sotto i riflettori della Coppa del Mondo chiudendo al terzo posto la classifica di slalom del circuito continentale. Ma allora chi è Jens Byggmark? Semplice, un giovanotto di ventuno anni nato a Tarnaby (anche lui? dopo Stenmark e la Paerson?) e capace nel giro di 3 mesi di prendere confidenza con la Coppa del Mondo, di mettersi in luce fino a vincere, pardon, a dominare lo slalom di Kitzbuhel. Uno slalom meno classico del solito, visto che si è disputato per metà sul tratto finale della discesa libera, ma in fondo poco importa. Con la forza della spregiudicatezza di chi ha ben poco da perdere, lo svedese ha saputo stupire tutti nel corso della prima manche, quando ha rifilato un secondo abbondante a Benni Raich, fino a quel momento tranquillo al comando della graduatoria. La sorpresa del ragazzo della Piztal, rimasto letteralmente a bocca spalancata, è indice sufficientemente chiaro del valore dell'exploit di Byggmark: un giovane dal talento evidente, ma, si pensava, ancora piuttosto acerbo per primeggiare. Ed invece no. Per di più l'acuto dello svedese è arrivato in una giornata difficile, con una fitta nevicata a rallentare la scena e ad offuscare una visibilità già di per sè appiattita dalle nuvole basse che circondavano la Streif: alcuni hanno patito la situazione precaria, altri meno, come Marc Berthod che, a tre settimane dal trionfo di Adelboden ha voluto riprovarci, chiudendo alle spalle di Byggmark la prima manche, seppur staccato di 8 decimi. La seconda manche ha poi visto l'arrembante svizzero uscire a testa alta, spalancando le porte al recupero di Mario Matt, cavallo di ritorno di queste ultime due stagioni dopo qualche anno trascorso al limite dell'anonimato. Complice anche la circospezione di Raich, SuperMario è così riuscito a salire sul podio, arrendendosi solo alla disarmante superiorità di Byggmark, accompagnato dal tedesco Alois Vogl, autore, al pari di Matt, di un terzo posto che ha il gusto del passato. Ed ai piedi del podio ecco Silvan Zurbriggen a precedere Raich e Felix Neunreutherer con l'Italia un po' in ritardo: il migliore è Manfred Mölgg, docicesimo ed in continuo crescendo di forma mentre Giorgio Rocca non ha potuto andare oltre la 14ima piazza. Infastidito dal ginocchio dolorante e da condizioni di visibilità per lui non ottimali, il livignasco ha provato a limitare i danni, senza commettere errori ma gioco forza senza disporre della lucidità e brillantezza necessaria per resistere all'assalto degli avversari. Il ginocchio destro continua a farsi sentire e forse, dal suo punto di vista, questi 3 impegni ravvicinatissimi non sono proprioamente manna dal cielo per uno che deve cercare di dosare sforzo e rischi in vista dell'appuntamento iridato. Allo slalom di Aare mancano in realtà più di due settimane ed il tempo per recuperare c'è tutto nella speranza che con il miglioramento fisico ritorni anche la verve del Rocca degli scorsi mesi. E dopo anni tornano ottime notizie dallo slalom della Via Emilia, con Giuliano Razzoli, volto nuovo dello slalom azzurro, capace di qualificarsi e di raccogliere i primi punti in carriera grazie al 24imo posto della Streif. Domani l'azzurro ci riproverà, insieme a Thaler, Deville, Bergamelli e Moretti: sarà ancora Kitzbuhel ad accogliere le loro prove, prima del rapido straferimento in quel di Schladming per il classicissimo (questo sì) slalom notturno di martedì.
(sabato 27 gennaio 2007)
(sabato 27 gennaio 2007)