La formula di Nicole: divertimento e tranquillità
di Luca Perenzoni
Ma allora Nicole, cosa hai combinato?
Cosa ho combinato? Niente, davvero...ho solo sciato!
Solo sciato? Ok, va bene. Ma era un po' che non ti capitava di sciare così; te l'aspettavi?
No, non me l'aspettavo di andare così forte, così presto. Sapevo di avere lavorato bene per tanti mesi e sapevo di non essere cambiata rispetto a quella di 2-3 stagioni fa.
Tu non sei cambiata, sei sempre la stessa, d'accordo: ma qualcosa deve pur essere scattato per permettere un'inversione di tendenza così netta, no?
Sai, in questi mesi ho ritrovato il gusto del divertimento e, soprattutto tanta tranquillità. L'essere stata esclusa dalla nazionale mi ha anche permesso di lavorare per tutta l'estate con il gruppo militare dell'Esercito: mi allenavo a casa mia, sullo Stelvio e così ho potuto riassaporare il gusto delle cose di tutti i giorni. Proprio la tranquillità è stato forse l'elemento principale.
E poi...
E poi ci sono i nuovi materiali. Il passaggio a Fischer mi ha riempito di fiducia, l'azienda ha lavorato tantissimo per mettermi a mio agio e mi sono trovata davvero bene, sia in gigante che in slalom. Il secondo posto di Kranjska Gora mi riempie di soddisfazione, adesso voglio continuare a divertirmi, i risultati arriveranno di conseguenza!
Dopo Kranjska tocca a Cortina, e poi...i Mondiali: un posto, anzi due, non te li toglie nessuno. Pensi già di sorprendere ancora?
Mah, i Mondiali sono una gara strana, tutto si gioca nel giro di due minuti e ci sono tantissime variabili. Certo, la fiducia di fare bene non manca ed è già un ottimo punto di partenza. Prima però arriva il gigante di Cortina, una pista lunga, bella e difficile in cui mi sono spesso trovata bene: speriamo che anche il tempo sia dalla nostra parte, io cercherò di fare del mio meglio!
Ride, sorride, stringe mani e scambia abbracci, firma autografi, fa fotografie e rilascia interviste. Alle sue spalle l'Alloch di Pozza di Fassa sta assegnando all'austriaco Manfred Pranger il Memorial Ezio Anesi, nell'ormai tradizionale slalom notturno di Coppa Europa. Ma non ci sono Pranger o Hargin che tengano: gran parte delle attenzioni nell'umida serata trentina sono riservate a Nicole Gius, in allenamento con le compagne della squadra di gigante sulle piste del Lusia e "tifosa per un giorno" degli azzurri impegnati nello slalom fassano. Lei, con il suo metro e mezzo di statura, quasi si confonde tra tanti omaccioni, ma il suo sguardo è vivo, lucido, determinato. Sa che dopo un periodo grigio sta imboccando la strada del ritorno; una strada che magari la porterà, un giorno, alla vittoria. Ma la sua vittoria, quella personale, Nicole l'ha già ottenuta.
(giovedì 11 gennaio 2007)