Myrher vince tra gli outsider, Deville undicesimo
di Luca Perenzoni
La gara che non ti aspetti. Con Raich, Larsson, Rocca e Vogl fuori nella prima manche e Palander, Schönfelder e Kostelic attardati era presumibile che la vittoria potesse andare ad un outsider. Ma in pochi potevano prevedere uno slalom così suggestivo. Sì, suggestivo. Perchè in fondo vedere questi baldi giovanotti districarsi alla grande tra le insidie ed i trabocchetti della "Golden Eagle" che avevano tradito i grandi della specialità fa spettacolo. E di qualità. Il fatto che per una volta sul podio non ci sia il fulmine della Piztal o il solido livignasco passa in secondo piano davanti alle prove esemplari di Andre Myhrer, Michael Janyk e Felix Neureuther, ragazzi poco più che ventenni non certo abituati a frequentare i palcoscenici che contano, ma che, c'è da scommeterci, lo faranno presto. Perchè hanno i numeri. Lo svedese, rivelazione di due stagioni fa, con la vittoria di oggi ha potuto così cancellare in un sol colpo la grigia annata appena conclusa, il canadese rompe il ghiaccio non troppo lontano da casa con una seconda manche "monstre", più da funambolo alla Miller che da ragioniere alla Raich, mentre il figlio d'arte Neureutherer può finalmente togliersi l'etichetta di incompiuto che alcuni, con troppa fretta, gli avevano appiccicato sulla fronte. E scusate se è poco. Ed ai piedi del podio ancora giovani alla ribalta, con l'elvetico Daniel Albrecht quarto, quasi a sottolineare l'incredibile avvio di stagione della nazionale rossocrociata, con l'altro svedese Jens Byggmark a confermare, anzi migliorare, il sesto posto di Levi grazie al quinto odierno in coabitazione con Thomas Grandi, primo dei "big". E ancora il francese Alexandre Anselmet, ventinovesimo a metà gara e settimo alla fine grazie al miglior tempo di manche; settimo come Manfred Pranger, primo degli austriaci ma non sufficiente a salvare i biancorossi dalla Caporetto di Beaver Creek. E tra tutti si migliora anche Christian Deville: il fassano di Moena con un'ottima seconda manche (terzo tempo il suo, lo stesso del vincitore Myhrer) risale dal ventisettesimo all'undicesimo posto, miglior prestazione in carriera per il finanziere venticinquenne. Deville è stato l'unico italiano a chiudere le due manche: Giorgio Rocca aveva salutato la compagnia nella prima manche dopo un ottimo intermedio, Manfred Mölgg si è ritrovato primo degli esclusi mentre Davide Simoncelli non riusciva a completare la prova. Patrick Thaler era riuscito a chiudere in quattordicesima posizione ma non ha fatto in tempo ad iniziare la seconda manche che si è ritrovato subito fuori, dopo aver inforcato il primo paletto sulla sua strada. La gara meno brillante dell'avvio azzurro, ma ci può stare una giornata storta; non è certo il caso di fare drammi, anzi.
Ora si torna in Europa, domenica ritorna la supercombinata, nell'inusuale formula di super-g e slalom sulle Alpi della Stiria e si potrà rivedere all'opera i Rocca, i Raich, i Miller che oggi si sono visti poco. Ma si rivedranno anche tutti i giovani che oggi hanno brillato, eccome se hanno brillato.
(domenica 3 dicembre 2006)
Ora si torna in Europa, domenica ritorna la supercombinata, nell'inusuale formula di super-g e slalom sulle Alpi della Stiria e si potrà rivedere all'opera i Rocca, i Raich, i Miller che oggi si sono visti poco. Ma si rivedranno anche tutti i giovani che oggi hanno brillato, eccome se hanno brillato.
(domenica 3 dicembre 2006)