Fantaski intervista Alberto Schieppati
di Luca Perenzoni
Seduto su una panchina dello stadio Quercia di Rovereto, Alberto riprende fiato dopo l'intensa sessione atletica della mattinata. Il gigantista lombardo ormai trapiantato a Courmayer sta concludendo nella Città della Pace la prima settimana di preparazione fisica in vista della prossima stagione, dopo aver rimesso gli sci per qualche giorno di allenamento al Tonale.
"Al passo abbiamo trovato una situazione fantastica. Erano anni che non trovavamo una neve così bella: con quattro giorni di sole abbiamo potuto allenarci alla grande. E lo stesso si può dire di questa settimana di preparazione a secco qui a Rovereto dove "agli ordini" di Stefano Fumagalli abbiamo alternato atletica a bici e sala pesi. Per ora siamo stati davvero fortunati e speriamo di esserlo anche la settimana prossima visto che saliamo nuovamente in ghiacciaio."
Con Schieppa a Rovereto era presente tutto il cosidetto gruppo 2, quello che nel nuovo quadro federale comprende gigantisti e slalomisti, vale a dire Mirko Deflorian, Cristian Deville, Patrick Thaler, Lucas Senoner, Arnold Rieder, Kurt Pittschieler, Giuliano Razzoli e Aronne Pieruz con l'unica assenza di Manfred Moelgg, ancora alle prese con i "soliti" problemi alla schiena.
"E' un gruppo in cui si lavora bene e credo che tuttosommato siamo ben affiatati. Forse un po' numeroso ma in genere ci dividiamo in due gruppetti in modo da ottimizzare al meglio spazi e risorse."
Inevitabile poi fare un bilancio della stagione appena conclusa, sempre in ottica futura. "La mia è stata una stagione piuttosto strana, altalenante direi. Purtroppo non sono riuscito a trovare la giusta continuità, senza mai riuscire a fare due manche ad un livello decente. Troppo spesso ho alternato tratti sciati davvero alla grande con errori, anche macroscopici, che non mi hanno permesso di raccogliere risultati davvero positivi. E dire che la stagione, dopo qualche anno caratterizzato da problemi fisici, era partita piuttosto bene con il buon decimo posto di Sölden. Nella seconda gara a Beaver Creek mi è successo di tutto (ricordiamo gli addetti che gli hanno attraversato la pista a pochi metri) ma avevo comunque dimostrato di essere in ottima condizione. Tornati in Europa, forse la voglia di strafare mi ha "aiutato" a sprecare alcune occasioni: è così che ho perso la fiducia e la tranquillità necessaria. La stagione è andata avanti sulla stessa falsariga fino alle Olimpiadi: anche al Sestriere non sono riuscito a dare il massimo e dopo un errore nel finale della prima manche mi sono dovuto accontentare di un quindicesimo posto finale che, sinceramente, non mi ha soddisfatto."
Fin troppo semplice quindi intuire quello che dovrebbe essere l'obiettivo per l'annata entrante. "Sicuramente la regolarità e la costanza a buoni livelli. Fisicamente sto bene da molti mesi e spero che le cose vadano avanti così in modo da arrivare in buona forma già ai primi appuntamenti. La chiave più importante sta proprio lì, secondo me: partire bene." La prima novità per Schieppati, sta nei nuovi materiali: dopo anni targati Rossignol è passato sotto l'insegna Salomon, dove ritrova il compagno di nazionale Davide Simoncelli, con cui condivide anche il preparatore atletico Andrea Zamboni. "Sono davvero contento della scelta; ho testato molto i nuovi materiali e Salomon si è rivelata molto disponibile, sia nelle forniture, sia nella volontà di studiare una linea comune tra me e Davide. Dell'aver abbandonato Rossignol mi dispiace soprattutto per aver perso un bravissimo skiman come Vittorio Boggian (per tutti Toyo), ma sono convinto che la scelta si rivelerà positiva." Per concludere la mattinata foto di gruppo con i ragazzi del biathlon, anche loro presenti a Rovereto, prima di concludere il soggiorno lagarino: si torna a casa per un paio di giorni di riposo prima di tornare, sci ai piedi, al lavoro.
(giovedì 1 giugno 2006)
Inevitabile poi fare un bilancio della stagione appena conclusa, sempre in ottica futura. "La mia è stata una stagione piuttosto strana, altalenante direi. Purtroppo non sono riuscito a trovare la giusta continuità, senza mai riuscire a fare due manche ad un livello decente. Troppo spesso ho alternato tratti sciati davvero alla grande con errori, anche macroscopici, che non mi hanno permesso di raccogliere risultati davvero positivi. E dire che la stagione, dopo qualche anno caratterizzato da problemi fisici, era partita piuttosto bene con il buon decimo posto di Sölden. Nella seconda gara a Beaver Creek mi è successo di tutto (ricordiamo gli addetti che gli hanno attraversato la pista a pochi metri) ma avevo comunque dimostrato di essere in ottima condizione. Tornati in Europa, forse la voglia di strafare mi ha "aiutato" a sprecare alcune occasioni: è così che ho perso la fiducia e la tranquillità necessaria. La stagione è andata avanti sulla stessa falsariga fino alle Olimpiadi: anche al Sestriere non sono riuscito a dare il massimo e dopo un errore nel finale della prima manche mi sono dovuto accontentare di un quindicesimo posto finale che, sinceramente, non mi ha soddisfatto."
Fin troppo semplice quindi intuire quello che dovrebbe essere l'obiettivo per l'annata entrante. "Sicuramente la regolarità e la costanza a buoni livelli. Fisicamente sto bene da molti mesi e spero che le cose vadano avanti così in modo da arrivare in buona forma già ai primi appuntamenti. La chiave più importante sta proprio lì, secondo me: partire bene." La prima novità per Schieppati, sta nei nuovi materiali: dopo anni targati Rossignol è passato sotto l'insegna Salomon, dove ritrova il compagno di nazionale Davide Simoncelli, con cui condivide anche il preparatore atletico Andrea Zamboni. "Sono davvero contento della scelta; ho testato molto i nuovi materiali e Salomon si è rivelata molto disponibile, sia nelle forniture, sia nella volontà di studiare una linea comune tra me e Davide. Dell'aver abbandonato Rossignol mi dispiace soprattutto per aver perso un bravissimo skiman come Vittorio Boggian (per tutti Toyo), ma sono convinto che la scelta si rivelerà positiva." Per concludere la mattinata foto di gruppo con i ragazzi del biathlon, anche loro presenti a Rovereto, prima di concludere il soggiorno lagarino: si torna a casa per un paio di giorni di riposo prima di tornare, sci ai piedi, al lavoro.
(giovedì 1 giugno 2006)