Alcuni media elvetici contro Lara Gut-Behrami
Finiti i Mondiali sono cominciate le polemiche: la Svizzera ha chiuso la rassegna di Are con il primo posto nel medagliere a pari merito con la Norvegia, avendo conquistato 4 medaglie (2 ori, 1 argento, 1 bronzo) ma nei giorni scorsi il magazine Blick ha attaccato frontalmente l'atleta rossocrociata più rappresentativa, ovvero Lara Gut-Behrami, dedicando diversi (tanti!) articoli all'argomento.
Lara è tornata a mani vuote da Are: 9/a in superg, 8/a in discesa, 21/a in gigante, mai veramente in lotta per una medaglia.
Così nell'occhio del ciclone è finita l'atleta ticinese e in particolare il suo team privato, con il magazine (seguito da altri media elvetici) a chiedersi se avesse ancora un senso mantenerlo, visti i risultati.
Una situazione diametralmente opposta a quella del 2016, quando Lara era ai vertici conquistando la Sfera di Cristallo; poi, ai Mondiali casalinghi di St.Moritz 2017, arrivò il brutto infortunio al ginocchio dopo il quale i risultati di Lara non sono più stati gli stessi.
Secondo il Blick inoltre la campionessa di Comano non riesce ad uscire da una serie di difficoltà tecniche, e una svolta si potrebbe avere solo rientrando in seno alla squadra, per avere nuovi stimoli e un deciso cambio di ritmo, con nuovi allenatori e un confronto più serrato con le compagne.
Inoltre gli articoli puntano il dito contro l'aspetto economico del team privato di Lara, che è in parte sovvenzionato da Swiss-ski, ed è l'unico team privato della federsci elvetica.
Il CEO di Swiss-ski Markus Wolf ha sottolineato come lo sforzo economico sia coperto dalle attività di marketing, ma che sicuramente a fine stagione sarà necessario un momento di confronto con il team Gut.
La Blick poi ricorda i trionfi di team privati come quello di Tina Maze, Anna Veith, Mikaela Shiffrin, Petra Vlhova, e di come anche atlete come Michelle Gisin e Wendy Holdener potrebbero beneficiare di una struttura ed organizzazione similari.
Le due però, dai primi commenti, sembrerebbero preferire il lavoro in squadra.
Infine il magazine elvetico, in un ennesimo articolo, ha intervistato Armin Meier, manager della ticinese dal 2009 al 2014: secondo lui è il momento per Lara, ormai 28enne, di non farsi più seguire da papà Pauli e mamma Gabrielle, e che un reintegro in squadra le farebbe molto bene. Senza dimenticare però l'enorme mole di lavoro, pressioni e responsabilità che Lara è abituata (a volte costretta) a gestire da quando aveva 16 anni.
(mercoledì 20 febbraio 2019)