Innerhofer:"Mondiali?Non ho paura,o tutto o niente
E' dalla scorsa estate che il comitato organizzatore dei Mondiali 2015 pubblica periodicamente interviste ai protagonisti del Circo Bianco. Questa settimana tocca al nostro Christof Innerhofer, che può vantare di essersi già messo al collo 2 medaglie olimpiche (Sochi 2014) e 3 Mondiali (Garmisch 2011).
Christof, la stagione è iniziata con qualche difficoltà, come ti senti ora?
E' difficile vincere quando non ti alleni! E' stato un autunno difficile per me, ho passato molto tempo a fare terapie, che non hanno funzionato come mi aspettavo. E' duro guardare gli altri allenarsi.
Per fortuna le cose sono migliorate in dicembre, sono felice del mio 5/o posto in superg in Val Gardena e anche della gara a S.Caterina, in prova sono andato bene. Settimana dopo settimana va meglio, e spero con un po' di fortuna di migliorare a gennaio. Spero di essere al 100% ai Mondiali.
Hai dovuto lottare con il mal di schiena...
Sto soffrendo da tre anni per una infiammazione alle vertebre. Peggiora durante l'estate e l'autunno e migliora in inverno. Non sappiamo perchè, forse ha a che fare con la neve da ghiacciaio e gli allenamenti atletici. Quest'anno è stato peggio del solito, mi sono dovuto fermare per 6 settimane, dunque non c'è da stupirsi se non ero all'altezza degli altri ad inizio stagione.
Mancano tre settimane ai Mondiali 2015. Hai vinto la discesa sulla Birds of Prey due anni fa, dunque è un tracciato che ben si adatta alle tue caratteristiche?
Si, i risultato dimostrano che posso essere veloce a Beaver Creek. Mi piace sciare li, c'è uno dei muri più lunghi del circuito, si adatta bene a me. Non vedo l'ora che ci siano condizioni invernali in Colorado, più è dura la neve, meglio è per me!
Cosa ti piace di più di Beaver Creek!
Beaver Creek è un magnifico comprensorio. La zona pedonale è speciale, e i suoi uccelli da preda sono maestosi! Non vedo l'ora di andarci con la mia famiglia e il mio fan club, che saranno con me, e condividere con loro l'esperienza dei Mondiali.
Hai dimostrato di saper essere all'altezza quando l'appuntamento conta, come ai Mondiali 2011 o a Sochi 2014, come fai?
Per me ogni gara è una nuova opportunità. Non ho paura di perdere o fallire, per me è o tutto o niente. E' qualcosa che ho imparato sbattendoci il muso. Sia nel 2009 che nel 2010 ho perso una medaglia per pochi centesimi. Quelle esperienze mi hanno lasciato il segno, ho capito che è successo perchè non avevo dato il massimo. Ora il mio nuovo motto è di dare sempre il 100 percento e se non basta, allora posso stare tranquillo.
Parlando di medaglie, ne hai una di ogni colore. Obiettivi per febbraio?
Al momento gareggio per sentire l'adrenalina e per il gusto della sfida con me stesso. Sono felice per quello che ho già vinto e mi aiuta a dare il massimo in ogni gara, in ogni occasione.
In questa stagione ci sono stati cambiamenti nella velocità, con tracciati più dritti e veloci, e salti più accentuati. Ti piace il nuovo corso della FIS?
Il lavoro fatto sui salti è stato positivo. Sono più grandi ma ben fatti. Sulla tracciatura dobbiamo aspettare la fine della stagione per fare un bilancio; posso dire per esempio che il superg di Beaver è stato spettacolare. In generale trovo positivi i cambiamenti ma non c'è bisogno di cambiare solo per il gusto di cambiare. L'obiettivo è di fare in modo che gli spettatori apprezzino il gesto tecnico dei diversi atleti con i loro occhi, senza guardare al risultato. Affrontare un muro ripido è una parte della discesa libera, che non è solo scendere dritti il più veloce possibile.
(martedì 13 gennaio 2015)