La Coppa del Gobbo - Fate i...Buoni!
E' il momento dei bilanci e delle previsioni, delle analisi e delle critiche...la stagione non è ancora giunta a metà percorso ma i lamenti si alzano ormai con grande insistenza nel mondo degli sport invernali italiani, soprattutto sul versante dello sci alpino che, da sempre, rappresenta la vetrina più prestigiosa, quella che contiene gli oggetti pregiati, i calici dove si versa il vino migliore!
Ho ascoltato molti commenti in questo periodo e ho letto parecchie riflessioni, tanti pensieri espressi da persone competenti, addetti ai lavori impegnati nel trovare risposte e rimedi per un ammalato - lo sci - la cui salute è cagionevole da parecchio tempo.
Ho letto con dispiacere molti distinguo sulla gara di Santa Caterina di Valfurva e sulla qualità della "discesa". Capisco come le "battaglie" che si siano sviluppate nel periodo tra il regale rifiuto di Bormio e l'appassionata rincorsa sulla Deborah Compagnoni possa aver avvelenato l'ambiente, ma abbiamo mantenuto una gara in Italia, abbiamo dato ancora allo sci l'immagine della nostra efficienza organizzativa e non credo siano dettagli di poco conto! I buoni rapporti tra Kasper e gli organizzatori bormini sono stati preziosi, certo, ma il prodotto televisivo è stato sontuoso....ed è un peccato essersi attaccati alla decisione di partire più in basso! Le critiche sono state troppo gratuite, ma Fedro ci aveva raccontato un bel po' di tempo fa la storiella della volpe e dell'uva!
Sulla mancanza di risultati tutti abbiamo la possibilità di recitare un ruolo di profeta e di veggente, però lo sci femminile è in ottime mani e Livio Magoni ed Alberto Ghezze sono professionisti seri e tecnici di qualità. Spronano le ragazze, le motivano, cercano di mantenere un clima sereno e costruttivo e lavorano giorno dopo giorno (da settimane, mesi, anni) per migliorare gli assetti e la condizione tecnica di ognuna. E così vale il discorso per i ragazzi. I risultati che arrivano sono il frutto di una crescita che inizia dai comitati, prosegue attraverso le varie squadre nazionali e si concretizza nelle diverse rassegne agonistiche. La logica dei numeri vorrebbe che il nostro Paese, con la base di praticanti che si ritrova, recitasse un ruolo di primo piano sul palcoscenico dello Sci, così non è, anzi, forse non è mai stato, perchè quando avevamo un atleta vincente, non c'era quasi mai la squadra alle sue spalle. Solo la velocità ci ha regalato, qualche volta, sobbalzi sulla sedia, tipo Leukerbad o soprattutto Val (d'Isère ), rari quelli dello slalom e del gigante e, quando la squadra della specialità più importante dello sci finì la stagione classificandosi davanti all'Austria, aveva ancora l'etichetta di Severino Bottero.
Le linee federali sono da tempo confuse perchè è quasi impossibile mettere d'accordo tutti i Consiglieri, i Corpi Militari ed i tecnici, soprattutto questi ultimi che hanno il delicato compito di traghettare i ragazzi che arrivano dai Comitati verso quelle spiagge che tutti sognano e tutti meritano! Sono sempre stato convinto che questo snodo sia stato interpretato senza la necessaria serenità, bisogna accontentare "tanta gente" e si perde di vista il diritto dei ragazzi di poter dare concretezza ai sogni! Quando si compongono i quadri tecnici senza pensare solo al bene degli atleti, si fa, si è fatto, un affronto allo sport e all'etica dello sport. Chi governa lo sport in Italia, Coni e Federazioni, devono ormai rendersi conto di quanto sia necessario "rifarsi il trucco", non basta tagliare le spese......SECONDA PARTE
(mercoledì 31 dicembre 2014)