Curtoni e Moelgg:ritorno graduale sugli sci
a cura della redazione
(da fisi.org) Continua la politica dei piccoli passi per Manuela Moelgg, che prosegue la rieducazione al ginocchio destro ripulito in artroscopia lo scorso 11 giugno. La finanziera di San Vigilio di Marebbe, che fra poco meno di una settimana compirà 30 anni, sta proseguendo la fisioterapia e il lavoro in palestra e non parteciperà al viaggio in Argentina insieme alle compagne di slalom e gigante, che martedì 27 agosto voleranno verso Ushuaia.
"Evidentemente non è destino in questi ultimi due anni non riesca a sciare nella Terra del Fuoco - racconta Manuela -. L'anno scorso, dopo pochi giorni di allenamento, mi bloccai con la schiena e fui costretta a rientrare in Italia per curarmi. Almeno questa volta mi sono risparmiata il lungo viaggio...".
L'ultima gara ufficiale di Manuela risale ai Mondiali di Schladming dello scorso febbraio, quando si piazzò 11/a in gigante e 24/a in slalom in un'annata condizionata dai soliti problemi alla schiena, piazzamenti non consoni ad una sciatrice capace in carriera di salire dieci volte sul podio in Coppa del mondo. Settimana prossima, a distanza di quasi sette mesi dall'ultima volta, rimetterà gli sci in campo libero per capire a quale punto è giunta la rieducazione. "Si tratterà solamente di verificare la stabilità del ginocchio, quando aumento i carichi e scendo oltre i 90 gradi, mi si infiamma un po'. Però riesco a fare allenamenti di forza con le gambe, qualcosa di buono c'è ed è questo che mi spinge a insistere, voglio provare a vedere come vado sugli sci".
In questi giorni è tornata sugli sci anche Irene Curtoni, l'altra grande convalescente del gruppo diretto da Livio Magoni, sofferente alla schiena e anche lei per la prima volta in pista dopo avere staccato completamente la spina dalla fine della passata Coppa del mondo, dedicandosi completamente ad un lavoro in palestra per cercare di non sovraccaricare le due vertebre infiammate che ne limitano fortemente l'attività. La valtellinese si sta cimentando sul ghiacciaio di Les Deux Alpes, anche se le sensazioni non sono finora pari alle attese. "Purtroppo ho ancora un po' di dolore - spiega -, adesso valuterò insieme allo staff tecnico se è il caso di insistere sperando che le cose migliorino con l'altitudine, oppure cercare qualche altra soluzione".
(venerdì 23 agosto 2013)