Le big sbagliano, Mielzynski fa festa in Allgau
Se qualcuno ci avesse scommesso, avrebbe fatto il botto. Ma probabilmente neppure lei stessa avrebbe puntato un euro o un dollaro su di sè, almeno non come vincente. Erin "Air" Mielzynski, ventunenne canadese dell'Ontario è la vincitrice dello slalom di Ofterschwang che le regala il primo successo in carriera al termine di una prova fatta di colpi di scena a ripetizione che accompagna sul podio anche l'americana d'Austria Resi Stiegler e la reginetta Marlies Schild che nella giornata meno brillante della sua stagione trova la certezza della coppetta di specialità; mai in dubbio in realtà, ma da oggi ufficiale.
Un podio impronosticabile, senza dubbio: due delle tre protagoniste partivano da lontano, con il 24 la canadese, con il 35 la statunitense e questo elemento rende più facile la lettura di una seconda manche con vasche da bagno alla base dei pali, fondo devastato con le quali le outsider sanno dialogare, decisamente meno le big, meno avvezze a sciare in queste condizioni e proprio per questo in difficoltà e costrette a cedere strada a chi rimontava da dietro. E solo il classico degli errori di gioventù ha privato del successo la più giovane di tutte, Mikaela Shiffrin, eccellente terza a metà gara ed ottima interprete anche della seconda discesa, almeno fino al deragliamento ad una manciata di secondi dalla conclusione, quando la leadership provvisoria era nel mirino.
Un podio particolare, un podio di belle storie. Certo, la vincitrice regala un successo al Canada a 49 mesi di distanza dall'ultimo acuto di Emily Brydon mentre per imbattersi in una vittoria di una figlia della foglia d'acero tra i paletti snodati, bisogna fare un salto indietro di ben 41 anni, a Schruns '71 con il primo posto di Betsy Clifford. Un risultato per molti versi storico, quindi, anche perchè raccolto da una ragazza che deve ancora compiere i 22 anni accompagnata da una talento sicuramente puro, ancorchè tutto da sgrezzare. Certo, una vittoria è un bel modo per maturare velocemente e questa canadese dal piede palmato ("E' una caratteristica di famiglia"), lettrice accanita che avrebbe speso volentieri una cena insieme a Gandhi farà sicuramente parlare ancora di sè, c'è da scommetterci.
Ce n'è voluta, ma finalmente si torna a parlare anche di Resi Stiegler. Solo poche ora fa la ventiseienne di Jackson Hole salutava con giubilo il ritorno tra le 30 in gigante, ora sarà difficile frenarla nella gioia per questo podio, il primo della carriera, che cancella definitivamente tre anni che definire difficili è poco, con infortuni gravi a ripetizione che hanno rischiato di minarne la carriera. Ed invece tosta come poche, determinata come un mulo, travolgente come un uragano, Resi è tornata, prendendosi oggi quello che la sfortuna le aveva negato anche nella prima parte della carriera, un sacrosanto podio. Sorrisi e lacrime nordamericane oggi, nella tiepida Algovia: mancano le big, lassù, è vero; ma queste sono belle ragazze e fa quasi tenerezza il sorriso sincero di Marlies Schild, terza e contenta, nonostante oggi si sia solo intravista la dominatrice dei paletti snodati. Ma Tina Maze si è suicidata in avvio di seconda manche, regalandole un podio nella giornata più brutta: quarta è Tanja Poutiainen seguita dalla Gagnon (ste canadesi...), da Lena Duerr e dalla Hansdotter. Migliore azzurra è ancora una volta Irene Curtoni, buona dodicesima: Ofterschwang ha rigenerato la valtellinese che dimostra una sicurezza in continua ascesa; diciannovesima Manuela Moelgg; viste le condizioni non è neanche malaccio; ma comunque il team di Beppo Zeni ha da lavorare, eccome.
(domenica 4 marzo 2012)
Un podio impronosticabile, senza dubbio: due delle tre protagoniste partivano da lontano, con il 24 la canadese, con il 35 la statunitense e questo elemento rende più facile la lettura di una seconda manche con vasche da bagno alla base dei pali, fondo devastato con le quali le outsider sanno dialogare, decisamente meno le big, meno avvezze a sciare in queste condizioni e proprio per questo in difficoltà e costrette a cedere strada a chi rimontava da dietro. E solo il classico degli errori di gioventù ha privato del successo la più giovane di tutte, Mikaela Shiffrin, eccellente terza a metà gara ed ottima interprete anche della seconda discesa, almeno fino al deragliamento ad una manciata di secondi dalla conclusione, quando la leadership provvisoria era nel mirino.
Un podio particolare, un podio di belle storie. Certo, la vincitrice regala un successo al Canada a 49 mesi di distanza dall'ultimo acuto di Emily Brydon mentre per imbattersi in una vittoria di una figlia della foglia d'acero tra i paletti snodati, bisogna fare un salto indietro di ben 41 anni, a Schruns '71 con il primo posto di Betsy Clifford. Un risultato per molti versi storico, quindi, anche perchè raccolto da una ragazza che deve ancora compiere i 22 anni accompagnata da una talento sicuramente puro, ancorchè tutto da sgrezzare. Certo, una vittoria è un bel modo per maturare velocemente e questa canadese dal piede palmato ("E' una caratteristica di famiglia"), lettrice accanita che avrebbe speso volentieri una cena insieme a Gandhi farà sicuramente parlare ancora di sè, c'è da scommetterci.
Ce n'è voluta, ma finalmente si torna a parlare anche di Resi Stiegler. Solo poche ora fa la ventiseienne di Jackson Hole salutava con giubilo il ritorno tra le 30 in gigante, ora sarà difficile frenarla nella gioia per questo podio, il primo della carriera, che cancella definitivamente tre anni che definire difficili è poco, con infortuni gravi a ripetizione che hanno rischiato di minarne la carriera. Ed invece tosta come poche, determinata come un mulo, travolgente come un uragano, Resi è tornata, prendendosi oggi quello che la sfortuna le aveva negato anche nella prima parte della carriera, un sacrosanto podio. Sorrisi e lacrime nordamericane oggi, nella tiepida Algovia: mancano le big, lassù, è vero; ma queste sono belle ragazze e fa quasi tenerezza il sorriso sincero di Marlies Schild, terza e contenta, nonostante oggi si sia solo intravista la dominatrice dei paletti snodati. Ma Tina Maze si è suicidata in avvio di seconda manche, regalandole un podio nella giornata più brutta: quarta è Tanja Poutiainen seguita dalla Gagnon (ste canadesi...), da Lena Duerr e dalla Hansdotter. Migliore azzurra è ancora una volta Irene Curtoni, buona dodicesima: Ofterschwang ha rigenerato la valtellinese che dimostra una sicurezza in continua ascesa; diciannovesima Manuela Moelgg; viste le condizioni non è neanche malaccio; ma comunque il team di Beppo Zeni ha da lavorare, eccome.
(domenica 4 marzo 2012)