Schild imprendibile, Manu Moelgg settima ad Aspen
E con questa fanno ventotto e se tutto va come sembra debba andare, entro fine anno il muro delle trenta vittorie in slalom sarà abbattuto. Marlies Schild è ancora imprendibile per tutte: per stabilità, potenza e tecnica la trentenne di Saafelden riesce a sciare su un livello superiore a tutte le altre che ormai devono annaspare e fare i conti con ritardi importanti per cercare quanto meno di salvare l'apparenza ed accontentarsi della piazza d'onore.
Quello di Aspen in fondo è un film già visto: è la Schild a dettare legge con la semplicità del talento che fa apparire normale lo straordinario, per salire sul gradino più alto del podio scortata a destra da Maria Pietilae Holmner e a sinisrta da Maria Riesch. Più sotto, ai piedi del podio, quando il ritardo già supera i due secondi, ecco Tanja Puotiainen, Kathrin Zettel, Veronika Zuzulova e Manuela Moelgg, settima a precedere la sedicenne statunitense Mikaela Shiffrin, grande sorpresa di giornata con tutto il suo bagaglio di talento e grinta che ne fanno un profilo di sicuro avvenire.
Settima dunque Manuela Moelgg. Ma il suo miglior numero di giornata è quello relativo alla seconda frazione durante la quale la sola Schild ha saputo fare meglio di lei. Nonostante la schiena, nonostante tutto il resto. Si sa, allo slalom di Aspen è legato il ricordo del primo podio in carriera per la finanziera marebbana, sette anni fa; forse la seconda manche odierna vale altrettanto, se non in termini assoluti, quanto meno in termini di fiducia e tranquillità per le prossime settimane. Con i dolori alla schiena Manuela ha imparato a conviverci, ma vedersi così performante nonostante gli scarsi allenamenti degli ultimi giorni è antidoto mentale eccellente contro i problemi fisici.
Bisogna scendere invece al 18imo posto per trovare Irene Curtoni: 12ima a metà gara, poi scivolata indietro di qualche piazza nella seconda discesa affrontata forse con troppa foga e volontà di far bene, atteggiamento encomiabile ma talvolta foriero di imprecisioni e sbavature. In ogni caso un fine settimana discreto per la ventiseienne valtellinese che va a precedere di tre piazze la fassana Chiara Costazza, ventunesima.
Difficile dare un giudizio sintentico della prova della ventisettenne poliziotta: dopo quanto passato negli ultimi 3 anni ed il secondo intervento al tendine infortunato proprio ad Aspen nel 2008, ci si aspettava un segnale dalla trentina e tuttosommato è maturato qualcosa di simile: il pettorale 42 non l'ha aiutata nei primi passi verso la ricerca di una nuova fiducia ma i 10 punti raccolti (gli stessi dell'intera scorsa stagione, in fondo) possono rappresentare le basi di fondazione su cui provare a ricostruire e ricostruirsi.
(domenica 27 novembre 2011)
Quello di Aspen in fondo è un film già visto: è la Schild a dettare legge con la semplicità del talento che fa apparire normale lo straordinario, per salire sul gradino più alto del podio scortata a destra da Maria Pietilae Holmner e a sinisrta da Maria Riesch. Più sotto, ai piedi del podio, quando il ritardo già supera i due secondi, ecco Tanja Puotiainen, Kathrin Zettel, Veronika Zuzulova e Manuela Moelgg, settima a precedere la sedicenne statunitense Mikaela Shiffrin, grande sorpresa di giornata con tutto il suo bagaglio di talento e grinta che ne fanno un profilo di sicuro avvenire.
Settima dunque Manuela Moelgg. Ma il suo miglior numero di giornata è quello relativo alla seconda frazione durante la quale la sola Schild ha saputo fare meglio di lei. Nonostante la schiena, nonostante tutto il resto. Si sa, allo slalom di Aspen è legato il ricordo del primo podio in carriera per la finanziera marebbana, sette anni fa; forse la seconda manche odierna vale altrettanto, se non in termini assoluti, quanto meno in termini di fiducia e tranquillità per le prossime settimane. Con i dolori alla schiena Manuela ha imparato a conviverci, ma vedersi così performante nonostante gli scarsi allenamenti degli ultimi giorni è antidoto mentale eccellente contro i problemi fisici.
Bisogna scendere invece al 18imo posto per trovare Irene Curtoni: 12ima a metà gara, poi scivolata indietro di qualche piazza nella seconda discesa affrontata forse con troppa foga e volontà di far bene, atteggiamento encomiabile ma talvolta foriero di imprecisioni e sbavature. In ogni caso un fine settimana discreto per la ventiseienne valtellinese che va a precedere di tre piazze la fassana Chiara Costazza, ventunesima.
Difficile dare un giudizio sintentico della prova della ventisettenne poliziotta: dopo quanto passato negli ultimi 3 anni ed il secondo intervento al tendine infortunato proprio ad Aspen nel 2008, ci si aspettava un segnale dalla trentina e tuttosommato è maturato qualcosa di simile: il pettorale 42 non l'ha aiutata nei primi passi verso la ricerca di una nuova fiducia ma i 10 punti raccolti (gli stessi dell'intera scorsa stagione, in fondo) possono rappresentare le basi di fondazione su cui provare a ricostruire e ricostruirsi.
(domenica 27 novembre 2011)