Toh...riecco SuperMario Matt! Deville solo nono
E con questa fanno 12. Dodice vittorie in Coppa del Mondo a cui si devono aggiungere i due titoli iridati: chi aveva dato per finito Mario Matt ha dovuto oggi ricredersi, inchinandosi di fronte alla freschezza del trentenne che a due anni di distanza dall'ultimo acuto in Coppa è tornato a sorridere dal gradino più alto del podio. Per tornare grande e per far tornare grande il Wunderteam che si consola del digiuno iridato di Garmisch con la pregevole doppietta nello slalom di Bansko: a completare la giornata biancorossa ci ha pensato infatti Reinfried Herbst, secondo alle spalle del compagno di colori e di materiali; tutto esattamente come nella prima manche.
Molte cose diverse invece alle spalle dei due protagonisti principali. Perchè dal terzo gradino del podio scende lo svedese Andre Myhrer per lasciare spazio al fresco campione iridato Jean Baptiste Grange, eccellente nella seconda frazione per risalire dalla settima piazza ottenuta nella mattinata. Esattamente il percorso inverso rispetto a quello dei due azzurri "made in Fassa" Cristian Deville e Stefano Gross, rispettivamente sesto e quinto a metà gara e ritrovatisi nel finale in nona e dodicesima piazza. Ci si aspettava qualcosa di più, nella seconda. Era lecito forse più per Deville che per Gross che il suo miracolo l'aveva già fatto inserendosi tra i migliori nonostante il pettorale numero 42. Il moenese non ha trovato quell'elasticità, quella rapidità che in genere riesce a estrarre nelle seconde manche, chiudendo apparentemente stanco (uno slalom lungo e "da spingere", va detto) e quasi in debito d'ossigeno. Ne è uscito un nono posto che aggiunge un'ulteriore tassello in una stagione fatta di tanta continuità ad alti livelli, con il comun denominatore di vedere sempre ritardata la fatidica giornata dell'acuto vero.
Il co-valligiano Gross è invece partito arrembante come al suo solito, ma dopo i primi due recuperi felini ha forse preferito alzare un po' il piede dall'acceleratore per incamerare punti importanti. Ed in fondo, alla vigilia, un 12imo posto sarebbe stato un risultato da firmare e controfirmare. Certo, con il senno di poi qualche piccolo rammarico resta. Meno incisivo di settimana scorsa invece Manni Moelgg, solo 13imo. In ritardo per un errore nella prima manche, in recupero nella seconda il marebbano non ha saputo rivivere un'altra giornata di gloria e vede alle sue spalle, in 15ima piazza, il campione olimpico Giuliano Razzoli appannato in entrambe le discese, mai capace di scaricare la sua proverbiale potenza sul pendio bulgaro che, almeno sulla carta, poteva ispirarlo e non poco. Così in una giornata parzialmente negativa per il quartetto di Jacques Theolier ci ritroviamo con 4 italiani nei primi 15: elemento che permette di lenire un filino la delusione, in attesa che domenica sulla Podkoren di Kraniska Gora possa suonare la vera riscossa azzurra.
Intanto l'inforcata di Kostelic nella prima manche potrebbe tirare un brutto scherzo al croato. Non tanto in ottica classifica generale dove il trentenne di ZAgabria può davvero dormire sonni tranquilli, quanto nella classifica di specialità: Grange ora "vede" Ivica a soli 36 punti con due slalom al termine della stagione; ed il transalpino è in grandissima condizione...
(domenica 27 febbraio 2011)
Molte cose diverse invece alle spalle dei due protagonisti principali. Perchè dal terzo gradino del podio scende lo svedese Andre Myhrer per lasciare spazio al fresco campione iridato Jean Baptiste Grange, eccellente nella seconda frazione per risalire dalla settima piazza ottenuta nella mattinata. Esattamente il percorso inverso rispetto a quello dei due azzurri "made in Fassa" Cristian Deville e Stefano Gross, rispettivamente sesto e quinto a metà gara e ritrovatisi nel finale in nona e dodicesima piazza. Ci si aspettava qualcosa di più, nella seconda. Era lecito forse più per Deville che per Gross che il suo miracolo l'aveva già fatto inserendosi tra i migliori nonostante il pettorale numero 42. Il moenese non ha trovato quell'elasticità, quella rapidità che in genere riesce a estrarre nelle seconde manche, chiudendo apparentemente stanco (uno slalom lungo e "da spingere", va detto) e quasi in debito d'ossigeno. Ne è uscito un nono posto che aggiunge un'ulteriore tassello in una stagione fatta di tanta continuità ad alti livelli, con il comun denominatore di vedere sempre ritardata la fatidica giornata dell'acuto vero.
Il co-valligiano Gross è invece partito arrembante come al suo solito, ma dopo i primi due recuperi felini ha forse preferito alzare un po' il piede dall'acceleratore per incamerare punti importanti. Ed in fondo, alla vigilia, un 12imo posto sarebbe stato un risultato da firmare e controfirmare. Certo, con il senno di poi qualche piccolo rammarico resta. Meno incisivo di settimana scorsa invece Manni Moelgg, solo 13imo. In ritardo per un errore nella prima manche, in recupero nella seconda il marebbano non ha saputo rivivere un'altra giornata di gloria e vede alle sue spalle, in 15ima piazza, il campione olimpico Giuliano Razzoli appannato in entrambe le discese, mai capace di scaricare la sua proverbiale potenza sul pendio bulgaro che, almeno sulla carta, poteva ispirarlo e non poco. Così in una giornata parzialmente negativa per il quartetto di Jacques Theolier ci ritroviamo con 4 italiani nei primi 15: elemento che permette di lenire un filino la delusione, in attesa che domenica sulla Podkoren di Kraniska Gora possa suonare la vera riscossa azzurra.
Intanto l'inforcata di Kostelic nella prima manche potrebbe tirare un brutto scherzo al croato. Non tanto in ottica classifica generale dove il trentenne di ZAgabria può davvero dormire sonni tranquilli, quanto nella classifica di specialità: Grange ora "vede" Ivica a soli 36 punti con due slalom al termine della stagione; ed il transalpino è in grandissima condizione...
(domenica 27 febbraio 2011)