Grange Sontuoso a Levi; Cristian Deville ottimo 4°
Tornare da un infortunio e riprendere a dare lezioni di sci. Sembra semplice a dirsi, sicuramente più complicato a farsi. Ma non per Jean Baptiste Grange che nel giorno dell'esordio invernale tra i paletti snodati sembra non risentire affatto dell'incidente che lo scorso anno lo tenne fermo ai box per lunghi mesi, anzi. Superlativo nel piano iniziale, preciso, senza sbavature, pressochè perfetto sul muro centrale: il francese con due manche esemplari firma la Levi Black, riprendendosi quel trono che gli spetta di diritto, quando scia così.
La settima perla di Coppa nella carriera del ventiseienne di Valloire giunge dunque dalla Finlandia, con le tinte pastello del cielo che ne battezzano e consacrano il ritorno: già nel 2008 il transalpino aveva saputo imporsi in questo "dolce" slalom oltre il Circolo Polare e fa specie rivedere la sua agilità e abilità tra le rapid gates, fa capire quanto sia mancato, questo talento, al Circo Bianco nell'inverno passato.
Gara divertente, sulla neve lappone. Divertente per una prima manche con qualche trabocchetto e per una seconda frazione carica di pathos, con alcuni tentativi di allungo (si segnala soprattuto il tedesco Fritz Dopfer, 14imo) e duelli all'arma bianca tra i migliori otto. Una sfida che ha coinvolto anche due azzurri, l'atteso Manni Moelgg, settimo a metà gara e pure nel finale, e il più sorprendente Cristian Deville, capace di inserirsi in seconda posizione nella prima frazione nonostante il pettorale numero 27.
Il "fattore Devil" ha in effetti scombussolato i pronostici e rischiava di regalare una sorpresa assoluta. Nella seconda discesa il ventinovenne di Moena ha provato a far saltare il banco, ma l'azione è risultata meno fluida rispetto a quella della mattina e il cronometro ha avuto gioco forza un responso meno positivo, piazzando il fassano solo ai piedi del podio, alle spalle del dominatore Grange, del talentuoso svedese Andre Myhrer e dell'immancabile Ivica Kostelic.
Un quarto posto che soddisfa appieno il finanziere trentino che voleva partire con il piede giusto in questo inverno da cui si aspetta un (almeno) parziale rimborso della sfortuna patita nelle due precedenti stagioni. Era onestamente difficile pensarlo così avanti su una pista poco adatta alle sue storiche caratteristiche, ma evidentemente i lavori sui piani orchestrati da Theolier e Pastore stanno dando frutti già maturi. E la maturità tecnico-agonistica di Deville ne trae grande beneficio; ci poteva stare anche il podio, oggi. E' arrivato un quarto posto che uguaglia il piazzamento del 2008 a Garmisch e che consente a Deville di guardare con notevole fiducia al proseguo della stagione, specie quando i pendi diventeranno ancor più sfuggenti sotto gli sci; magari proprio a Garmisch, quando le tinte saranno quelle dell'iride.
Con Giuliano Razzoli uscito prematuramente nella prima manche, pagando dazio ad una condizione fisica tutt'altro che ottimale, lo slalom azzurro si consola con l'ottimo Deville e con un concreto Moelgg che in gara ha saputo dare sensazioni sicuramente positive, forse migliori di quelle fornite dagli ultimi allenamenti. Un avvio positivo, dunque. E decisamente promettente in una giornata che ha visto l'Austria cadere (Raich, Herbst, Hirscher out nella prima, Pranger 5°) contribuendo ad accendere ancor più i riflettori sul grande ritorno di JB Grange. Meglio di così il digiuno non poteva proprio finire.
(domenica 14 novembre 2010)
Gara divertente, sulla neve lappone. Divertente per una prima manche con qualche trabocchetto e per una seconda frazione carica di pathos, con alcuni tentativi di allungo (si segnala soprattuto il tedesco Fritz Dopfer, 14imo) e duelli all'arma bianca tra i migliori otto. Una sfida che ha coinvolto anche due azzurri, l'atteso Manni Moelgg, settimo a metà gara e pure nel finale, e il più sorprendente Cristian Deville, capace di inserirsi in seconda posizione nella prima frazione nonostante il pettorale numero 27.
Il "fattore Devil" ha in effetti scombussolato i pronostici e rischiava di regalare una sorpresa assoluta. Nella seconda discesa il ventinovenne di Moena ha provato a far saltare il banco, ma l'azione è risultata meno fluida rispetto a quella della mattina e il cronometro ha avuto gioco forza un responso meno positivo, piazzando il fassano solo ai piedi del podio, alle spalle del dominatore Grange, del talentuoso svedese Andre Myhrer e dell'immancabile Ivica Kostelic.
Un quarto posto che soddisfa appieno il finanziere trentino che voleva partire con il piede giusto in questo inverno da cui si aspetta un (almeno) parziale rimborso della sfortuna patita nelle due precedenti stagioni. Era onestamente difficile pensarlo così avanti su una pista poco adatta alle sue storiche caratteristiche, ma evidentemente i lavori sui piani orchestrati da Theolier e Pastore stanno dando frutti già maturi. E la maturità tecnico-agonistica di Deville ne trae grande beneficio; ci poteva stare anche il podio, oggi. E' arrivato un quarto posto che uguaglia il piazzamento del 2008 a Garmisch e che consente a Deville di guardare con notevole fiducia al proseguo della stagione, specie quando i pendi diventeranno ancor più sfuggenti sotto gli sci; magari proprio a Garmisch, quando le tinte saranno quelle dell'iride.
Con Giuliano Razzoli uscito prematuramente nella prima manche, pagando dazio ad una condizione fisica tutt'altro che ottimale, lo slalom azzurro si consola con l'ottimo Deville e con un concreto Moelgg che in gara ha saputo dare sensazioni sicuramente positive, forse migliori di quelle fornite dagli ultimi allenamenti. Un avvio positivo, dunque. E decisamente promettente in una giornata che ha visto l'Austria cadere (Raich, Herbst, Hirscher out nella prima, Pranger 5°) contribuendo ad accendere ancor più i riflettori sul grande ritorno di JB Grange. Meglio di così il digiuno non poteva proprio finire.
(domenica 14 novembre 2010)