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[ 01/03/2003 ] - A Yong Pyong vince Von Grunigen. 4 azzurri nei 15
(Yong Pjong, Kor). Michael Von Grunigen, si è aggiudicato il gigante sulle nevi di Yong Pjong, in Corea del Sud. Il trentaduenne elvetico, al 23° sigillo fra le porte larghe, si avvicina alla conquista della Coppa del Mondo di Gigante. Per Miki, questa, è l’ultima stagione agonistica, e portare a casa la coppetta di specialità, è una cosa a cui tiene partricolarmente. Dopo l’”esteta del gigante”, troviamo in 2° piazza il transalpino Frederic Covili (in testa dopo la prima manche), e 3° Bode Miller. Lo statunitense, guadagna una cinquantina di punti su Stephan Eberharter, oggi solo 23°. Dopo il gigante coreano, a Steff gli rimangono ancora 133 lunghezze da amministrare: vediamo se il simpatico americano nello speciale potrà rosicchiarli altri punti. Oramai la lotta è fra Bode e Stephan, visto che il talentuoso vikingo Kjetil Andrè Aamodt, 3° in classifica generale, non ha partecipato alla trasferta in Corea. 4° l’austriaco Heinz Schilchegger, 5° il francese Joel Chenal e 6° Cristoph Gruber, che sembra aver superato l’appannamento di metà stagione che gli aveva precluso le gare iridate. La gara di oggi, si presentava sicuramente insidiosa: la Rainbow già di per sé contiene dei passaggi particolarmente tecnici, ed in più vi si è aggiunta una nevicata notturna che ha fatto penare i poveri gigantisti. E gli azzurri? Alla grande questo giro. Per fortuna, l’allegra banda di Flavio Roda, non è in difficoltà di risultati come la compagine delle discipline veloci. Massimiliano Blardone, termina 7°, a dimostrazione che è sempre tra i migliori. Il “Pollicino” della Val d’Ossola, ha ancora a disposizione due giganti per puntare a questo benedetto podio che sembra davvero stregato. Arnold Rieder conquista un più che buono 10° posto, al pari del giovane della Val Passiria Micheal Gufler. 12° Alessandro Roberto, che ha superato il piccolo infortunio che gli aveva fatto saltare i Mondiali di St. Moritz. Alberto Schieppati è 18°, e Alexander Ploner, che sembra dare segnali di ... (continua)

[ 28/02/2003 ] - In Corea continua la sfida tra Eberharter e Miller
E’ la terza volta che il circo bianco fa capolino in Corea del Sud, dopo le stagioni '98 e 2000. Sabato e domenica sono in programma un gigante ed uno slalom. Dato il fuso orario, le gare avverranno, per l'Italia, nelle notti tra venerdi' e sabato e tra sabato e domenica. La squadra azzurra, punterà in modo particolare su Giorgio Rocca, bronzo mondiale a St. Moritz, e Massimiliano Blardone, più di una volta quarto fra le porte larghe. Il tema delle due gare coreane, seguite una settimana dopo da due prove in Giappone, e' quello della classifica generale che al momento vede in testa l'austriaco Stephan Eberharter con 185 punti di vantaggio sul funambolico statunitense Bode Miller. Bode, campione del mondo di gigante, nelle discipline tecniche potrebbe recuperare lo svantaggio, e impedire al trentaquatrenne tirolese di bissare il successo della passata stagione. A Yong Pjong, si riproporrà l’interminabile duello, e questa tappa ci darà parecchie risposte circa l’esito finale. Steff, sembra essere un po’ in crisi in gigante rispetto ad inizio stagione, anche se – nonostante la forma smagliante dell’Americano, darà tutto per raccimolare più punti possibile. Per quanto riguarda la Coppa di Gigante, la lotta è fra il capofila Michael Von Gruenigen (382 punti)ed il solito Bode Miller (325): tra i due – a tre gare dal termine – vi sono 57 lunghezze. E’ tutto ancora aperto. L'azzurro Massimiliano Blardone, dopo il fallimento della sua gara mondiale durata solo 13 secondi, occupa una ottima sesta posizione. L’Ossolano, comunque, resta tra gli interpreti più forti della specialità: speriamo che queste ultime tre gare possano finalmente portarlo sul podio. Se lo meriterebbe oltremodo. Aspettiamo anche una conferma in questa fase finale di stagione da Davide Simoncelli, splendido secondo in Alta Badia. Arnold Rieder ed Alberto Schieppati, gli altri ragazzi che possono fare bene. E non dimentichiamo il giovane polivalente Peter Fill. Nello ... (continua)

[ 18/02/2003 ] - Rocca si tiene stretto il bronzo mondiale
Giorgio Rocca, dopo il terzo posto ottenuto nello slalom iridato di St. Moritz, dice di dedicarsi la medaglia di bronzo. In effetti, il Livignasco, come ha spiegato alla stampa dopo il podio, ha lavorato parecchio questa stagione. E’ solo il secondo anno che Giorgio si allena con regolarità senza infortuni dall’estate. Inoltre, ha scelto (dopo il matrimonio con Tania del maggio scorso) di trasferirsi ad Asti per star vicino al preparatore atletico Roberto Manzoni. La gara, prosegue il Giorgione nazionale, non è stata impeccabile. Nella seconda manche, all’ingresso del muro, rischiava di uscire, ma si è rimesso in carreggiata, senza abbandonare anzitempo la Corviglia ed evitando di uscire dal podio, come già avvenne per 8 centesimi nel 1999 ai Mondiali di Vail, in cui fu solamente “medaglia di cartone”. Rocca, poi, avendo qualche anno in più degli altri big dello slalom, è dovuto in poche stagioni cambiare lughezza degli sci ed adattarsi allo "sci corto" da speciale: ora è necessario essere “morbidi ed armoniosi”, lo sci e la neve sempre ghiacciata che abitualmente si trovava permetteva di sciare più a strappi. Certo, che questa stagione è davvero positiva per il ventisettenne valtellinese: ha vinto in Coppa del Mondo e a conquistato una medaglia. Entusiasta della medaglia, anche il sindaco di Livigno, Lionello Silvestri: Comune e APT, tra l'altro, sponsorizzano il vincitore di Wengen. Per Caludio Ravetto, responsabile dello slalom azzurro, la carriera di Rocca è solo all’inizio. Intanto il Presidente della Federazione Italiana Sport Invernali (FISI), Gaetano Coppi, si dice felice per le medaglie di Rocca e di Denise Karbon (argento in gigante), e per aver visto dei segnali positivi in alcuni giovani come Peter Fill (che escluso il gigante ha partecipato più che discretamente nel complesso ai mondiali), Alberto Schieppati (8° in gigante) e Manuela Moelgg (7° in gigante e 14° in slalom). Guardando a Bormio 2005 e Torino 2006, Coppi, sostiene che i ragazzi e le ... (continua)

[ 12/02/2003 ] - Gigante d'oro per Miller, l'eroe di St. Moritz
(St. Moritz, Sui). Bode Miller, dopo la medaglia d’argento ex-equo con Herminator nel super-g e l’oro in combinata, centra un altro fantastico successo: vince la medaglia d’oro anche in gigante, laureandosi il campione, l’eroe di questi Mondiali. Due ori ed un argento per il venticinquenne del New Hampschire, con ancora lo slalom speciale da disputare, e di conseguenza un’altra medaglia da stringersi al collo. Lo stravagante statunitense, termina la prima manches al quarto posto, ma è nella seconda prova che dimostra di interpretare la gara nel modo più intelligente. La seconda manche si presenta con una tracciatura più chiusa, più angolata. Se al fatto che era necessario “girare” di più, si aggiunge che la Engiadina non presentava pendenze eccessive e neve non ghiacciata, bisognava in tutti i modi limitare gli errori. Guai a icidere troppo gli spigoli sulla neve: “mollare” gli sci, “farli scorrere” evitando ogni inutile attrito, ecco la giusta interpretazione. D’altronde, queste porte così vicine, facevano mancare lo spazio per distendere la manovra. Chi al pari di Bode, ha capito come bisognava affrontare il gigante di oggi, è stato un altro americano: Erik Schlopy, trentenne dello Utah, è autore di una rimonta impressionante (risale ben venti posizioni) e acciuffa una meritata medaglia di bronzo. Argento per il vecchio volpone Hans Knauss, vincitore nell’ultimo gigante di coppa ad Adelboden, che dopo aver concluso in testa la prima manche, deve soccombere all’ “hippy delle nevi” per soli quattro centesimi. La seconda manche, ha visto alcuni atleti compiere rimonte considerevoli: il giovane sloveno Ales Gorza terminerà con un fantastico 4° tempo finale e il finlandese Kalle Palander, pregustandosi una medaglia nello slalom di domenica, risale al 6° posto. Tra loro, 5°, il norvegese Svindal. Tradiscono le aspettative Benny Raich, che butta via la seconda piazza della prima manche con una dissennata seconda prova, e in modo particolare Stephan Eberharter e Michael ... (continua)

[ 12/02/2003 ] - Italia all'attacco, Blardone è l'alfiere
Alle 9.30 la prima manche del gigante iridato. Al via per i nostri colori, Davide Simoncelli, splendido 2° in Alta Badia, Arnold Rieder, Alberto Schieppati e la punta di diamante del gigante nostrano Massimiliano Blardone. Max, si dice pronto per attaccare in gara, conscio del fatto che sarà un gigante facile su una neve non ghiacciatissima, e di conseguenza sarà difficile recuperare qualsiasi errore. Spesso 4° in Coppa del Mondo, l'Ossolano, cercherà il primo podio proprio questa mattina nel gigante iridato. Anche gli altri tre ragazzi sono in forma e stanno sciando bene. La giovane compagine di Flavio Roda cercherà di conquistare per il nostro Paese le prime medaglie qui a St. Moritz. Gli austriaci, privi di Hermann Maier - che si farà operare per una definitiva guarigione e che ha già annunciato che riprenderà in aprile gli allenamenti -, schierano Hans Knauss, Cristian Mayer, Benjamin Raich e Stepahn Eberharter. Quest'ultimo, sostiene di puntare molto su questa gara, confortato dalle buone prestazioni in coppa e dall'oro già accaparrato in super-g. Anche Bode Miller cercherà di fare il tris: dopo l'argento in super gigante e l'oro in combinata, è carico per un podio anche fra le porte larghe. Comunque, l'uomo indicato da battere sarà Michael Von Grunigen: "l'esteta del gigante" ha annunciato che a fine anno si ritirerà, e sogna di chiudere la sua entusiasmante carriera con un altro trionfo. Miki, tra l'altro, è campione iridato uscente. Circa le donne, Janica Kostelic, ha ufficializzato che correrà sabato lo speciale. Infine, si segnala che il quartetto delle azzurre del gigante, sarà composto da quattro altoatesine: Denise Karbon, Silke Bachman, Manuela Moelgg, e naturalmente da Karen Putzer, oggi finalmente sorridente e contenta dei suoi "giri" tracciati dal fido allenatore Platter. (continua)

[ 03/02/2003 ] - Oro alla Dorfmeister. Male le azzurre
Dopo il super-g maschile, anche quello rosa è targato Austria: Michaela Dorfmesister, quasi trent'anni e nativa di Neusiedl, vince l'oro mondiale. Per la miseria di due centesimi, precede la statunitense Kirsten Clark, argento. Il bronzo è ancora colorato a stelle e strisce grazie a Jonna Mendes. La vincitrice, era stata terza e seconda, rispettivamente in super-g e libera ai Mondiali di Vail nel 1999, e a St.Anton 2001 aveva centrato l'oro in discesa: l'oro di oggi le mancava proprio. Ha sciato con precisione e con grinta, non facendosi mai sorprendere dai dossi e dalle "porte tranello" che invece hanno fregato le nostre atlete. Male appunto le azzurre: migliore è Lucia Recchia, 16°, ma la discreta gara della ventitrenne di Brunico, non può certo far sorridere il clan italiano. Anzi. Molto male Daniela Ceccarelli. L'olimpionica della specialità, ventisette anni da Rocca Priora ma residente in Piemonte, sbaglia grossolanamente linea ad una porta. Proprio in ricognizione i tecnici avevano martellato le ragazze su quel passaggio, ma loro questa volta sono state sbadate. Stesso errore nello stesso punto per Karen Putzer. La ventiquatrenne di Nova Levante, però almeno riesce a stare nel tracciato: la campionessa altoatesina finirà ugualmente lontana dalle prime. Speriamo che si rifaccia in gigante, il suo allenatore Heinz Peter Platter ne è convinto. Isolde Kostner, finirà 18°: non è ancora al meglio e punterà alla libera. Isi, concordando con il fido Valerio Ghirardi, comunque fa sapere che il tracciato "girava parecchio" ed era poco adatto alle sue caratteristiche. In effetti, tratti in cui "mollare" erano assenti. Male Janica Kostelic: la fuoriclasse croata era data almeno da podio, delude piazzandosi 19°. Ha sciato in trattenuta e scarabocchiando sovente sui muri dell'Engadina senza trovare mai il ritmo; d'altronde si fece parecchio male su questo tracciato qualche anno fa. La Croata ora, si concentrerà su slalom, gigante e combinata, ma ... (continua)

[ 27/01/2003 ] - Lo ha detto la Streif: Maier è immenso!
(Kitzbuehel, Aut). Un anno e mezzo fa, in moto per le valli natali di Flachau, cadde rovinosamente dopo un violentissimo impatto con un auto. Prognosi riservata e rischio serio di amputazione di una gamba. Subito dopo il lungo intervento chirurgico, inizia il calvario della riabilitazione. In molti momenti, Hermann, preso dallo sconforto, ha temuto di non tornare più quello di una volta. Dopo il primo anno, incominciano a ripetizione gli annunci per il ritorno alle competizioni agonistiche, vuoi per bocca degli sponsor assetati, vuoi per l’opinione pubblica austriaca. Tutto d’un tratto, ad inizio gennaio, in una serie di allenamenti fra Vipiteno e Schladming, non sente alcun dolore all’arto infortunato. Poi il 14 gennaio, in una mattina di sole ad Adelboden rieccolo in pista. Attacca da subito, ma dopo le prime porte, la non dimestichezza con le gare lo sfiacca. Finirà 31°. Poi va a Wengen, ed inizia ad andare a punti, e quindi nella libera tirolese si piazza a ridosso del podio, terminando ottimo 6°. Oggi, la leggendaria Streif, lo riconsegna il fuoriclasse di sempre: Herminator trionfa, l’Austria impazzisce, l’opinione pubblica rimane incredula, allenatori ed atleti rimangono a bocca aperta, stralunati e forse sconsolati. Uno qualsiasi si fa male, si allena e ci mette parecchio per tornare ad esprimersi ad alti livelli,forse mai più riuscirà a vincere. Maier, batte qualsiasi previsione tecnica, qualsiasi bollettino medico, qualsiasi legge della natura. Lo davano per irrecuperabile ad Adelboden, ma Lui, è tornato a vincere. E sono 42 i sigilli in Coppa del Mondo. Non è facile tornare a sciare dopo un incidente del genere, per molti sarebbe stato difficile tornare a gareggiare in coppa, quasi impossibile in neanche un mese arrivare nei primi posti, assolutamente impossibile per chiunque vincere. E vincere sulla Streif. Il super gigante di oggi, sembrava una delle solite gare che si disputavano sino a due stagioni fa: il “Muratore di Flachau” ovviamente primo ed ... (continua)

[ 21/01/2003 ] - Pampeago: Blardone 2° in un gigante Fis
Prima dei mondiali di St. Moritz, Blardone&compagni non hanno più a disposizione giganti di Coppa del Mondo. Quindi, via a girare le Alpi fra allenamenti sotto la guida del responsabile delle "porte larghe" Falvio Roda, e gare di circuiti minori. Oggi a Pampeago, in Trentino, si è svolto un gigante Fis, che ha visto la partecipazione di parecchi big del circo bianco e della giovane banda del tecnico di Vidiciatico. Il gigante è stato vinto dal francese Frederic Covili, che ha staccato di poco meno di due decimi il nostro Max Blardone. Il talentuoso Ossolano, è reduce da un inizio di stagione più che buono, nonostante la mala sorte non gli abbia ancora regalato il primo podio. Comunque, "Pollicino" Blardone sta sciando bene ed ha la giusta carica per fare un grande mondiale. Chissà, se proprio la gara del Cantone dei Grigioni, non possa regalargli il primo podio. Con lui, parteciperà sicuramente Davide Simoncelli, ventitre anni da Rovereto, splendido secondo a dicembre in Alta Badia ed autore di una commovente rimonta nella seconda manches. Per gli altri due pettorali, dovrebbero essere in ballo Alberto Schieppati, Peter Fill, Alexander Ploner e Patrick Holzer. Tornando al gigante di Pampeago, 3° posto per un altro transalpino, Raphael Burtin. Per gli azzurri, 5° tempo di Walter Girardi e 9° di Giancarlo Bergamelli. Quindi, 11° Mirko Deflorian, 12° Matteo Nana (che è tornato a gareggiare in Coppa del mondo a Wengen ma non si è classificato per la seconda manche) e 15° Cristian Deville. Domani slalom speciale. (continua)

[ 14/01/2003 ] - Knauss, Re nel tempio di Adelboden
Il simpatico Hans Knauss, torna alla vittoria in Coppa del Mondo. Il teatro del trionfo è di quelli speciali: il Kuonisbergli di Adelboden è la pista per eccellenza del gigante; infatti qui, non hanno la meglio atleti qualsiasi. Sul tracciato elvetico, si impongono esclusivamente assi, miti, pezzi da novanta. Hans, non a caso, non è un atleta qualsiasi, bensì un campione ed un personaggio del circo bianco: dapprima grande gigantista, poi polivalente sopraffino e (dopo un infortunio) tornato a brillare come gigantista abbandonando le libere. Ad Adelboden vince chi sbaglia di meno: impossibile pennellare due manche senza errori, sbavature, distrazioni. Il Kuonisbergli non lascia respiro. Tanti i cambi di pendenza (in primis il ripidissimo muro finale preceduto da una “lunga” in contropendenza), tanti i dossi che possono sorprendere i poveri gigantisti da un momento all’altro, assai ripida la pendenza della pista, e per questa edizione ci si è messa anche la neve: dura e piena di lastre di ghiaccio. Sul muro finale, fanno quasi tenerezza gli addetti alla stampa, i fotografi e a volte gli allenatori, che non riescono a stare in piedi dal ghiaccio vivo e dalla pendenza. A sostenere i protagonisti delle porte larghe, 20.000 tifosi che hanno trasformato il parterre di arrivo in un vero e proprio stadio di calcio. In più, c’è anche il sole che brilla su questa valle svizzera, che con l’Alta Badia rappresenta il tempio dello slalom gigante. Altra nota importante, e per certi versi la notizia del giorno, è il ritorno alle gare del mito Hermann Maier (3 delle sue 41 vittorie qui ad Adelboden). Qualcuno (senz’altro esagerando) lo dava in forma e in grado di concludere fra i primi. Da par suo, Herminator, puntava ad entrare nei 30 e ad accedere alla seconda manche. Finirà 31°, escluso dalla seconda sessione dalla discesa del giovane canadese Julien Cosineau (sorprendente 12° al termine), pagando tre secondi dal mattatore della prima manche Didier Cuche (l’elvetico - preceduto ... (continua)

[ 13/01/2003 ] - Si scrive slalom, si legge Kostelic
(Bormio, Ita). Ancora lui. Il ventitrenne Croato, Ivica Kostelic, trionfa anche nello slalom speciale di Bormio. Dopo le vittoria nello slalom KO in notturna a Sestriere e il primo posto di domenica scorsa sul Podkoren di Kranjsca Gora, sale sul gradino più alto del podio anche nel recupero di Chamonix, disputato in Alta Valtellina. Il percorso della pista Stelvio, che si snodava sotto la piana di S.Pietro (dopo il muro omonimo della discesa libera), vedeva una prima parte sul ripido, e dall’intermedio al traguardo, una serie di porte su un lungo pianoro che portava gli atleti nel suggestivo ski stadium. In parecchi non hanno terminato la gara. Infatti, solo in 23 sono andati a punti, e alcuni grandi interpreti della specialità, come il francese Jean-Pierre Vidal e il nostro Giorgione Rocca, sono usciti di scena. Succede: è la lotteria dello slalom. I pali stretti sono così, e proprio i fuoriclasse che solitamente attaccano alla morte facende linee millimetriche, rischiano di saltare. In Slovenia, il solido ventisettenne di Livigno (rinomata stazione che da ieri ha una pista dedicata proprio al suo campione), infila subito dopo l’intermedio nella prima manche, nonostante le linee al fulmicotone che stava tirando e che gli avevano permesso di registrare un tempo inferiore anche al “mostro di Zagabria”. Sugli alpeggi della Stelvio, invece, termina 5° la prima sessione, ma scivola via nella seconda manche sul muro iniziale, dopo poche porte. E’ un vero peccato, vista la sua condizione tecnica ed atletica. Sconsolati, il responsabile dello slalom Ravetto e il direttore tecnico Thoeni, diranno che Rocca sta passando proprio un periodo un po’ sfortunato: attacacca sempre, ma quando arriva è secondo per un centesimo (vedi sul Colle), altrimenti fa segnare tempi da vittoria ma con una inforcata sempre dietro l’angolo. Anche il massaggiatore Cornetti, si trova in sintonia con i tecnici, aggiungendo che queste due uscite possono far scattare qualche freno nella testa del ... (continua)

[ 15/12/2002 ] - Eberharter ko. L’Austria siamo noi.
(Val d’Isere, Fra). Dopo la discesa libera di ieri, avevamo pensato qualsiasi cosa, tranne che la lotta per la Sfera di Cristallo si potesse riaprire. Troppo forte Stefan Eberarther, imbattibile in gigante, super-g ed in libera, insuperabile su ogni tipo di neve e su ogni pendio. Il destino ha voluto che si inclinasse più del dovuto sulla pista del gigante, costringendolo non ad una semplice debacle, bensì ad un infortunio, che dalle prime indicazioni, lo dovrebbe tenere lontano dalle gare dalle sei settimane a tre mesi. Trasportato all’ ospedale in fondo valle, è stata subito riscontrata una lesione ai legamenti crociati del ginocchio destro; successivamente, con un jet privato, è stato celermente trasportato ad Insbruck per ulteriori accertamenti e la diagnosi definitiva. Addirittura, quindi, in forse anche i Mondiali di Febbraio a St.Moritz. Una vera e propria disdetta per il mitico Wundetem, che dopo le vittorie di Herman Maier, assaporava questa stagione il bis di Stefan. Ora sarà davvero dura, e chi dovrebbe giocarsela (considerando le gare fin qui disputate) sono il fuoriclasse norvegese Aamodt, lo statunitense Bode Miller (oggi eccellente 2°) e l’elvetico Didier Cuche (nel gigante odierno solamente 27°). Comunque, qualche altro atleta potrà inserirsi nella lotta per la Coppa. La gara è stata vinta dall’esteta del gigante, quel Michael Von Grunigen, che bissa il successo di Park City, rispolverando classe cristallina e grinta d’un tempo, elementi che gli permettono di tirare ancora linee superlative ed inimitabili. Dopo Mike e Bode, sul podio anche un redivivo Cristofh Gruber. E gli azzurri? Questa volta l’Austria siamo noi: la vittoria manca ancora, ma il risultato di squadra è davvero confortante. Arnold Rieder, ventisei anni altoatesino di Brunico è splendido 5° e Peter Fill, giovane polivalente, stacca un sensazionale 6° posto. Alessandro “Branda” Roberto conclude 9°, e il milanese (ma residente in Val d’Aosta) Alberto Schieppati 16°, subito lì a ridosso ... (continua)

[ 11/12/2002 ] - Ghedina prova. Fattori infortunato.
Alberto Ghidoni, responsabile del settore velocità azzurro, assicura che Kristian Ghedina parteciperà alle prove cronometrate in Val d’Isere. Non sarà però sicura la sua presenza per la gara ufficiale di sabato, in quanto il cortinese non ha smaltito del tutto la pubalgia che lo ha fatto tornare in Italia dopo solamente due giorni di trasferta in Canada. Canada e Colorado, dove si sono disputate due libere e due super-g, in cui gli Italiani non hanno conseguito significativi risultati. Solo le giovani promesse Peter Fill e Michael Gufler, si sono dimostrati all’altezza del circuito maggiore, collezionando i primi punti con prove discrete ed incoraggianti. Kurt Sulzenbacher, anche lui sbarcato in Nord-America con un ginocchio gonfio, sembra aver recuperato la forma: il carabiniere pusterese, sarà l’atleta su cui dovremo puntareper un piazzamento fra i primi della classe. Assente anche Alessandro Fattori, ventottenne di Tizzano Val Parma, che si è procurato una distorsione al ginocchio sinistro durante una sciata in campo libero prima della libera di Beaver Creek. Su Fattori si puntava parecchio, visto i due podi e la vittoria in Norvegia ottenuti la scorsa stagione, in super-g. “Fat”, ne avrà per sei settimane. Per la trasferta transalpina, Ghidoni, ha convocato anche due ragazzi della squadra B: Stefhan Tanei e Werner Heel. In Val d’Isere, dunque, gli azzurri dovranno cercaredi fare risultato. La pista francese, apparentemente facile, sarà resa insidiosa dalla neve che cambierà durante il percorso: nella parte alta ha nevicato, in basso ci sarà neve artificiale. (continua)

[ 09/12/2002 ] - Nel super-g irrompe Cuche
(Beaver Creek, Colorado). Il super favorito Stefan Eberharter questa volta non ce l’ha fatta: sulla impegnativa pista del Colorado, lascia preziosi decimi sulla prima parte, decisamente angolata, che il leader di Coppa non riesce ad interpretare al meglio. Udite, udite: il capofila della compagine d’oltre brennero termina solamente 15°! Sulla spettacolare Birds of Pray, trionfa tuttavia, Didier Cuche, svizzero del cantone francofono di Neuchatel, che nel computo globale della gara riesce ad avere la meglio su tutti gli avversari. Nella prima parte più tecnica, è Marco Buechel a far registrare il miglior tempo, ma Didier riesce comunque a contenere l’atleta del Lichtestain, staccandolo poi nella parte finale più filante. Cuche, che non saliva sul gradino più alto del podio dalla vittoria in gigante ad Adelboden l’anno scorso, ha sfoggiato la sua caratteristica principale: quella vocazione all’attacco e quella determinazione che lo hanno portato in breve tempo nel gotha del Circo Bianco. 2° appunto, Marco Buechel (si allena con la nazionale elvetica), nato gigantista puro, ma oggi ottimo interprete del super-g, ed in crescita anche in discesa libera. 3° piazza, per il veterano della squadra austriaca, Hannes Trinkl, trentaquattro primavere, che continua a essere fra gli atleti da battere quando con gli sci si superano i 100 all’ora. 4° Defago, 5° Hoffman, 6° Bode Miller: attenzione al venticinquenne del New Hampshire, perché a suon di ottimi piazzamenti nelle gare veloci, sembra essere oggi l’unico a poter insidiare Eberharter. Male ancora una volta Lasse Kjus: “Pisolo” starà tenendo in serbo grandi prestazioni per i mondiali di St.Moritz? Probabile. Da segnalare il 13° piazzamento dello statunitense Vonn, che i suoi fans chiamano “Vonneretor”, appellativo che richiama il grande “Herminator Maier”. Non è stata una grande giornata nemmeno oggi per gli azzurri; d’altronde pesa troppo nell’economia della banda di Ghidoni, l’assenza di Kristian Ghedina e l’infortunio di ... (continua)

[ 24/11/2002 ] - Vince Von Grunigen. Blardone ottimo quarto!
Solo l'inezia di un centesimo, separa Max Blardone da Raich, dunque dal podio. Nel giorno del ritorno al successo dell' esteta del gigante, il talentuoso trentatreenne elvetico Miki Von Grunigen, il giovane Ossolano sfiora un'altra volta il podio, dopo i due quarti posti della scorsa stagione a Val d'Isere e a Adelboden. Nella prima parte della gara, Blardone, chiudeva con il secondo tempo a nove centesimi da Eberarher, che poi capitolerà nella classifica finale all'ottavo posto. Max, nonostante la sfortuna che sembra lo perseguiti lasciandolo sempre giù dal podio, è oramai da considerare tra i più forti interpreti del gigante. Fino a poche ore della gara, lamentava il suo solito dolorino al tendine rotuleo del ginocchio sinistro, e per questo motivo alla vigilia non sembrava su di giri. Poi in gara la metamorfosi classica del campione, peccato però per quel maledettissimo centesimo. Von Grunigen, che ha preceduto sul podio un redivivo Christian Mayer e Benny Raich, non ha sciato alla pefezione, ma nel computo totale è apparso il più veloce. Ora l'elvetico comunque sembra essere vicino ai suoi standard tradizionali, che per parecchi anni lo hanno visto come migliore interprete del gigante, con la sua fluida danza regale tra le porte. Soprendente 5°, lo statunitense Schlopy, avvantaggiato comunque dal fatto di essere cresciuto sciisticamente sui pendii di Park City.In casa Italia, contenti saranno sicuramente Thoeni e Roda: oltre Blardone, gran bella prova per Arnold Rieder che chiude 12° e per Davide Simonvelli che finira 15°. Simoncelli, ventitrenne di Rovereto, ha fatto segnare il secondo tempo nella seconda manche dimostrando ampi margini di miglioramento. Buono anche il 20° tempo di Schieppati. Nei trenta anche Roberto 21° e il "vecchio" Holzer 25°. (continua)

[ 22/11/2002 ] - Ultimissime da Park City
Tutto pronto per il gigante, nonostante la penuria di neve. Gli atleti, infatti, si cimenteranno su neve artificiale.Lo staff medico statunitense, ha dato il via libera a Bode Miller, doppio argento olimpico in gigante e combinata.Bode, ad una settimana da un'artoscopia al ginocchio sinistro, dopo una sciata in campo libero non ha sentito fastidi particolari. Anche Max Blardone sarà al cancelletto di partenza del gigante dello Hutah: il giovane Ossolano, ieri, lamentava un dolore al tendine rotuleo del ginocchio sinistro. Sarà comunque in pista (avrà il pettorale numero 10, e il vincitore di Soelden - Eberarther, il numero 3), ma non gareggerà domenica nello speciale. Infine, il responsabile Flavio Roda, ha lanciato nella mischia oltre Blardone: Roberto, Gufler, Fill, Schieppati, Ploner, Simoncelli, Holzer, Thaler e Rieder. Non ci sarà la giovane promessa Giorgio Gros. (continua)

[ 18/11/2002 ] - Roda e la squadra di Gigante
A Jackson Hole (USA), si stanno allenando i gigantisti azzurri in vista del secondo gigante di coppa sulle nevi dello Hutah, a Park City. Da questa stagione, la squadra di gigante sarà distinta da quella di speciale: la prima, prediligerà anche aspetti della velocità, visto che lo sci corto da slalom - utilizzato dall'inverno '99-'00 - ha allungato il solco fra i pali stretti e le altre tre discipline dello sci alpino. Insomma, sulle orme dello squadrone austriaco, una compagine di "gigantisti veloci", capitanata da Flavio Roda, 54 anni emiliano di Vidiciatico (BO). Roda, dopo aver allenato il Comitato Emiliano è entrato nel giro della Nazionale dal 1989. Ha allenato per le ultime due stagioni Alberto Tomba, accompagnandolo al termine della sua immensa carriera in quella mattinata di marzo di cinque anni fa a Crans Montana, dove Alberto centrò la sua 51° ed ultima perla. Dal 2000, ha sostituito Franz Gamper alla guida della Nazionale per le discipline tecniche. Il tecnico emiliano vede in Max Blardone, la punta di diamante della squadra, sostenendo che manca davvero poco affinchè il giovanotto della Val d'Ossola, possa vincere in Coppa. (Non saliamo sul gradino più alto del podio, dal Gennaio '99, Kranjsca Gora, con Holzer). La squadra si è preparata bene quest'estate, peccato che tra agosto e settembre in Cile, il maltempo abbia infastidito non poco gli allenamenti dei ragazzi. Con Blardone, Patrik Cogoli, Peter Fill, Giorgio Gros, Michael Gufler, Patrick Holzer, Alexander Ploner, Arnold Rieder, Alessandro Roberto, Alberto Schieppati, Davide Simoncelli. Oltre Roda, lo staff tecnico è composto dall'allenatore Ruggero Muzzarelli, dal preparatore atletico Roberto Contento, dai fisioterapisti Riccardo Giovannetti e Edoardo Bendinelli, dallo skiman FISI Roberto Pedrini, dallo skiman Atomic Reinhard Brugger, dallo skiman Rossignol Vittorio Boggian e dallo skiman Salomon Gianluca Petrulli. (continua)

[ 25/03/2002 ] - Conclusi i campionati italiani
Si sono conclusi con la gara di slalom i campionati italiani assoluti di sci di Piancavallo (PN). Non poche le sorprese, a partire dalla fastidiosa nebbia che ha impedito lo svolgimento delle discese maschile e femminile. Avevamo già detto della vittoria di Ghedina in superg: l'ampezzano si è così consolato per la cancellazione della discesa, in cui era sicuramente favorito; in gigante il successo è andato a Patrick Thaler, davanti all'"incompiuto" Max Blardone, ancora una volta primo dopo la prima manche ma incapace di ripetersi nella seconda. Lo slalom ha invece premiato Thomas Bergamelli, che ha preceduto il giovane Edoardo Zardini. Tra le donne successo della Moelgg in gigante e della Ceccarelli in superg, mentre il titolo dello slalom è andato ex-aequo alla Morandini e alla Karbon. (continua)

[ 22/02/2002 ] - Fantasci, che equilibrio!
Nel gigante maschile è un altro team Danko a cogliere il successo: dopo l'oro di Danko3 nel superg, nel gigante a trionfare è stato il team Danko2, che ha preceduto di poche lunghezze l'ottimo LuisBonuel e di venti punti esatti il team Fra&Raf. Manco a dirlo, nessuno dei tre team medagliati nel gigante avevano finora ottenuto dei risultati sul podio, e quindi - quando manca una sola gara alla conclusione delle FantaOlimpiadi - ci troviamo con 13 diverse squadre medagliate. Tra le medaglie d'oro la squadra che ha accumulato più punti è ancora SnowKing, ma la Danko2 e Danko3 sono appena a qualche punto, e potrebbero soffiarle il primato proprio sul filo di lana; come pure potrebbe fare la squadra con il maggior numero di punti in assoluto, il team Marco, che è però a secco di medaglie. Domani, con lo slalom conclusivo, il verdetto delle FantaOlimpiadi 2002. Difficile fare pronostici, ma se ne può parlare nel nuovo forum. (continua)

[ 11/02/2002 ] - FantaOlimpiadi, ecco le prime medaglie
L'attesa dei fantasciatori è finita: dopo una vigilia spesa freneticamente nella definizione della formazione ideale, è arrivato l'agognato momento della gara e il primo verdetto delle FantaOlimpiadi: la medaglia d'oro della discesa va al team Lothar. Il team manager, Andrea Prati, è raggiante: "Anche per me, come per i miei atleti, è il coronamento di una bellissima stagione: già nel Fantasci le mie squadre sono sempre state molto competitive in discesa, e quindi ho puntato su questa disciplina anche nelle FantaOlimpiadi; per ora ho avuto ragione, adesso spero nelle prossime gare...". Medaglia d'argento per il team JorgHolzmann: all'esordio nel Fantasci ha sfiorato il successo (cinque i punti di distacco da Lothar) grazie alle ottime prestazioni di Claude Cretier e Patrick Jaerbyn. Medaglia di bronzo per il team Vaighedovai, che può così consolarsi della gara opaca dell'atleta che lo ha battezzato. Le FantaOlimpiadi riprendono mercoledì con la combinata: spazio alle formazioni, quindi, e ai vostri commenti - se volete vedere pubblicate in questo spazio le vostre considerazioni sulle FantaOlimpiadi mandate una email a questo indirizzo (continua)

[ 13/12/2001 ] - Quanti infortuni!
Stagione terribile, quella appena iniziata, sul fronte infortuni. Terribile l'incidente che ha coinvolto il giovane elvetico Silvano Beltrametti e che purtroppo l'ha paralizzato dalla vita in giù. Ma brutte notizie, sebbene assai meno gravi, sono arrivate anche per Heinz Schilchegger, che ha concluso la sua stagione sui pendii della Val d'Isere durante il gigante. Nelle fasi di mercato vi ricordiamo che è possibile recuperare il 50% dell'ultimo prezzo assegnato agli sciatori infortunati (cioè il loro valore di rivendita) e quindi sostituirli con dei rinforzi: una piccola consolazione per attenuare la tristezza di un grave infortunio occorso a uno dei propri beneamati atleti... (continua)


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