Stratosferico Miller. E Rieder è ottimo quarto
(Soelden, Aut). Chi comincia bene è già a metà dell’opera. Se questo dato vale per Bode Miller, non sarà certo facile stare alle calcagna dell’americano, ieri grande trionfatore del gigante inaugurale. Sole splendente e –10 gradi: così il ghiacciaio del Rettenbach ospitava l’esordio stagionale del circo bianco, con una cornice di pubblico che già dal mattino presto aveva invaso le aree circostanti il traguardo. Soelden, vivace centro in cima alla Otztaler, già da venerdì straboccava di gente. Due facce per questo angolo di Tirolo: la notte divertimenti a go-go con ristoranti e disco-pub gremiti di giovani; la mattina le gare di Coppa del Mondo, oramai divenuto appuntamento classico dell’”opening” del circo bianco. Soelden fine ottobre, giorni in cui appassionati di sci di mezza europa, si ritrovano con trombe, vessilli e campanacci ad animare vuoi il centro del paese, vuoi lo ski-stadium. Nella “prima”, il grande protagonista è stato Miller: distacchi abissali inflitti a Covili e Chenal, che stanno a sottolineare il grande stato di forma in cui si trova l’”hippy delle nevi”. Certo, una gara può non significare nulla, ma il modo in cui ha sciato e vinto, i distacchi ai concorrenti e lo stato di forma di Eberharter e Maier (almeno in gigante), possono dire parecchio. Eccome: lo “scavezzacollo” del New Hampschire, col nuovo sponsor "Barilla" come Tomba sul caschetto, è uno spettacolo da vedere. Sugli sci è un mix tra potenza, precisione, estro: ti può attaccare una porta come in un manuale alla voce “come girare gli sci in gigante”, come ti può fare un passaggio completamente scomposto rischiando l’impossibile. Il risultato non cambia per Bode, il cronometro al traguardo gli da sempre ragione, grazie alla sua fluidità. Con Miller sul podio, una doppietta francese: 2° Frederic Covili, il campione di gigante di due stagioni fa, e 3° Joel Chenal da La Rosiere. Gli austriaci questa volta sono dietro, seppur lì sempre tra i primi della classe: Benny Raich finisce 5°, Heinz Schilchegger 6°, Hans Knauss 7°, Stephan Eberharter 8° e Andreas Schifferer 9°. Più indietro Herman “Herminator” Maier, 16°. Chi invece ha fatto una grande gara è l’azzurro Arnold Rieder: splendido 4° all’arrivo e miglior risultato della carriera. Addirittura aveva finito in terza piazza la prima manche, il ventottenne altoatesino di Maranza, che in estate a Saas Fee, si era sublussato una spalla “avvitandosi” su una porta mentre si stava allenando. Nella seconda sessione Rieder ha lasciato qualche centesimo di troppo sul quel lungo ripido situato nella parte centrale del tracciato, disegnato su una neve particolarmente dura. Arnold, che in conferenza stampa si è detto soddisfatto della sua gara, ora vuole ancora migliorarsi e puntare finalmente al podio, incominciando già dalla trasferta americana, contando anche sul fatto che predilige quel tipo di neve. Gli altri azzurri, piazzano anche un Peter Fill (supportato da un vivacissimo fan club giunto da Castelorotto) buon 17°. Il giovane polivalente ha sciato comunque bene e ha grandi margini di miglioramento. Massimiliano Blardone, atleta di punta della giovane banda di Severino Bottero, termina 15°. Peccato per Manfred Moellg, che all'esordio in un gigante di Coppa del Mondo, per poco non riesce a qualificarsi per la seconda manche. A punti anche Michael Gufler 23°. Infine, una brutta notizia per Alessandro Roberto: “ Branda” cade e si infortuna, rottura del tendine rotuleo, ne avrà per almeno due mesi. Infine, degni di nota, i risultati degli specialisti dello slalom Kalle Palander ed Ivica Kostelic: 11° il finlandese, 12° il croato.
(lunedì 27 ottobre 2003)
(lunedì 27 ottobre 2003)