A St.Moritz vince Tina Maze, Gut-show e Stuffer 8a
di Luca Perenzoni
Una vincitrice effettiva, la slovena Tina Maze che torna così sul primo gradino del podio dopo quasi 30 mesi dall'ultima vittoria e due vincitrici morali, la prorompente Lindsey Kildow e soprattutto la sempre più sorprendente baby ticinese Lara Gut. Sono tanti gli spunti di interesse della discesa di St. Moritz, disputata sotto una debole nevicata (venti i centimetri caduti nella notte sull'Engandina) e con condizioni di visibilità assolutamente variabili nel giro di manciate di minuti. In uno dei rari sprazzi iniziali di sole si è presentata al cancelletto Maria Holaus che ha saputo fruttare al meglio la luce favorevole per staccare il miglior tempo provvisorio: 1:44"72 il riferimento che sembrava sufficiente per permetterle di salire per la seconda volta sul gradino più alto del podio di Coppa del Mondo. Ma il film andato in scena nella lussuosa St. Moritz avrebbe riservato tanti, tantissimi altri colpi di scena. Il primo l'ha regalato la dominatrice Lindsey Kildow Vonn che vantava oltre un secondo di vantaggio ad una quarantina di secondi dalla fine, prima di incappare in una serie di vistosi errori (ancora non è chiaro come abbia fatto a rimanere in piedi in alcune circostanze) che l'hanno relegata in quinta piazza insieme alla sempre più costante Lizi Goergl e ad un soffio dalla possente canadese Emily Brydon, la più volitiva delle allieve di Platter che, pur litigando con ogni tipo di curva, riesce a confermarsi maestra nella ricerca della velocità. Ma non è finita, manca ancora il fenomeno Lara Gut, partita con il 32. In quel momento il cielo è decisamente più azzurro, la pista, soprattutto nella parte alta, si è velocizzata, ma la sedicenne ticinese (solo ad aprile compirà 17 anni) scia davvero alla grandissima, presentandosi con un congruo vantaggio a poche centinaia di metri dalla conclusione. Manca solo l'ultimo salto, dopo il cui atterraggio il giovane fenomeno italosvizzero (la madre è bresciana) spigola con lo sci destro, rotolando per il rimanente tratto di pista. Il risultato? Secondo posto provvisorio, per un solo centesimo. E adesso fermatela. Questa ragazzina dal sorriso contagioso che rispecchia tutta la sua giovinezza è un fenomeno vero e la gara di oggi vale forse più del poker di Coppa Europa del mese scorso a Caspoggio. Una volta che la sua carambola si è conclusa nel parterre sorrideva per essere ancora intera. Poi ha capito cosa aveva fatto ed è letteralmente scoppiata, scatenando la sua freschezza da teen ager, da adolescente che si candida a fenomeno dell'oggi e soprattutto del domani.
Il sole ora è pieno. Johanna Schnarf è sfortunata: viaggia su tempi da primissime ma viene fermata a tre quarti di tracciato per la caduta della canadese Yurkiw che la precedeva. Risale, riparte ma non chiude la prova. Ci riesce invece Verena Stuffer che firma un inatteso sesto tempo, poi diventato ottavo, inutile dire che è il miglior risultato della carriera dell'altoatesina. Sorprese finite? No, c'è ancora tempo per seguire l'avvenente Maze che si riscopre discesista e trova le condizioni ideali per staccare il miglior tempo, con margine di 34 centesimi sulla Holaus: sesta vittoria in carriera, la prima in discesa dopo cinque successi in gigante; vittoria fortunata, speriamo che contribuisca a ridonarle il sorriso. La graduatoria risente dei molti inserimenti per le condizioni migliorate nel finale: una situazione simile avrebbe forse consentito ad un'ottima Nadia Fanchini di andare oltre ad un inatteso 19imo posto, ma per la camuna va benissimo così: se fosse riuscita ad allenarsi, sarebbe al passo con le migliori, garantito. Poco dietro (21ima) la sorella Elena, seguita da Wendy Siorpaes con Daniela Ceccarelli 24ima e di certo non favorita dal pettorale numero uno. Il finale è una lotteria: chi riesce ad arrivare in fondo stacca grandi tempi, ma la maggior parte delle ragazze è tradita dalla superiore velocità.
(sabato 2 febbraio 2008)
Il sole ora è pieno. Johanna Schnarf è sfortunata: viaggia su tempi da primissime ma viene fermata a tre quarti di tracciato per la caduta della canadese Yurkiw che la precedeva. Risale, riparte ma non chiude la prova. Ci riesce invece Verena Stuffer che firma un inatteso sesto tempo, poi diventato ottavo, inutile dire che è il miglior risultato della carriera dell'altoatesina. Sorprese finite? No, c'è ancora tempo per seguire l'avvenente Maze che si riscopre discesista e trova le condizioni ideali per staccare il miglior tempo, con margine di 34 centesimi sulla Holaus: sesta vittoria in carriera, la prima in discesa dopo cinque successi in gigante; vittoria fortunata, speriamo che contribuisca a ridonarle il sorriso. La graduatoria risente dei molti inserimenti per le condizioni migliorate nel finale: una situazione simile avrebbe forse consentito ad un'ottima Nadia Fanchini di andare oltre ad un inatteso 19imo posto, ma per la camuna va benissimo così: se fosse riuscita ad allenarsi, sarebbe al passo con le migliori, garantito. Poco dietro (21ima) la sorella Elena, seguita da Wendy Siorpaes con Daniela Ceccarelli 24ima e di certo non favorita dal pettorale numero uno. Il finale è una lotteria: chi riesce ad arrivare in fondo stacca grandi tempi, ma la maggior parte delle ragazze è tradita dalla superiore velocità.
(sabato 2 febbraio 2008)