Il ballo delle debuttanti: Fede, Ieie, Giuli
di Luca Perenzoni
Candiago G.
A margine, ma nemmeno troppo, del tripudio tricolore di Lienz c'è stato spazio per il debutto nel Circo Bianco di tre giovani talenti del Belpaese, Federica Brignone in gigante e le inseparabili Irene Curtoni e Giulia Candiago in slalom.Nonostante i soli 17 anni, della Brignone si è già fatto un gran parlare. Per i buoni (ottimi) risultati conseguiti a livello giovanile ma anche per via dell'illustre madre, Maria Rosa Quario, slalomista azzurra che a cavallo tra gli anni 70 e 80 seppe salire per quattro volte sul gradino più alto del podio. Un'etichetta, quella della figlia d'arte, che accompagnerà la giovane Federica ancora per molti anni, col rischio che possa pesare molto su una piccola atleta in fase di evoluzione se... non avesse il carattere di Federica. E' ancora teen-ager, ma è tosta. Sa quel che vuole e dove vuole arrivare: "Voglio fare tutto", nonostante questi mesi siano piuttosto delicati: "In autunno mi sono infortunata e sono stata ferma per qualche settimana, quindi ho potuto disputare solo poche gare anche perchè fino al 21 gennaio sarò impegnata con le ultime settimane del corso per entrare nell'Arma dei Carabinieri. Tre settimane e farò il giuramento, poi potrò tornare sulla neve a tempo pieno, finalmente." Intanto a Lienz la piccola Brignone ha assaporato l'atmosfera del grande sci, ha conosciuto l'ambiente e pare proprio che ci sia trovata davvero bene, come dimostra la scaltrezza in cui si muoveva nel parterre d'arrivo in entrambe le giornate...
E come lei anche le due slalomiste. Che coppia, Irene e Giulia. Anzi, Ieie e Giuli. Personalità forti, amicizia vera. Tra balletti improvvisati, urla d'incitamento per le compagne, esultanza le due ragazze del Gruppo Coppa Europa hanno vivacizzato l'atmosfera dell'angolo azzurro nel corso della seconda manche, fino a ritrovarsi a cantare, mano nella mano, l'Inno di Mameli. Si sono godute appieno il fine settimana di trionfo, ma se lo sono meritate, perchè anche in pista hanno fatto vedere di che pasta sono fatte. La Curtoni soprattutto è andata davvero vicina a trovare la qualificazione già al primo tentativo: stava viaggiando su tempi da top 20 quando si è disunita sul muro finale. Ha provato a gettarsi nella porta successiva, ma senza fortuna. In zona arrivo era piuttosto nera, non si accontentava di esserci, voleva approfittare dell'opportunità per lasciare un segno. Le parole di consolazione delle compagne le hanno fatto ritrovare il sorriso e l'entusiasmo per seguire la prova della Candiago, raggiunta nell'Osttirol da un folto gruppetto di rumorosi tifosi veneti. Anche la trevigiana si è ben disimpegnata anche se ha tirato un po' troppo il freno nella parte conclusiva, meritando comunque il 38imo posto finale. Niente male, per essere la prima volta: "Ma uffa! Stavo andando bene, vero? In fondo ero un po' cotta, ma sopra mi sentivo bene...peccato, ce la potevo fare. Ehi, ma sono in Coppa del Mondo!"
Tempo fa si erano dette che avrebbero debuttanto insieme, Ieie e Giuli, e così è stato. In questa prima parte di stagione, loro due sono state le artefici delle vittorie azzurre in Coppa Europa e si sono così meritate la partecipazione alla festa di Lienz. Da gennaio ricomincerà anche il circuito continentale, l'augurio maggiore è che continuino ad essere così: frizzanti, spensierate, allegre, originali. Ma anche forti, attente e convinte delle proprie possibilità: la strada è lunga; è vero che ben comincia è a metà dell'opera, ma anche che chi la dura la vince. Buon anno, dolci debuttanti azzurre.
(domenica 30 dicembre 2007)