Much Mair: "Perchè non corriamo sempre a Lienz?"
di Luca Perenzoni
All'arrivo di Chiara Costazza, la diga cede. L'urlo della fassana soffoca l'esultare degli austriaci che già credevano alla vittoria della Hosp e da il via all'invasione dei tre furetti azzurri che rispondono al nome di Giulia Candiago, Irene Curtoni e Federica Brignone che incuranti dell'etichetta si fiondano nel parterre per abbracciare Chiara. E' il primo atto della festa azzurra che prosegue tra risa e abbracci fino alle ultime note dell'Inno di Mameli, intonato ad unica voce dal popolo azzurro che ha conquistato Lienz. Ci sono proprio tutti: le atlete, i tecnici Costazza e Thoma, il preparatore Stefano Fumagalli, gli skimen, persino Giorgio D'Urbano che ha approfittato della pausa del campionato per ripresentarsi nel Circo Bianco. E ovviamente c'è Much Mair che per tenere fede al suo ruolo apre con una battuta, rivolta anche e soprattutto al presidente della federazione austriaca, Peter Schroecksnadel: "Presidente, allora che si fa, si corre sempre a Lienz?" Non attende risposta, il Much, anzi...gli passa al telefono il presidente Morzenti che gongola per la doppietta azzurra e gira il coltello nella piaga austriaca. Poi doverosa foto di gruppo e spazio a qualche considerazione. "Due giornate perfette - dice Much - Denise è di un altro pianeta, quando sta bene può fare quello che vuole e ieri lo ha dimostrato. Chiara invece ha fatto vedere di essere una vincente: non era semplice riuscire a dominare la pressione di avere la Hosp da battere, di fronte al suo pubblico. L'esperienza di Reiteralm l'ha aiutata e credo che a Lienz abbia completato il processo di maturazione. La gioia del podio e della vittoria non si dimentica facilmente, ed ora sarà dura toglierla dalle prime posizioni."
Interviste, abbracci, foto, pacche sulla schiena: i minuti che seguono il trionfo sono un turbillame di emozioni. Chiara Costazza ride, canta, alza le braccia, non sta proprio nella pelle. "Lo sai che me l'aspettavo - dice - sapevo di poter tornare presto sul podio, anche se non credevo di poterlo fare così, con il miglior tempo in entrambe le manche davanti alla Hosp. In questi mesi sono cresciuta moltissimo soprattutto dal punto di vista mentale: mi sento più fluida, più libera e questo mi permette di mantenere una maggiore centralità in pista. La seconda di oggi era perfetta: ghiacciata come piace a me, angolata, da attaccare; nell'intervallo ho chiesto a Denise come fare a sopportare la tensione e lei è stata utilissima, mi ha detto di viverla bene, di pensare a divertirmi e che se ero in testa voleva dire che ero la più forte. Denise è una grande, è una vera leader: sa infonderci tranquillità e con i suoi successi ci trascina tutte quante; è un grande gruppo, anche per merito di Much che ha sempre la parola giusta, in ogni momento."
Per assaporare il gusto del successo la fassana ha scelto la porta principale, quello del trionfo da sottolineare a tratto continuo. Martedì sera a Pozza di Fassa è già stata annunciata festa grande, per celebrare l'impresa della Chicca, la ventitreenne poliziotta con la passione delle camminate sui suoi monti, con un diploma all'istituto d'arte Soraperra di Vigo retaggio del suo amore per la pittura. Una famiglia dedita allo sci, quella dei Costazza: Ettore e Maria Grazia ora si coccoleranno la loro campionessa, il fratello Paolo magari le dedicherà una delle sue tante sculture in legno. In attesa di nuovi successi.
(sabato 29 dicembre 2007)
Interviste, abbracci, foto, pacche sulla schiena: i minuti che seguono il trionfo sono un turbillame di emozioni. Chiara Costazza ride, canta, alza le braccia, non sta proprio nella pelle. "Lo sai che me l'aspettavo - dice - sapevo di poter tornare presto sul podio, anche se non credevo di poterlo fare così, con il miglior tempo in entrambe le manche davanti alla Hosp. In questi mesi sono cresciuta moltissimo soprattutto dal punto di vista mentale: mi sento più fluida, più libera e questo mi permette di mantenere una maggiore centralità in pista. La seconda di oggi era perfetta: ghiacciata come piace a me, angolata, da attaccare; nell'intervallo ho chiesto a Denise come fare a sopportare la tensione e lei è stata utilissima, mi ha detto di viverla bene, di pensare a divertirmi e che se ero in testa voleva dire che ero la più forte. Denise è una grande, è una vera leader: sa infonderci tranquillità e con i suoi successi ci trascina tutte quante; è un grande gruppo, anche per merito di Much che ha sempre la parola giusta, in ogni momento."
Per assaporare il gusto del successo la fassana ha scelto la porta principale, quello del trionfo da sottolineare a tratto continuo. Martedì sera a Pozza di Fassa è già stata annunciata festa grande, per celebrare l'impresa della Chicca, la ventitreenne poliziotta con la passione delle camminate sui suoi monti, con un diploma all'istituto d'arte Soraperra di Vigo retaggio del suo amore per la pittura. Una famiglia dedita allo sci, quella dei Costazza: Ettore e Maria Grazia ora si coccoleranno la loro campionessa, il fratello Paolo magari le dedicherà una delle sue tante sculture in legno. In attesa di nuovi successi.
(sabato 29 dicembre 2007)