Un Canada dal Panorama sempre più azzurro
di Luca Perenzoni
Se i ragazzi stanno abbandonando il Canada per raggiungere il Colorado in vista delle prove di Beaver Creek, per alcune ragazze la trasferta nella terra dei Rangers continua, con il trasferimento da Panorama a Lake Luoise dove nel week-end entreranno finalmente in azione le velociste. Ma il fine settimana della British Columbia ha proposto notevoli spunti di interesse, anche e soprattutto in monocolor.
Azzurro dominante: Si potrebbe dire Karbon dominante, ma sarebbe ingeneroso nei confronti delle altre ragazze azzurre. Partire con il piede giusto in quel di Soelden ha senz'altro influito sul morale e sul rendimento della truppa di Stefano Costazza, ma una partenza così lanciata non può più essere addebitata al caso o a condizioni favorevoli. La doppietta di Denise ha dato un forte scossone, ma è tutta la squadra che va forte: Manuela Moelgg, Chiara Costazza, Nicole Gius ed anche le "altre": in gigante si sono visti interessanti stralci da parte di Camilla Alfieri, apparsa finalmente a suo agio in Coppa del Mondo, e Hilary Longhini. Ora la parola passa alle velociste ma non dimentichiamo le infortunate eccellenti: Lucia Recchia, Nadia Fanchini, Lucia Mazzotti e, parzialmente Karen Putzer. Insomma, il cielo è sempre più...azzurro.
Back to Back: Erano quattro anni che un'italiana non vinceva due gare consecutive nella stessa specialità. Prima di Denise Karbon era successo a Karen Putzer nel dicembre del suo favoloso 2002/03, vincitrice in gigante tra Val d'Isere e Semmering. Quell'anno la poliziotta della Val d'Ega terminò con 5 vittorie (3 gs, 2 sg), sfiorando la vittoria della coppetta di specialità (persa per un punto a vantaggio della Paerson): non resta che sperare che il tutto sia di buon auspicio per l'immediato futuro, in attesa che la stessa Putzer possa aggiungersi al party azzurro.
Chi la dura la vince: Ovvero il primo podio di Manu Moelgg tra le porte larghe. La marebbana l'ha avvicinato più volte, risultando in questi anni la gigantista più costante del gruppo nonostante i continui problemi alla schiena. Per salirci ha dovuto aspettare le nevi americane (come per la prima volta in slalom, ad Aspen) e l'essersi sbloccata potrà essere l'arma in più nei prossimi appuntamenti, a comincire da Lienz, a solo una cinquantina di chilometri da casa.
Monologo Schild: Nove su undici negli ultimi 12 mesi. Un ruolino di marcia impressionante per l'austriaca del salisburghese che continua a macinare record su record. La sua superiorità è quasi imbarazzante per le avversarie che non possono far altro che attendere una sua distrazione. Ma visto che ne capitano un paio in un anno, bisognerà sempre farsi trovare pronte all'appuntamento con la fortuna.
Giovani rampanti: Viktoria Rebensburg, Tessa Worley, Eva Maria Brem, Nina Loeseth: teen-ager rampanti che in poche gare sono riuscite a ritagliarsi una buona dose di popolarità nel circo rosa, pur essendo meno pubblicizzate di altri talenti in erba, Anna Fenninger su tutte. E pur non essendo di primissimo pelo, un plauso anche a Marina Nigg e Aita Camistral, slalomiste un po' più mature ma in netta ascesa mentre continuano a sorridere le azioni di Ana Jelusic, croata dall'ampio e spontaneo sorriso che rimbalza da un paletto all'altro con l'energia di un canguro e l'agilità di un felino. Anche lei poco più che ventenne. Futuro assicurato quindi.
Riecco Lizi: Qualche anno fa Lizi Goergl aveva stupito per potenza e adattabilità a diverse situazioni. Meno intrigante della Schild, meno predestinata della Hosp, la ragazza di Bruck am den Mur sapeva districarsi alla grande in tutte le discipline. Poi l'involuzione tecnica ma in questo autunno 2007 sembra essere tornata quella di prima, come la sua serenità. Tutto anche grazie ai nuovi sci.
(lunedì 26 novembre 2007)
Azzurro dominante: Si potrebbe dire Karbon dominante, ma sarebbe ingeneroso nei confronti delle altre ragazze azzurre. Partire con il piede giusto in quel di Soelden ha senz'altro influito sul morale e sul rendimento della truppa di Stefano Costazza, ma una partenza così lanciata non può più essere addebitata al caso o a condizioni favorevoli. La doppietta di Denise ha dato un forte scossone, ma è tutta la squadra che va forte: Manuela Moelgg, Chiara Costazza, Nicole Gius ed anche le "altre": in gigante si sono visti interessanti stralci da parte di Camilla Alfieri, apparsa finalmente a suo agio in Coppa del Mondo, e Hilary Longhini. Ora la parola passa alle velociste ma non dimentichiamo le infortunate eccellenti: Lucia Recchia, Nadia Fanchini, Lucia Mazzotti e, parzialmente Karen Putzer. Insomma, il cielo è sempre più...azzurro.
Back to Back: Erano quattro anni che un'italiana non vinceva due gare consecutive nella stessa specialità. Prima di Denise Karbon era successo a Karen Putzer nel dicembre del suo favoloso 2002/03, vincitrice in gigante tra Val d'Isere e Semmering. Quell'anno la poliziotta della Val d'Ega terminò con 5 vittorie (3 gs, 2 sg), sfiorando la vittoria della coppetta di specialità (persa per un punto a vantaggio della Paerson): non resta che sperare che il tutto sia di buon auspicio per l'immediato futuro, in attesa che la stessa Putzer possa aggiungersi al party azzurro.
Chi la dura la vince: Ovvero il primo podio di Manu Moelgg tra le porte larghe. La marebbana l'ha avvicinato più volte, risultando in questi anni la gigantista più costante del gruppo nonostante i continui problemi alla schiena. Per salirci ha dovuto aspettare le nevi americane (come per la prima volta in slalom, ad Aspen) e l'essersi sbloccata potrà essere l'arma in più nei prossimi appuntamenti, a comincire da Lienz, a solo una cinquantina di chilometri da casa.
Monologo Schild: Nove su undici negli ultimi 12 mesi. Un ruolino di marcia impressionante per l'austriaca del salisburghese che continua a macinare record su record. La sua superiorità è quasi imbarazzante per le avversarie che non possono far altro che attendere una sua distrazione. Ma visto che ne capitano un paio in un anno, bisognerà sempre farsi trovare pronte all'appuntamento con la fortuna.
Giovani rampanti: Viktoria Rebensburg, Tessa Worley, Eva Maria Brem, Nina Loeseth: teen-ager rampanti che in poche gare sono riuscite a ritagliarsi una buona dose di popolarità nel circo rosa, pur essendo meno pubblicizzate di altri talenti in erba, Anna Fenninger su tutte. E pur non essendo di primissimo pelo, un plauso anche a Marina Nigg e Aita Camistral, slalomiste un po' più mature ma in netta ascesa mentre continuano a sorridere le azioni di Ana Jelusic, croata dall'ampio e spontaneo sorriso che rimbalza da un paletto all'altro con l'energia di un canguro e l'agilità di un felino. Anche lei poco più che ventenne. Futuro assicurato quindi.
Riecco Lizi: Qualche anno fa Lizi Goergl aveva stupito per potenza e adattabilità a diverse situazioni. Meno intrigante della Schild, meno predestinata della Hosp, la ragazza di Bruck am den Mur sapeva districarsi alla grande in tutte le discipline. Poi l'involuzione tecnica ma in questo autunno 2007 sembra essere tornata quella di prima, come la sua serenità. Tutto anche grazie ai nuovi sci.
(lunedì 26 novembre 2007)