Gianchi, Fulmine della Val Cavallina, si ritira
di Gabriele Pezzaglia
Ora è ufficiale. Giancarlo”Gianchi” Bergamelli, il “fulmine della Val Cavallina” ha detto basta. Dopo una lunga carriera nei ranghi della squadra nazionale di sci alpino, l’orobico di Trescore Balneario ha chiuso. Fuori dalla squadra nazionale, niente anche gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Peccato, per un’atleta che a metà inverno si era presentato al cancelletto di partenza dello slalom di Kitz con sei punti Fis. Voleva provarci un altro anno Giancarlo, ma non è stato possibile. Ripercorriamo la carriera del Berga, trentadue primavere. Fratello di Sergio, Norman, e Thomas, l’ultimo della dinastia dei Bergamelli è entrato a quindici anni nel Comitato Alpi Centrali, la squadra regionale lombarda, dopo essere cresciuto nelle file dello Sci Club Selvino. A diciassette anni, ancora giovanissimo, l’ingresso nella squadra nazionale C, allenata da quel Claudio Ravetto che successivamente lo ha accompagnato negli anni del mitico gruppo “ squadra A slalom”. La prima gara di Coppa Europa in Norvegia a Geilo in slalom, novembre ’94. In pista i fratelli Sergio e Thomas, Giorgio Rocca e Matteo Nana, i compagni di squadra e amici di sempre. L’esordio in Coppa del Mondo nel novembre ’94 sulle nevi francesi di Tignes: in pista a fianco di Alberto Tomba, Pirmin Zurbriggen e Marc Girardelli,. Qualche giorno dopo la prima volta nei trenta negli Stati Uniti: 28° a Vail in gigante. 40 podi nelle Fis fra gigante e slalom: la prima vittoria in gigante a Cervinia nella stagione ’96-’97 (due secondi a Gianluca Grigoletto e due secondi e mezzo di distacco a Kalle Palander), l’ultima nel febbraio ’07 in slalom, la sua disciplina principe, a Piancavallo. Ai Campionati Italiani Assoluti, segnaliamo la vittoria del tricolore dello slalom a Chiesa Valmalenco nel 2004. In evidenza in World Cup dal 2001/2002, dove si mette in mostra in slalom con 13° posto a Wengen. Quindi l’anno successivo, nel 2002/2003: sempre a fianco di Giorgio Rocca, compagno in Comitato e in nazionale, fedele alleato a scopone e compagno di camera d’albergo. Era la squadra dell’elite dello slalom, unico team per quattro anni non ha subito i tradizionali cambiamenti che la Fisi anno dopo anno attua. Quella squadra era intoccabile: i risultati arrivavano copiosi e squadra che vince non si cambia, come dice il proverbio. Stagione 2002/2003: 7° Kranjska Gora, 14° Bormio, 15° Kitz, 7° Schladming, 9° Yong Pyong, 12° Lillehammer. Stagione 2003/2004: 4° Park City, 15° Wengen, 8° Schladming. Stagione 2004/2005: 6° Wengen, 11° Kranjska Gora, 14° Lenzerheide. L’anno delle Olimpiadi di Torino un infortunio al legamento crociato del ginocchio in una Fis all'Abetone, e quest’ultima stagione tre gare nella massima serie, l’ultima proprio sulla Planai di Schladming, con Wengen il pendio più idoneo alle sue caratteristiche. Ha partecipato ai Campionati del Mondo St.Moritz 2003 e Bormio 2005. Inoltre alle Olimpiadi di Salt Lake City 2002. Carattere all’apparenza schivo, ma sempre una gioioso, brillante, equilibrato. E poi davvero un grande interprete delle porte strette. Quasi tre anni nel primo gruppo di merito di slalom speciale in Coppa del Mondo dimostrano infatti che classe e grinta sono sempre state peculiarità di Cipo, altro soprannome del più piccolo dei Bergamelli. Una sciata tutta sua, particolare: non oltremodo scorrevole, ma attaccante di razza sui tratti ripidi, insidiosi, pane per i suoi denti il ghiaccio verde. Ci dispiacerà non leggerlo più nelle start list degli slalom di Coppa. Forse a Levi, nell’opening, non ce ne accorgeremo, sarà difficile ricordare subito che ha abbandonato l’agonismo, e andremo quindi a cercarlo fra i partenti, a scovare la sua posizione. Invece nulla. Il Fulmine della Val Cavallina ha detto basta. Con lui chiude bottega la dinastia dei Bergamelli. Noi intanto ti ringraziamo per le emozioni che ci hai regalato, aggrappato alle lamine sui muri gelati del Circo bianco.
(domenica 20 maggio 2007)
(domenica 20 maggio 2007)