La Kirchgasser a segno, illusione azzura:Putzer 5a
di Luca Perenzoni
Dopo la prima manche del gigante di Sierra Nevada sembrava di essere tornati ai fasti di undici anni fa. Correva l'anno 1996 e sulle nevi andaluse Compagnoni, Kostner, Tomba e Ghedina facevano incetta di medaglie, in una rassegna iridata che rimarrà nella storia dello sport italiano. Ebbene, stamattina su un pendio difficile e ghiacciato come piace alle nostre ragazze, la storia sembrava poter riproporre un nuovo trionfo azzurro. Interpreti diverse in tutto e per tutto, ma capaci di dominare una pista troppo simile per disegno e condizioni a quelle da loro spesso utilizzate negli allenamenti quotidiani; e così Denise Karbon, Nicole Gius e Karen Putzer prendevano possesso delle prime posizioni della classifica, intramezzate solo da Tanja Poutiainen, in testa a metà gara, e da Michaela Kirchgasser, terza. A completare l'esaltante mattinata azzurra ci avevano pensato poi Manuela Moelgg e Nadia Fanchini, rispettivamente nona ed undicesima. Insomma, sembrava di essere ritornati indietro di un mese, al gigante di Cortina che aveva riportato in auge le "piccole giganti" d'Italia. La seconda manche ha però placato gli ardenti spiriti delle ragazze azzurre: vuoi per il sole mediterraneo che ha allentato le morse del ghiaccio spagnolo, vuoi per un tracciato più veloce e meno angolato rispetto alla prima frazione, fatto sta che le urla di gioia e le ambizioni di podio si sono ridimensionate, complici anche le uscite premature di Nadia Fanchini, Nicole Gius e Denise Karbon. Soprattutto la fatina di Castelrotto sembrava poter puntare alla vittoria, nonostante qualche imprecisione nella parte alta della seconda manche: purtroppo un insolito errore ad una ventina di secondi dal termine della sua prova ha messo fine alla sua fatica, lasciando via libera alla giovane austriaca Michaela Kirchgasser, capace di scavalcare l'azzurra e la Poutiainen per afferrare la prima vittoria in carriera. Conferme invece sono arrivate da Karen Putzer e Manuela Moelgg: la poliziotta di Nova Levante ha ribadito (seppur con minor brillantezza) il quinto posto della mattinata mentre la finanziera di San Vigilio di Marebbe ha chiuso ottava, a conferma della grande costanza tra le porte larghe espressa per l'intera stagione, nonostante i persistenti problemi alla schiena. Ed il podio? Detto della meritata vittoria della ventiduenne di Filzmoos, va sottolineata la prepotente seconda manche di Nicole Hosp, capace di segnare il miglior tempo parziale recuperando sei posizioni dall'ottava piazza in cui aveva concluso la prima discesa. Ottanta punti che le permettono di avvicinare la testa della classifica generale e soprattutto di confermare la leadership di specialità nei confronti di Tanja Poutiainen, terza a precedere Anja Paerson. Quinta come detta Karen Putzer, a conferma che la debacle di Aare era più causa dell'indigesta neve svedese che ad un improvviso calo di forma dopo i successi ampezzani, mentre al sesto posto si affaccia Julia Mancuso davanti a Marlies Schild e alla stessa Moelgg.
A fine gara la delusione serpeggia per il podio mancato, ma allo stesso tempo si rafforza la convinzione di avere a disposizione una squadra forte come non mai tra le porte larghe, capace di garantire (a meno dei soliti infortuni) un futuro quanto meno roseo. Ora lo scenario spagnolo ospiterà lo slalom: domani mattina Chiara Costazza e compagne riprenderanno la scalata verso un podio che, per la fassana, non sembra affatto lontano.
(sabato 24 febbraio 2007)
A fine gara la delusione serpeggia per il podio mancato, ma allo stesso tempo si rafforza la convinzione di avere a disposizione una squadra forte come non mai tra le porte larghe, capace di garantire (a meno dei soliti infortuni) un futuro quanto meno roseo. Ora lo scenario spagnolo ospiterà lo slalom: domani mattina Chiara Costazza e compagne riprenderanno la scalata verso un podio che, per la fassana, non sembra affatto lontano.
(sabato 24 febbraio 2007)