L'Italia applaude il bronzo di Giorgio Rocca!
(St. Moritz, Sui). C’è la fatta Giorgio Rocca: conquista una medaglia ai Mondiali di St.Moritz e porta per la prima volta sul podio iridato l’Italia dei maschietti. Chissà quanti pensieri gli martellavano la testa, prima di buttarsi per quart’ultimo nella seconda prova. Tanti i motivi che potevano destargli preoccupazione. Nel 1999 ai Mondiali di Vail, fu maledettamente “medaglia di legno”; inoltre oggi, aveva sulle spalle il peso di una rassegna iridata non felicissima per la squadra azzurra, alla ricerca ancora di un podio; e poi quel pensiero angosciante di uscire, visto che slalom di combinata a parte, non aveva portato a termine gli ultimi due slalom di Coppa del Mondo. D’altronde, il solido livignasco, è tra i 4-5 slalomisti più forti in circolazione: tira sempre al massimo, e facendo costantemente linee al fulmicotone, si sa che il rischio di “infilare” in speciale è dietro l'angolo. Invece, riesce a portare a casa questa medaglia meritatissima. Certo, il metallo non è il più prezioso, ma la gioia per questo 3° posto è immensa ugualmente. All’arrivo della seconda manche, il ventisettenne azzurro, è dietro a Silvan Zurbriggen per soli tre centesimi. Un errore all’inizio del muro fa temere il peggio: il nostro Giorgione però, si rimette in carreggiata evitando di dergaliare, continuando ad attaccare quella selva di pali piantati sui muri finali della Corviglia. Devono scendere ancora Pranger, Raich e Kostelic: per fare almeno un bronzo, due concorrenti gli devono stare dietro. Così sarà: Manfred Pranger finisce alle spalle della coppia al comando (l’austriaco terminerà 5°), ed il connazionale Bennj Raich, nonostante attacchi nel finale come un forsennato cercando di abbattere i pali come un pugile, si fermerà al 4° posto. Per Rocca è bronzo: prima medaglia in carriera fra Mondiali ed Olimpiadi. L’ultimo a scendere, il croato Ivica Kostelic, scia amministrando il secondo di vantaggio su Zurbriggen che ha ancora all’intermedio e vince la medaglia d’oro: impeccabile. La premiata ditta di famiglia con oggi, consegna alla Croazia tre ori.
Bode Miller questa volta, non riesce a conquistare la quarta medaglia: finirà 6°, dando comunque spettacolo per la sua sciata sempre funambolica e particolare. Impressiona per la rara “indipendenza di gambe”, l’ “hippy delle nevi”; spesso sembra essere fuori dalla linea più efficace e con il busto arretrato, ma la sua leggerezza e la ingente capacità di “far correre” lo sci gli consentono queste sbavature. Il finlandese Kalle Palander, vincitore degli ultimi due speciali di coppa, si impianta prima dell’intermedio nella seconda manche: non esce, ma perde terreno e conclude in 7° posizione. Gli altri Italiani oggi non brillano: il giovane altoatesino Hannes Paul Schmid e la promessa della polivalenza azzurra Peter Fill, non portano a termine la prima manche. Giancarlo Bergamelli, il simpatico “fulmine di Trescore”, si “impiglia” in un palo nella prima manche e finisce lontano dai primi, relegato in 35° posizione. Nota simpatica, i più di 100 atleti scesi, e facenti parti delle più svariate nazioni. Per simpatia prendiamo il senegalese Lamine Gueye: durante le sue discese lo speaker e i tifoso lo hanno incitato come un big. Il simpaticissimo africano, è stato insieme a Ghedina, Blardone e la Kostner, promotore di una campagna contro il razzismo. Cala il sipario sui Mondiali di St. Moritz. Dopo l’appuntamento dell’Engadina, i prossimi Campionati Mondiali saranno a Bormio, a casa nostra. Grande appuntamento per i nostri ragazzi e per l’Italia, che comunque oggi può giore del bronzo conquistato da Giorgione Rocca.
(domenica 16 febbraio 2003)
(domenica 16 febbraio 2003)