Anja la cannibale, secondo oro per la Paerson
di Luca Perenzoni
E' tornata la cannibale. Se è vero che tre indizi fanno una prova, la vittoria in super-g, il test cronometrato di ieri e la combinata di oggi sono più che sufficienti per dire che la svedesona di Tarnaby è tornata il caterpillar delle ultime stagioni. Ha rallentato in questi mesi, ha faticato per trovare la brillantezza fisica e mentale dopo l'operazione primaverile ed adesso che è tornata in palla vuole recuperare il terreno perso, riprendendo dove aveva lasciato. Oggi in pista non c'è stato niente da fare. La ventiseienne nata ad Umea ha scavato un solco rispetto alle avversarie in discesa (poco meno di un secondo di distacco per le americane Lindsey Kildow e Julia Mancuso, quasi due per Marlies Schild e Sarka Zahrobska) quasi a voler mettere in chiaro la questione: "Per l'oro oggi, come martedì, dovete fare i conti con me" e così l'unica a non dover far di conto è stata proprio la Paerson che non ha necessitato nemmeno di spingere più del dovuto nella successiva manche di slalom per precedere la concorrenza. Mentre dietro di lei è stata battaglia vera. Il primo timido affondo è arrivato da una Zettel ancora debilitata dall'infezione che l'ha colpita nella seconda metà di gennaio, ma la stoccata autentica è giunta poco dopo. Un poderoso uno-due firmato da Sarka Zahrobska e Marlies Schild (che non ha comunque spinto a tutta, controllando soprattutto nel tratto finale), con l'austriaca capace di prendere saldamente la testa per seguire poi gli sviluppi di una gara piuttosto divertente. Janyk, Gisim e Jacquemod possono poco contro la ragazza di Saafelden, qualcosina in più fa una Maria Riesch apparsa più a suo agio tra i paletti rispetto a qualche settimana fa. Ma l'attesa è per Nicole Hosp che però finisce col pasticciare poco prima di metà gara, sprecando così l'opportunità di mettersi al collo una medaglia iridata. Dopo la passerella di Nike Bent (da tenere d'occhio per la gara di domenica) tocca alle prime: Julia Mancuso attacca a tutta, sbaglia, recupera e per 4 centesimi riesce a precedere l'austriaca garantendosi così un altro posto sul podio mondiale dopo i fasti di Santa Caterina. Il bronzo dell'americana si trasforma ben presto in argento, quando la compagna-rivale Lindsey Kildow finisce col rovinare un'eccellente prova a poche porte dal traguardo. Non resta che la Paerson: forte dei 95 centesimi di vantaggio la svedese non rischia più di tanto: tiene il ritmo dell'americana per tagliare il traguardo in totale sicurezza e dare il via ai nuovi festeggiamenti. Due anni fa in Valtellina lei e la Kostelic si spartirono i 5 titoli; ora che la croata è in ferie il rischio di assistere ad un monologo è davvero elevato e le potenziali avversarie sono da contarsi sulle dita di una mano. Una di queste, la Schild (per lo slalom) oggi ha dimostrato anche senza strafare di essere ancora un gradino sopra le altre (ma brillantissime anche Zahrobska e Zuzulova); domenica solo la Goetschl sembra poter fare qualcosa contro lo strapotere della Paerson. Resterebbe il gigante, con Mancuso e le azzurre a lottare contro la corazzata svedese. A proposito di azzurre. Oggi come previsto non è stato giorno di festa: Dada Merighetti 15ima raccolgie un risultato onorevole, precedendo di poco Johanna Schnarf. La bresciana potrà rifarsi domenica in discesa, su una pista che sta iniziando a conoscere, cosa che invece non capiterà all'altoatesina che dovrà rinunciare alla sua terza gara della rassegna nonostante piazzamenti davvero pregevoli. Poca gloria oggi anche per le sorelle Fanchini, attardate già dalla discesa: domenica sarà un altro giorno anche per loro.
Oro alla Paerson, argento alla Mancuso e bronzo alla Schild: un podio prestigioso di ragazze completamente diverse ma ricche di classe. Ma la prima, della classe, è sempre la Paerson.
(venerdì 9 febbraio 2007)
Oro alla Paerson, argento alla Mancuso e bronzo alla Schild: un podio prestigioso di ragazze completamente diverse ma ricche di classe. Ma la prima, della classe, è sempre la Paerson.
(venerdì 9 febbraio 2007)