Goetschl-Kildow-Mancuso: sarà gioco a tre?
di Luca Perenzoni
Dopo la falsa partenza di oggi, domani si dovrebbe iniziare sul serio, con una delle prove che, alla vigilia, sembra poter nascondere la giusta dose di fascino. Stando a quanto visto in questi primi super-g stagionali, il discorso vittoria (e forse anche il discorso podio) non dovrebbe staccarsi più di tanto dal trinomio Renate Goetschl, Lindsey Kildow e Julia Mancuso. Tre prime donne dal carattere completamente diverso ma capaci di interpretare alla perfezione il ruolo di protagoniste. C'è la spensieratezza e l'esuberanza della giovane californiana, la serietà della ragazza del Minnesota trapiantatasi a Vail e l'esperienza della regina della velocità, la Speed Queen che oltre alle 43 vittorie in coppa del Mondo può vantare anche due titoli iridati, in discesa e combinata. Manca quello di super-g, e visto che l'appetito vien mangiando, la bionda trentaduenne del salisburghese vorrà sicuramente colmare la lacuna con un trionfo che sarebbe senza dubbio annunciato. Ma le due giovincelle a stelle e strisce non saranno di certo disposte a cedere il passo alla veterana Goetschl, anzi...
Ed oltre a questo terribile ed eterogeneo terzetto ci sarà da tenere d'occhio la padrona di casa, Anja Paerson. Si è nascosta nelle ultime due settimane, la svedesona di Tarnaby. Si è nascosta per ritrovare se stessa, si è nascosta per ritrovare le sensazioni smarrite ed il giusto feeling con i suoi materiali. la Paerson ha rimpianto in questi giorni la scelta di tornare subito alle gare, senza aspettare il piendo recupero dopo l'intervento dei mesi scorsi. Ha faticato a trovare il ritmo che gli era consono ma ora, stando alle sue dichiarazioni, sembra pronta a riprendere il cammino interrotto nello scorso marzo. L'essersi un po' defilata, aver lasciato la scena alle altre potrebbe averle infuso una determinazione ancora maggiore di quella che un mondiale in casa può infondere a qualunque atleta. Ha ancora fame di successi la ventiquattrenne svedese e domani, nella prima dei "suoi" mondiali potrebbe tornare grande, proprio davanti al suo pubblico.
E poi ci sono tutte le outsider, le cacciatrici di giornata: le altre austriache, con Nicole Hosp e Christine Sponring su tutte (ma attenzione al canto del cigno dell'eterna Meissnitzer), ci saranno le spregiudicate canadesi allevate e cresciute con cura da un maestro come Heinz Peter Platter, ci sarà Ingrid Jacquemod e pure l'imprevedibile coppia azzurra Nadia Fanchini e Lucia Recchia. La brunicense si preseterà al cancelletto con l'argento di Santa Caterina al collo: un'eredità pesante che non ha trovato conferme nei mesi successivi ma l'area mondiale potrebbe farle ritrovare le sensazioni del passato che i ripetuti problemi alla schiena hanno allontanato per molti mesi dalla mente della finanziera ventiseienne. Sarà invece sul limite del rischio la gara di Nadia Fanchini: il rischio amato dalla bresciana che ha fatto dell'attaccare sempre e comunque il suo marchio di fabbrica. Attaccherà anche domani, Nadia, sperando che la buona sorte sia con lei, la assista per permetterle di superare, al pari della stessa Recchia, qualche sfortuna di troppo. In condizioni normali le due ragazze potrebbero puntare ad un posto tra le prime dieci. Ma non in un mondiale, una gara aperta a tante sorprese e conferme: la voglia di stupire è troppo forte e se ben governata, domani potrebbero esserci ampi sorrisi in casa azzurra. A completare il quartetto, l'altra Fanchini, Elena, e la giovane Johanna Schnarf. Partenza alle 12.30, sperando sia la volta buona.
(sabato 3 febbraio 2007)
Ed oltre a questo terribile ed eterogeneo terzetto ci sarà da tenere d'occhio la padrona di casa, Anja Paerson. Si è nascosta nelle ultime due settimane, la svedesona di Tarnaby. Si è nascosta per ritrovare se stessa, si è nascosta per ritrovare le sensazioni smarrite ed il giusto feeling con i suoi materiali. la Paerson ha rimpianto in questi giorni la scelta di tornare subito alle gare, senza aspettare il piendo recupero dopo l'intervento dei mesi scorsi. Ha faticato a trovare il ritmo che gli era consono ma ora, stando alle sue dichiarazioni, sembra pronta a riprendere il cammino interrotto nello scorso marzo. L'essersi un po' defilata, aver lasciato la scena alle altre potrebbe averle infuso una determinazione ancora maggiore di quella che un mondiale in casa può infondere a qualunque atleta. Ha ancora fame di successi la ventiquattrenne svedese e domani, nella prima dei "suoi" mondiali potrebbe tornare grande, proprio davanti al suo pubblico.
E poi ci sono tutte le outsider, le cacciatrici di giornata: le altre austriache, con Nicole Hosp e Christine Sponring su tutte (ma attenzione al canto del cigno dell'eterna Meissnitzer), ci saranno le spregiudicate canadesi allevate e cresciute con cura da un maestro come Heinz Peter Platter, ci sarà Ingrid Jacquemod e pure l'imprevedibile coppia azzurra Nadia Fanchini e Lucia Recchia. La brunicense si preseterà al cancelletto con l'argento di Santa Caterina al collo: un'eredità pesante che non ha trovato conferme nei mesi successivi ma l'area mondiale potrebbe farle ritrovare le sensazioni del passato che i ripetuti problemi alla schiena hanno allontanato per molti mesi dalla mente della finanziera ventiseienne. Sarà invece sul limite del rischio la gara di Nadia Fanchini: il rischio amato dalla bresciana che ha fatto dell'attaccare sempre e comunque il suo marchio di fabbrica. Attaccherà anche domani, Nadia, sperando che la buona sorte sia con lei, la assista per permetterle di superare, al pari della stessa Recchia, qualche sfortuna di troppo. In condizioni normali le due ragazze potrebbero puntare ad un posto tra le prime dieci. Ma non in un mondiale, una gara aperta a tante sorprese e conferme: la voglia di stupire è troppo forte e se ben governata, domani potrebbero esserci ampi sorrisi in casa azzurra. A completare il quartetto, l'altra Fanchini, Elena, e la giovane Johanna Schnarf. Partenza alle 12.30, sperando sia la volta buona.
(sabato 3 febbraio 2007)