La stella della Putzer torna a brillare a Cortina
di Luca Perenzoni
Nuvole basse sull'Olimpia delle Tofane. Ma sopra le nubi il cielo è azzurrro, azzurro vivo come il colore delle tute delle ragazze italiane che a Cortina riportano il gigante nazionale in vetta al mondo, ritrovando d'un tratto la regina del movimento, Karen Putzer. La ventottenne di Nova Levante è riuscita infatti a rivivere una di quelle giornate che l'avevano proiettata, quasi 4 anni fa, nell'Olimpo e nella storia dello sci. Poi gli ormai arcinoti problemi fisici, un'anca che non voleva saperne di lasciarla lavorare e che ne ha limitato il rendimento fino ad insidiarle nella testa il tarlo del ritiro. Ma Karen è di pasta dura, la testardaggine che spesso le ha portato anche dure critiche l'ha condotta oltre Oceano, a New York, per sottoposri ad un'operazione provata (in maniera similare) poche settimane prima anche da Julia Mancuso. La successiva riabilitazione, il dover ricominciare a sudare nella speranza di poter recuperare il terreno perso le hanno fatto compagnia durante l'intera estate, conclusa con le prime uscite sugli sci a poche settimane dall'inizio della stagione.
Nel mezzo anche un cambio di materiali, il passaggio sotto l'insegna di Head quasi a voler tagliare definitivamente i ponti con un passato dal duplice volto. Ma a Cortina il passato è tornato. Il passato più bello di Karen, quello fatto di vittorie e successi, di sorrisi e premiazioni. In pochi potevano aspettarsi una giornata simile, neppure lei che già al traguardo della prima manche quasi non credeva al tabellone che la issava in vetta alla classifica, in attesa di una seconda manche di conferme che sono arrivate puntualissime poco dopo mezzogiorno, in una discesa che ha visto la fatina del Lago di Carezza stabilire nuovamente il miglior tempo di frazione, togliendo così a Julia Mancuso la gioia della seconda vittoria all'ombra delle Dolomiti. Proprio la ventunenne di Squaw Valley è stato l'unico tocco di colore diverso dall'azzurro sul podio cortinese. Perchè a salire sul terzo gradino è stata Denise Karbon, quinta a metà gara e capace di rimontare due posizioni ai danni di Ottosson e Poutiainen nella discesa finale.
Karen e Denise hanno sciato alla grande entrambe le manche, seguendo alla perfezione le intenzioni maturate durante una ricognizione che ha potuto contare anche sui suggerimenti e l'esperienza di Max Blardone, pronto a dare qualche "dritta" a tutte le ragazze al termine della discesa di visione del tracciato per poi, concluso il ruolo di apripista, appostarsi in zona arrivo per sostenere le compagne di squadra che dipingevano a tratto dolce, dolcissimo, l'azzurrissima giornata ampezzana.
Perchè il trionfo non è finito qui: a chiudere le prime dieci posizioni sono ancora i colori azzurri, con la sempre più ritrovata Nicole Gius nona a precedere Manuela Mölgg, debilitata da un fastidioso mal di schiena ma comunque brava a stringere i denti e riconfermarsi tra le prime 10. Quattro azzurre nelle dieci, il quartetto di gigante per il mondiale si dimostra in grande condizione, tanto da riportare i riflettori della Coppa del Mondo sul team tricolore che può gioire anche per l'ottimo 19imo posto della quasi debuttante Hilary Longhini. Ora ci sarà il tempo per preparare l'appuntamento iridato, ma oggi è giorno di festa: il tricolore sventola sul podio, in tribuna risuona l'Inno di Mameli seguito dal Po-po-popopopo che ormai accompagna tutti i trionfi azzurri.
Bentornata Karen, brave ragazze azzurre!
(domenica 21 gennaio 2007)
Nel mezzo anche un cambio di materiali, il passaggio sotto l'insegna di Head quasi a voler tagliare definitivamente i ponti con un passato dal duplice volto. Ma a Cortina il passato è tornato. Il passato più bello di Karen, quello fatto di vittorie e successi, di sorrisi e premiazioni. In pochi potevano aspettarsi una giornata simile, neppure lei che già al traguardo della prima manche quasi non credeva al tabellone che la issava in vetta alla classifica, in attesa di una seconda manche di conferme che sono arrivate puntualissime poco dopo mezzogiorno, in una discesa che ha visto la fatina del Lago di Carezza stabilire nuovamente il miglior tempo di frazione, togliendo così a Julia Mancuso la gioia della seconda vittoria all'ombra delle Dolomiti. Proprio la ventunenne di Squaw Valley è stato l'unico tocco di colore diverso dall'azzurro sul podio cortinese. Perchè a salire sul terzo gradino è stata Denise Karbon, quinta a metà gara e capace di rimontare due posizioni ai danni di Ottosson e Poutiainen nella discesa finale.
Karen e Denise hanno sciato alla grande entrambe le manche, seguendo alla perfezione le intenzioni maturate durante una ricognizione che ha potuto contare anche sui suggerimenti e l'esperienza di Max Blardone, pronto a dare qualche "dritta" a tutte le ragazze al termine della discesa di visione del tracciato per poi, concluso il ruolo di apripista, appostarsi in zona arrivo per sostenere le compagne di squadra che dipingevano a tratto dolce, dolcissimo, l'azzurrissima giornata ampezzana.
Perchè il trionfo non è finito qui: a chiudere le prime dieci posizioni sono ancora i colori azzurri, con la sempre più ritrovata Nicole Gius nona a precedere Manuela Mölgg, debilitata da un fastidioso mal di schiena ma comunque brava a stringere i denti e riconfermarsi tra le prime 10. Quattro azzurre nelle dieci, il quartetto di gigante per il mondiale si dimostra in grande condizione, tanto da riportare i riflettori della Coppa del Mondo sul team tricolore che può gioire anche per l'ottimo 19imo posto della quasi debuttante Hilary Longhini. Ora ci sarà il tempo per preparare l'appuntamento iridato, ma oggi è giorno di festa: il tricolore sventola sul podio, in tribuna risuona l'Inno di Mameli seguito dal Po-po-popopopo che ormai accompagna tutti i trionfi azzurri.
Bentornata Karen, brave ragazze azzurre!
(domenica 21 gennaio 2007)