Il decimo sigillo di Renate Götschl; Merighetti 4a
di Luca Perenzoni
La storia si ripete. Renate Götschl ama Cortina, ama l'Olimpia delle Tofane ed ad ogni occasione non manca di ricordare e ribadire l'incredibile feeling che la lega alla pista che ha ospitato le olimpiadi del 1956. Oggi, su una neve per nulla semplice, rovinata dal gran caldo e dai tanti passaggi che l'avevano preceduta, è riuscita nell'impresa di respingere l'attacco della ventunenne di Squaw Valley Julia Mancuso che, dopo il successo di ieri, non ha nascosto di gradire a sua volta in maniera davvero significativa il clima e l'atmosfera ampezzana. Ma per la giovane americana non è ancora giunto il tempo di sfilare corona e scettro dalla testa della "Speed-Queen", per nulla affaticata dalle tentadue primavere nè dai 42 successi in Coppa del Mondo, dieci dei quali, equamente distribuiti tra discesa e super-g, giunti proprio all'ombra delle dolomiti bellunesi. Diciasette centesimi il divario che al termine della gara separerà la regina dalla principessa, diciasette centesimi che, il futuro potrà confermare la sensazione avuta oggi al parterre, contengono il sapore dell'investitura. La Mancuso si muove già da diva navigata, sa orientarsi alla perfezione nell'aria chiccosa e lussuosa della "Perla delle Dolomiti" e siamo sicuri che a breve (forse a brevissimo...) tornerà sul quel primo gradino del podio assaggiato nel super-g di ieri. Ma per ora i riflettori sono ancora tutti per Renate: la stiriana è sempre più in palla e a Cortina ha trovato la quarta perla stagionale (anche qui in parità il bilancio tra discesa e super-g) e soprattutto il pettorale rosso di leader della specialità, consegnatole con molta amarezza da Lindsey Kildow, incappata al pari di quanto successo una settimana fa ad Altenmarkt in una giornata storta, dove niente, sin dai primi metri, le è andato per il verso gusto, fino alla caduta finale all'altezza delle Pale di Rumerlo: nessuna conseguenza fisica per lei, se non qualche forte scottatura nel morale della ventitreenne di Vail.
Ma alle spalle delle due "teste coronate" si affacciano le outsider, favorite in parte da una pista in condizioni decisamente migliori ma allo stesso tempo brave a saper approfittare della situazione favorevole. E così se da un lato la giovane transalpina Marie Marchand Arvier si è ritrovata quasi disorientata sul terzo gradino di un podio mai visto da vicino, decisamente più a suo agio è apparsa la bresciana Daniela Merighetti, quarta per soli 8 centesimi ma decisamente più spigliata nell'affrontare una premiazione che la riporta sotto i riflettori a distanza di 3 anni, da quell'indimenticabile secondo posto del gigante di Aare, guarda caso la sede degli ormai imminenti mondiali. Dada sta interpretando sempre meglio il ruolo di discesista che si è ritrovata cucita addosso dopo l'infortunio di un paio di anni fa: ormai sta acquisendo sempre più sicurezza nell'affrontare i tratti più impegnativi e nonostante un pericoloso arretramento al Duca d'Aosta oggi ha saputo mettere in cantiere il suo miglior risultato in discesa nella sua ancor giovane carriera nella specialità. E sorrisi, dopo il buon ottavo posto di ieri, ci sono anche per Nadia Fanchini, nona a conferma della ritrovata forma fisica dopo l'infortunio del mese scorso sulle nevi della Val d'Isere. Domani nel gigante la ventunenne di Montecampione potrà compiere un'altro passo verso il pieno recupero fisico, mentre un passo importante l'ha fatto oggi Johanna Schnarf, entusiasta per il ventiduesimo posto che le garantisce i primi punti in carriera in discesa libera. Poco dietro di lei, 25ima, ecco un'Elena Fanchini ancora lontana dalla brillantezza di qualche mese fa mentre la pista di casa consegna un significativo punticino anche a Wendy Siorpaes, cortinese doc e trentesima all'arrivo. Più lontane invece Angelika Gruener e Camilla Borsotti, rispettivamente 39ima e 44ima.
(sabato 20 gennaio 2007)
Ma alle spalle delle due "teste coronate" si affacciano le outsider, favorite in parte da una pista in condizioni decisamente migliori ma allo stesso tempo brave a saper approfittare della situazione favorevole. E così se da un lato la giovane transalpina Marie Marchand Arvier si è ritrovata quasi disorientata sul terzo gradino di un podio mai visto da vicino, decisamente più a suo agio è apparsa la bresciana Daniela Merighetti, quarta per soli 8 centesimi ma decisamente più spigliata nell'affrontare una premiazione che la riporta sotto i riflettori a distanza di 3 anni, da quell'indimenticabile secondo posto del gigante di Aare, guarda caso la sede degli ormai imminenti mondiali. Dada sta interpretando sempre meglio il ruolo di discesista che si è ritrovata cucita addosso dopo l'infortunio di un paio di anni fa: ormai sta acquisendo sempre più sicurezza nell'affrontare i tratti più impegnativi e nonostante un pericoloso arretramento al Duca d'Aosta oggi ha saputo mettere in cantiere il suo miglior risultato in discesa nella sua ancor giovane carriera nella specialità. E sorrisi, dopo il buon ottavo posto di ieri, ci sono anche per Nadia Fanchini, nona a conferma della ritrovata forma fisica dopo l'infortunio del mese scorso sulle nevi della Val d'Isere. Domani nel gigante la ventunenne di Montecampione potrà compiere un'altro passo verso il pieno recupero fisico, mentre un passo importante l'ha fatto oggi Johanna Schnarf, entusiasta per il ventiduesimo posto che le garantisce i primi punti in carriera in discesa libera. Poco dietro di lei, 25ima, ecco un'Elena Fanchini ancora lontana dalla brillantezza di qualche mese fa mentre la pista di casa consegna un significativo punticino anche a Wendy Siorpaes, cortinese doc e trentesima all'arrivo. Più lontane invece Angelika Gruener e Camilla Borsotti, rispettivamente 39ima e 44ima.
(sabato 20 gennaio 2007)