La SK a Svindal, Peter Fill in vetta alla generale
di Luca Perenzoni
Il "solito" Bode Miller ha consegnato la vittoria a Svindal. Si potrebbe riassumere così l'esito della prima supercombinata stagionale: l'americano, nettamente in testa dopo la discesa, ha dilapidato gli oltre due secondi di vantaggio sul norvegese uscendo dal tracciato dopo poco più di una decina di porte di slalom. Niente di nuovo quindi, anche se sulle nevi di Beaver Creek non è mancato il solo Miller. Più di tutto è mancato lo spettacolo di una formula che stenta a decollare: vedere discesisti barcamenarsi tra i rapid gates per cercare di raggiungere lo striscione del traguardo non è forse lo spot migliore per un ambiente che, non solo in Italia, è alla continua ricerca di fondi e sponsorizzazioni; ma tant'è: da questa stagione la combinata avrà una sua classifica ed assegnerà la sua coppetta ed è giusto lodare chi sa approfittare della situazione. Aksel Lund Svindal, appunto. Ventesimo al termine di una discesa di certo non da antologia, il lungo norvegese ha trovato tra i paletti snodati il feeling giusto per scalzare dalla testa della classifica provvisora l'austriaco Rainer Schönfelder guadagnando così l'angolo riservato al leader che non avrebbe più lasciato. Il grande favorito della gara, Benjamin Raich, aveva già abbandonato le ambizioni di vittoria in albergo dopo la discesa: un ventinovesimo posto abbastanza insipido per il ventottenne della Piztal che evidentemente deve ancora affinare il suo rapporto con l'alta velocità. In slalom il campione austriaco ha provato ad attaccare, ma è incappato in un errore a metà tracciato, salutando definitivamente le speranze residue.
E così per Svindal e Schönfelder è iniziata la progressione: dal parterre i due assistevano alle performance di chi si era disimpegnato meglio sull'insidiosa e spettacolare Birds of Prey: in molti finivano lontano dai due, eccetto un ottimo Peter Fill ed un concretissimo Marc Berthod che andava così ad infilarsi a meno di due decimi dal norvegese. Le discese finali di Scheiber e di un Gruber ancora convincente in discesa non lasciavano il segno, così come quella di Miller, ancora maledettamente a disagio nella disciplina che, un lustro fa, lo aveva rilevato al grande pubblico.
Nella mediocrità generale sorride Svindal, ride a crepapelle Peter Fill. Il ventiquattrenne di Castelrotto è cresciuto, sta crescendo, continuerà a crescere. Ieri non ha impressionato in discesa ma ha convinto in slalom, conducendo con intelligenza tattica una prova insidiosa, con molti cambi di pendenza e tranelli sparsi qua e là su un tracciato a tratti velocissimo e repentinamente pronto ad angolature micidiali. L'approccio alla gara ha permesso al carabiniere altoatesino di risalire sino ai piedi del podio, riconfermandosi tra i migliori interpreti della disciplina. Ma il quarto posto di Beaver Creek non è fine a se stesso: lancia Fill in vetta alla classifica generale di Coppa del Mondo. Sì, proprio lui. D'accordo, la stagione è appena cominciata, ma è un segnale inequivocabile della crescita del talento dell'Alpe di Siusi. Inutile scomodare le statistiche per capire quando si è visto un italiano in cima alla graduatoria: molto più importante aver la certezza che la politica dei piccoli passi intrapresa da "Pietro" in questi anni inizia a dare i primi gustosissimi frutti. La leadership di Fill è probabilmente provvisoria e forse destinata a spegnersi già dopo la giornata odierna, ma il segnale è fondamentale e sottolinea a tratto marcato il suo ottimo inizio stagionale: il podio di Lake Louise non è stato un caso, c'è da scommetterci. Aspettiamoci quindi di rivedere un Peter Fill nelle parti calde della classifica, l'eterna promessa è cresciuta, c'è da scommeterci. La combinata consegna poi qualche punticino anche a Patrick Staudacher (16imo ma 10imo in un'ottima discesa), Florian Eisath (24imo) e Davide Simoncelli (26imo).
(venerdì 1 dicembre 2006)
E così per Svindal e Schönfelder è iniziata la progressione: dal parterre i due assistevano alle performance di chi si era disimpegnato meglio sull'insidiosa e spettacolare Birds of Prey: in molti finivano lontano dai due, eccetto un ottimo Peter Fill ed un concretissimo Marc Berthod che andava così ad infilarsi a meno di due decimi dal norvegese. Le discese finali di Scheiber e di un Gruber ancora convincente in discesa non lasciavano il segno, così come quella di Miller, ancora maledettamente a disagio nella disciplina che, un lustro fa, lo aveva rilevato al grande pubblico.
Nella mediocrità generale sorride Svindal, ride a crepapelle Peter Fill. Il ventiquattrenne di Castelrotto è cresciuto, sta crescendo, continuerà a crescere. Ieri non ha impressionato in discesa ma ha convinto in slalom, conducendo con intelligenza tattica una prova insidiosa, con molti cambi di pendenza e tranelli sparsi qua e là su un tracciato a tratti velocissimo e repentinamente pronto ad angolature micidiali. L'approccio alla gara ha permesso al carabiniere altoatesino di risalire sino ai piedi del podio, riconfermandosi tra i migliori interpreti della disciplina. Ma il quarto posto di Beaver Creek non è fine a se stesso: lancia Fill in vetta alla classifica generale di Coppa del Mondo. Sì, proprio lui. D'accordo, la stagione è appena cominciata, ma è un segnale inequivocabile della crescita del talento dell'Alpe di Siusi. Inutile scomodare le statistiche per capire quando si è visto un italiano in cima alla graduatoria: molto più importante aver la certezza che la politica dei piccoli passi intrapresa da "Pietro" in questi anni inizia a dare i primi gustosissimi frutti. La leadership di Fill è probabilmente provvisoria e forse destinata a spegnersi già dopo la giornata odierna, ma il segnale è fondamentale e sottolinea a tratto marcato il suo ottimo inizio stagionale: il podio di Lake Louise non è stato un caso, c'è da scommetterci. Aspettiamoci quindi di rivedere un Peter Fill nelle parti calde della classifica, l'eterna promessa è cresciuta, c'è da scommeterci. La combinata consegna poi qualche punticino anche a Patrick Staudacher (16imo ma 10imo in un'ottima discesa), Florian Eisath (24imo) e Davide Simoncelli (26imo).
(venerdì 1 dicembre 2006)