Anja Paerson sul trono dello slalom
di Luca Perenzoni
E anche per la svedesona di Tarnaby è arrivato il momento tanto atteso di cingersi al collo la medaglia d'oro dell'Olimpiade. Il momento è arrivato in quella che può essere considerata la gara simbolo dell'eterno duello tra lei e la Kostelic, lo slalom. Oggi, tra i paletti stretti della pista del Sestriere, la svedese è stata la più forte: sul filante quanto sull'angolato ha imposto la superiorità della sua tecnica, sempre accompagnata da una potenza devastante. Che fosse in giornata lo si era capito già nel corso della prima manche dove, scesa col pettorale numero uno, non ha lasciato spazio alle avversarie, lasciando Nicole Hosp ad oltre quattro decimi di distanza. Non tantissimo, ma più che sufficienti per passare tre ore tranquille, tanto più che la principale avversaria, la Kostelic appunto, aveva un distacco quasi doppio. La sorpresa, ma tuttosommato nemmeno troppo grande, della prima frazione è stata Michaela Kirchgasser capace di infilarsi sul virtuale terzo gradino del podio, dietro alla compagna di squadra e davanti alla ritrovata finlandese Tanja Poutiainen. Poi a seguire Kostelic e Marlies Schild, con le azzurre Manuela Mölgg, Chiara Costazza e Annalisa Ceresa piazzate al 13imo, 17imo e 25imo posto.
Nella seconda frazione la prima a mettersi davvero in mostra è stata proprio la ventunenne di Pozza di Fassa, Chiara Costazza: come nella prima manche un po' guardinga sul muro iniziale ma poi capace di far correre in maniera pressochè ottimale i suoi sci per tutto il resto del tracciato. Per la poliziotta trentina questa è la stagione delle conferme e l'ottavo posto finale condito con il quinto tempo di manche vale davvero molto: considerando mentalità, tecnica e approccio alla gara, questo è probabilmente il più bel risultato delle Olimpiadi fin qui disputate per quanto riguarda lo sci alpino azzurro. Risultato che avrebbe potuto essere ancora migliore senza quelle indecisioni nei primi secondi della prima manche ma...se ne riparlerà a Vancouver.
Chiara recupera posizioni su posizioni fino alla discesa di Annemarie Gerg: la tedesca la scalza dalla postazione di leader ma viene ben presto sopravanzata da Marlies Schild autrice di una magnifica discesa, dopo non esser riuscita a dare il meglio di sè nella prima frazione. Il tempo della Schild è importante, la ragazza di Saafelden sembra prenotare un posto sul podio per quella che potrebbe essere la sua seconda medaglia. Dopo di lei tocca alla Kostelic che non riesce a scalzarla, ancora meno bene va alla Poutiainen che finisce alle spalle delle due per essere poi sopravanzata dalla stessa Kirchgasser. Mancano solo Hosp e Paerson che riescono a confermarsi in vetta alla classifica: la prima con una manche regolare, la seconda ancora una volta inserendo il turbo nella parte alta per poi rifiatare, controllando, nel finale. Arriva quindi l'oro per la svedese, il primo oro olimpico della carriera e la terza medaglia personale di queste Olimpiadi dopo i bronzi in discesa e combinata. L'oro che corona finalmente una carriera che, per quanto ancora breve, le ha già permesso di vincere tutto il possibile. Argento per Nicole Hosp che ora punterà senza mezzi termini al bis in gigante, e bronzo per Marlies Schild: la fidanzata di Benni Raich ha così conquistato due terzi di podio, chissà che venerdì non riesca a completare la collezione.
Detto dell'ottima prova della Costazza va poi sottolineata le buonissima prima manche di Manu Mölgg (tredicesimo tempo) che però è andata un po' perdendosi nella seconda frazione chiusa in diciannovesima piazza. Anche per la marebbana venerdì ci sarà la possibilità di riscattarsi tra le porte larghe. Ancora più indietro la valdostana Annalisa Ceresa che in entrambe le manche non è riuscita a trovare il giusto feeling con il tracciato, fermandosi al ventiquattresimo posto finale. Daniela Merighetti aveva invece inforcato nel corso della prima discesa.
(mercoledì 22 febbraio 2006)
Nella seconda frazione la prima a mettersi davvero in mostra è stata proprio la ventunenne di Pozza di Fassa, Chiara Costazza: come nella prima manche un po' guardinga sul muro iniziale ma poi capace di far correre in maniera pressochè ottimale i suoi sci per tutto il resto del tracciato. Per la poliziotta trentina questa è la stagione delle conferme e l'ottavo posto finale condito con il quinto tempo di manche vale davvero molto: considerando mentalità, tecnica e approccio alla gara, questo è probabilmente il più bel risultato delle Olimpiadi fin qui disputate per quanto riguarda lo sci alpino azzurro. Risultato che avrebbe potuto essere ancora migliore senza quelle indecisioni nei primi secondi della prima manche ma...se ne riparlerà a Vancouver.
Chiara recupera posizioni su posizioni fino alla discesa di Annemarie Gerg: la tedesca la scalza dalla postazione di leader ma viene ben presto sopravanzata da Marlies Schild autrice di una magnifica discesa, dopo non esser riuscita a dare il meglio di sè nella prima frazione. Il tempo della Schild è importante, la ragazza di Saafelden sembra prenotare un posto sul podio per quella che potrebbe essere la sua seconda medaglia. Dopo di lei tocca alla Kostelic che non riesce a scalzarla, ancora meno bene va alla Poutiainen che finisce alle spalle delle due per essere poi sopravanzata dalla stessa Kirchgasser. Mancano solo Hosp e Paerson che riescono a confermarsi in vetta alla classifica: la prima con una manche regolare, la seconda ancora una volta inserendo il turbo nella parte alta per poi rifiatare, controllando, nel finale. Arriva quindi l'oro per la svedese, il primo oro olimpico della carriera e la terza medaglia personale di queste Olimpiadi dopo i bronzi in discesa e combinata. L'oro che corona finalmente una carriera che, per quanto ancora breve, le ha già permesso di vincere tutto il possibile. Argento per Nicole Hosp che ora punterà senza mezzi termini al bis in gigante, e bronzo per Marlies Schild: la fidanzata di Benni Raich ha così conquistato due terzi di podio, chissà che venerdì non riesca a completare la collezione.
Detto dell'ottima prova della Costazza va poi sottolineata le buonissima prima manche di Manu Mölgg (tredicesimo tempo) che però è andata un po' perdendosi nella seconda frazione chiusa in diciannovesima piazza. Anche per la marebbana venerdì ci sarà la possibilità di riscattarsi tra le porte larghe. Ancora più indietro la valdostana Annalisa Ceresa che in entrambe le manche non è riuscita a trovare il giusto feeling con il tracciato, fermandosi al ventiquattresimo posto finale. Daniela Merighetti aveva invece inforcato nel corso della prima discesa.
(mercoledì 22 febbraio 2006)