I discesisti a Rovereto - speciale2
I velocisti azzurri hanno fatto tappa a Rovereto per una settimana all’insegna del lavoro atletico agli ordini del preparatore Bruno Anzile.
Assenti giustificati Kurt Sulzenbacher, in fase di rieducazione dopo un intervento alla spalla, e Patrick Staudacher recentemente operato ad un occhio. I due si aggregheranno ai compagni nelle prossime settimane.
Tra i presenti c’è chi ha da saldare i conti con la cattiva sorte: Alessandro Fattori, compagno e vero amico di Kristian, col quale condivide da anni stanza e marca di sci. Più di una volta il finanziere emiliano ha avuto modo di mettere in mostra la sua tecnica sopraffina ma la sfortuna gli ha spesso messo il bastone tra le ruote, impedendogli di raccogliere quanto meritato. E’ successo anche quest´anno con il volo nel superg di Kitzbuehel che ha finito col compromettere una condizione quasi ottimale. «A gennaio stavo veramente bene, nell’ultima prova della discesa avevo segnato il miglior tempo ed ero convinto di far bene soprattutto nel super-g. Poi la caduta, il taglio alla coscia e una serie di lividi un po' dappertutto…mi sono ripreso solo alla fine, con le gare in Norvegia, dove sono riuscito a sciare meglio». Alle porte ora c’è una stagione che potrebbe regalare nuove soddisfazioni. «Parlare di obiettivi è difficile. Sarebbe fin troppo facile dire che sogno una medaglia a Torino ma sono ben conscio che sarà molto dura; mi preparo per una stagione il più costante possibile, magari con quel acuto che è mancato quest’anno. Se poi venisse alle Olimpiadi, tanto meglio».
Fattori ha alle spalle anche un passato da gigantista, poi abbandonato per motivi "organizzativi". «Fino allo scorso anno era estremamente difficile conciliare le discipline veloci con quelle tecniche. Con i due gruppi distinti diventava troppo dispendioso per me allenarmi da solo in gigante così ho preferito concentrarmi su discesa e superG. Da quest’anno le cose sono cambiate: i gigantisti riescono a lavorare di più sulla velocità e noi riusciamo a fare qualche allenamento nelle discipline tecniche. Lavorare un giorno tra i paletti stretti con gente come Rocca è utilissimo e lo stesso vale per loro nei nostri confronti».
Di questa squadra fa parte anche Walter Girardi, ventinovenne di Schio, ritornato nei ranghi della nazionale A grazie alla vittoria della Coppa Europa di superG. Fino a qualche anno fa Girardi era considerato un gigantista puro, poi per una serie di infortuni e risultati non proprio positivi era stato messo fuori squadra. Non ha mollato e dopo un anno di apprendistato ha finito col vincere la rassegna continentale che gli garantisce un posto fisso nella prossima stagione di Coppa del Mondo. «Più volte negli ultimi anni mi è venuta voglia di abbandonare tutto. Poi però ho provato a dedicarmi al super-g e nel giro di un paio di stagioni sono riuscito a risalire la china. Questa stagione è fondamentale: posso permettermi di partire più tranquillo con la certezza del posto in squadra e cercare di entrare stabilmente nei trenta per conquistare un posto alle Olimpiadi. Già così la mia stagione sarebbe positiva; in super-g la concorrenza è spietata, basta un attimo di distrazione o un piccolo errore che ti ritrovi dietro...la componente esperienza è fondamentale».
Già, l’esperienza. Quella che i due giovani della squadra hanno potuto accumulare in questi primi anni in compagnia di Ghedina e soci.
Werner Heel e Stephan Thanei rappresentano il futuro della velocità italiana. «Lavorare al fianco di Kristian è stato fondamentale per noi. Questi due anni ci sono serviti per conoscere i tracciati e per imparare come si affronta una gara. Da giovani si vuole strafare e si finisce col dilapidare preziose energie nervose ancora prima di uscire dal cancelletto; poi si parte e dopo pochi secondi ci si trova già vuoti, stanchi. E' arrivato il momento di mettere a frutto le conoscenze acquisite, cercando quanto meno di andare a punti con regolarità».
(lunedì 4 luglio 2005)
Assenti giustificati Kurt Sulzenbacher, in fase di rieducazione dopo un intervento alla spalla, e Patrick Staudacher recentemente operato ad un occhio. I due si aggregheranno ai compagni nelle prossime settimane.
Tra i presenti c’è chi ha da saldare i conti con la cattiva sorte: Alessandro Fattori, compagno e vero amico di Kristian, col quale condivide da anni stanza e marca di sci. Più di una volta il finanziere emiliano ha avuto modo di mettere in mostra la sua tecnica sopraffina ma la sfortuna gli ha spesso messo il bastone tra le ruote, impedendogli di raccogliere quanto meritato. E’ successo anche quest´anno con il volo nel superg di Kitzbuehel che ha finito col compromettere una condizione quasi ottimale. «A gennaio stavo veramente bene, nell’ultima prova della discesa avevo segnato il miglior tempo ed ero convinto di far bene soprattutto nel super-g. Poi la caduta, il taglio alla coscia e una serie di lividi un po' dappertutto…mi sono ripreso solo alla fine, con le gare in Norvegia, dove sono riuscito a sciare meglio». Alle porte ora c’è una stagione che potrebbe regalare nuove soddisfazioni. «Parlare di obiettivi è difficile. Sarebbe fin troppo facile dire che sogno una medaglia a Torino ma sono ben conscio che sarà molto dura; mi preparo per una stagione il più costante possibile, magari con quel acuto che è mancato quest’anno. Se poi venisse alle Olimpiadi, tanto meglio».
Fattori ha alle spalle anche un passato da gigantista, poi abbandonato per motivi "organizzativi". «Fino allo scorso anno era estremamente difficile conciliare le discipline veloci con quelle tecniche. Con i due gruppi distinti diventava troppo dispendioso per me allenarmi da solo in gigante così ho preferito concentrarmi su discesa e superG. Da quest’anno le cose sono cambiate: i gigantisti riescono a lavorare di più sulla velocità e noi riusciamo a fare qualche allenamento nelle discipline tecniche. Lavorare un giorno tra i paletti stretti con gente come Rocca è utilissimo e lo stesso vale per loro nei nostri confronti».
Di questa squadra fa parte anche Walter Girardi, ventinovenne di Schio, ritornato nei ranghi della nazionale A grazie alla vittoria della Coppa Europa di superG. Fino a qualche anno fa Girardi era considerato un gigantista puro, poi per una serie di infortuni e risultati non proprio positivi era stato messo fuori squadra. Non ha mollato e dopo un anno di apprendistato ha finito col vincere la rassegna continentale che gli garantisce un posto fisso nella prossima stagione di Coppa del Mondo. «Più volte negli ultimi anni mi è venuta voglia di abbandonare tutto. Poi però ho provato a dedicarmi al super-g e nel giro di un paio di stagioni sono riuscito a risalire la china. Questa stagione è fondamentale: posso permettermi di partire più tranquillo con la certezza del posto in squadra e cercare di entrare stabilmente nei trenta per conquistare un posto alle Olimpiadi. Già così la mia stagione sarebbe positiva; in super-g la concorrenza è spietata, basta un attimo di distrazione o un piccolo errore che ti ritrovi dietro...la componente esperienza è fondamentale».
Già, l’esperienza. Quella che i due giovani della squadra hanno potuto accumulare in questi primi anni in compagnia di Ghedina e soci.
Werner Heel e Stephan Thanei rappresentano il futuro della velocità italiana. «Lavorare al fianco di Kristian è stato fondamentale per noi. Questi due anni ci sono serviti per conoscere i tracciati e per imparare come si affronta una gara. Da giovani si vuole strafare e si finisce col dilapidare preziose energie nervose ancora prima di uscire dal cancelletto; poi si parte e dopo pochi secondi ci si trova già vuoti, stanchi. E' arrivato il momento di mettere a frutto le conoscenze acquisite, cercando quanto meno di andare a punti con regolarità».
(lunedì 4 luglio 2005)