Pechino 2022: Lara Gut-Behrami è d'oro in super-g, disastro Italia
Le nevi d'oriente incoronano la ticinese Lara Gut-Behrami regina del superG. Dopo l'oro mondiale di un anno fa a Cortina d'Ampezzo arriva ora anche l'unico importante trofeo che le mancava: l'oro olimpico. Otto anni fa si prese un bronzo a Sochi, ma in discesa, poi un lungo digiuno fino oggi e a due giorni fa con ancora un bronzo ma in gigante.
Ed ora questo oro a consacrare una carriera fatta di gioie e dolori, di otto medaglie mondiali, 3 olimpiche che potrebbero lievitare visto che manca ancora la discesa, una coppa del mondo generale e tre coppe di superG. È la prima svizzera donna e uomo a vincere un titolo olimpico in superG ed è la prima campionessa del mondo in carica in questa specialità a confermarsi anche ad una Olimpiade.
Gara poco spettacolare se si eccettua la performance della portacolori ticinese, dietro è stata noia. L'argento se lo mette al collo l'outsider austriaca Mirjam Puchner, primo alloro olimpico per lei a 22 centesimi dalla vetta, secondo podio in specialità, abile a sfruttare la tracciatura del suo tecnico e le sue doti di scivolatrice necessarie su questa pista e facendo otto centesimi meglio del bronzo andato a Michelle Gisin. Classifica molto stretta con Tamara Tippler fuori dal podio per soli 3 centesimi, come pure a 13 centesimi finisce la campionessa uscente Ester Ledecka andata a caccia di una storica quadripletta tra sci e snowboard e fallita di poco, ma con una grande prova.
Giornata austro-elvetica, ma non azzurra. Le nostre quattro moschettiere non trovano la quadra del cerchio su queste nevi e soprattutto non riescono a dimostrare il valore del nostro potenziale in questa specialità. La migliore resta Federica Brignone 7a a 66 centesimi, non una scivolatrice pura e autrice di una prova sporcata da alcuni errori. Decima chiude Elena Curtoni. Solo 16a Marta Bassino, non a suo agio su questo tipo di neve e tracciati, e ancora più indietro una deludente Francesca Marsaglia. Le nostre piangono lacrime amare e lo stesso può fare Mikaela Shiffrin, finalmente sì al traguardo dopo due uscite consecutive in gigante e slalom, ma non con il risultato sperato. Possiamo dire che le nevi cinesi sono risultate decisamente amare per la campionessa statunitense.
Ora si volta pagina e si guarda al prossimo appuntamento olimpico con la discesa libera del 15 febbraio sperando anche nella presenza di Sofia Goggia che però non promette nulla, intanto si alllena.
(venerdì 11 febbraio 2022)