Un anno fa l'assegnazione di Milano-Cortina 2026
Un anno fa a Losanna l'Italia esultava: Il Cio assegnava a Milano-Cortina l'organizzazione dei Giochi Olimpici invernali del 2026.
Per la quarta volta dopo Cortina 1956 (edizione invernale), Roma 1960 (estiva), Torino 2006 (invernale), ecco arrivare Milano-Cortina 2026. Sarebbero però state cinque le edizioni dei giochi olimpici italiane se nel 1944, sempre Cortina d'Ampezzo non avesse dovuto rinunciare a causa del secondo conflitto mondiale.
Una candidatura che non sembrava in un primo momento destinata a successo certo, ma che poi con il ritiro di candidate molto più titolate, ha aperto le porte ad un ballottaggio finale con la svedese Stoccolma-Are terminato con il successo finale di Milano-Cortina e nell'urlo liberatorio della delegazione italiana a Losanna guidata dal presidente del Coni Giovanni Malagò e dalle testimonial Sofia Goggia, Michela Moioli e Arianna Fontana.
Per Cortina, già sede olimpica nel 1956, arriva dunque anche l'ingresso nel club ristretto delle località che per due volte nella storia olimpica sono state sede dei giochi invernali insieme a St. Moritz (1928 e 1948), Innsbruck (1964 e 1976) e Lake Placid (1932 e 1980). Mentre la sola Pechino sarà fino ad oggi in assoluto la località nella storia ad ospitare due edizioni tra estive (2008) ed invernali (2022).
Una Olimpiade della neve e de ghiaccio che coinvolgerà però non solo Milano (sport del ghiaccio, villaggio olimpico e main press center) e Cortina d'Ampezzo (sci alpino femminile, curling, bob, slittino e skeleton), ma anche Bormio (sci alpino maschile), Livigno (freestyle e snowboard) in Lombardia, Anterselva in Alto Adige (biathlon), Val di Fiemme (sci nordico e salto) e Baselga di Pinè (pattinaggio velocità) in Trentino.
E proprio in occasione di questo importante anniversario ecco le due giornate di lavoro intenso per la delegazione di Milano-Cortina 2026, che è salita in Valtellina per una serie di incontri e sopralluoghi a quelli che saranno i siti olimpici lombardi.
La delegazione era guidata dall'ad Vincenzo Novari, con Diana Bianchedi e Francesco Romussi. C'era il Presidente FISI, Flavio Roda, con i due assessori regionali lombardi, Antonio Rossi e Massimo Sertori, che già da tre stagioni collaborano con la Federazione nell'organizzazione delle gare di sci alpino di Coppa del mondo a Bormio, sito che ospiterà le omologhe gare olimpiche.
La visita ha fatto tappa martedì a Bormio, dove il ds dello sci alpino italiano, Massimo Rinaldi, ha guidato la delegazione nella zona d'arrivo della pista Stelvio. Quindi sono state incontrate le autorità dell'Alta Valle: i sindaci, la Comunità montana, i consorzi turistici, la camera di commercio, Valtellina turismo e il presidente della provincia di Sondrio, Elio Moretti.
La delegazione si è trasferita mercoledì a Livigno, sito di gara per lo snowboard, dove sono state ispezionate le piste sotto la guida del ds della disciplina, Cesare Pisoni.
Tutti gli incontri hanno avuto buon esito e ora prosegue il cronoprogramma che condurrà all'appuntamento con i Giochi.
"I sopralluoghi sono stati positivi - ha dichiarato il Presidente Roda -, sia a Bormio che a Livigno. Fondamentale è stata la presenza di Vincenzo Novari, che ha portato un messaggio di coesione e grande opportunità per il territorio che non deve essere dimenticata. Ora, bisogna proseguire perché sono ancora molte le cose da fare".
(mercoledì 24 giugno 2020)