Rebensburg: "I Giochi? Gareggio per la medaglia!"
Una stagione in salita ancor prima di cominciare - frattura alla tibia a inizio ottobre - e una continua rincorsa fino ai podi di Semmering (gigante) e Garmisch (discesa) e la 'medaglia di legno' nel superg Mondiale di St.Moritz.
La FIS ha intervistato Viktoria Rebensburg per la rubrica Q&A, facendo il punto sul recente passato e sugli obiettivi per il futuro della campionessa tedesca.
Ad ottobre ti sei infortunata ed hai perso Soelden e alcune settimane di allenamento. Ci racconti l'infortunio e la riabilitazione?
Già ad agosto durante la preparazione ho dovuto lottare con i problemi alla schiena e ho potuto completare solo tre giorni di allenamento nelle discipline veloci. A Saas-Fee ho sciato solo un giorno a causa del meteo. Infine mi sono procurata una frattura non scomposta della tibia poco prima dell'inizio della stagione, seguita da un intenso periodo di riabilitazione. Tutto ciò ha reso impossibile prepararsi al meglio per la stagione.
Dopo il terzo posto in generale della stagione 2016, avevi probabilmente delle aspettative più alte. Quanto ha inciso lo stop nella preparazione?
I piani che avevo fatto nell'estate 2016 non sono più stati realizzabili. Non ho trovato il giusto feeling nella preparazione per cui non sono stata capace di portare il giusto ritmo in gara. Ho spostato i miei limiti sempre più in la durante questo inverno. Le prime gare sono state particolarmente difficili per me, ma ho potuto fare bene a Garmisch e ai Mondiali. In quelle tappe avevo una buona velocità e buone sensazioni ma mi è mancata costanza e il giusto ritmo. Inoltre i centesimi non sono stati dalla mia parte, specialmente per i quarti posti di Cortina, Aspen e St.Moritz.
Hai ottenuto comunque buoni risultati in stagione: due podi conquistati e molto vicina in altre gare. Quale è stato il momento migliore della stagione?
E' stato bello essere sul podio a Semmering e Garmisch. Una medaglia ai Mondiali sarebbe stata fantastica, ma non sono riuscita a prenderla.
Da campionessa olimpica, cosa provi avvicinandosi alla stagione dei Giochi di PyeongChang?
Naturalmente voglio essere in pole position, protagonista, questo è il mio sport, questo il mio obiettivo: gareggiare per una medaglia.
Come è andata il test event a Jeongseon?
Bene, è stata una bella esperienza provare la pista e gareggiare li. Mi sono divertita, il tracciato è bello e non vedo l'ora di essere alle Olimpiadi.
La preparazione estiva preolimpica è differente dalle altre?
Ogni stagione richiede la miglior preparazione, per cui come al solito userò il tempo estivo per allenarmi intensamente con un programma molto serrato.
Sei una delle poche velociste tedesche e collabori con Norvegia e Svezia: come funziona e che benefici porta?
Ho avuto la possibilità di allenarmi in Norvegia al termine della stagione, grazie alle ottime relazioni con le atlete e i coach scandinavi. Per me è sempre positivo confrontarmi con le migliori atlete e imparare da persone e mentalità diverse.
Dopo tutte le medaglie e le vittorie e 12 stagioni, dove trovi la motivazioni per spingere al massimo?
Cerco di migliorarmi ogni giorno, spingere i limiti e dare sempre di più. Queste son le mie motivazioni. La gara, la competizione, mi piace fin da quando ero bambina. A volte dovevo convincere i miei genitori a lasciarmi gareggiare. Naturalmente mi piacciono anche i paesaggi, le montagne e la neve. Non c'è niente di più bello che stare su una montagna, non importa se a casa, in Canada o Argentina, per 'sentire' l'immensità, che per me significa libertà.
(martedì 9 maggio 2017)